martedì, 18 Febbraio, 2025
Economia

Crescita fragile: consumi deboli e Pil in stallo, Confcommercio lancia l’allarme

L’inizio del 2025 conferma la debolezza della crescita economica italiana, con consumi ancora contenuti nonostante condizioni macroeconomiche favorevoli. L’ultimo rapporto di Confcommercio evidenzia che, nonostante l’occupazione elevata, l’aumento dei redditi reali e un’inflazione sotto controllo, la spesa delle famiglie non mostra segnali di ripresa solida. Secondo i dati, a gennaio l’Indicatore Consumi Confcommercio ha registrato un aumento dello 0,3% rispetto all’anno precedente, sostenuto principalmente dal settore dei servizi (+1,4%), mentre la domanda di beni ha subito una lieve contrazione (-0,1%). Anche la crescita del Pil rimane modesta, con un incremento dello 0,2% a febbraio, a conferma della fragilità della ripresa economica.
Confcommercio attribuisce la debolezza della domanda interna all’“effetto percezione”: le famiglie, sebbene in una situazione economica migliorata rispetto al passato, restano caute nei consumi a causa delle scorie psicologiche della recente inflazione elevata. Questo freno potrebbe attenuarsi con il tempo, a patto che non si verifichino ulteriori shock economici.

La sfida della crescita

Il quadro complessivo presenta diverse criticità: il trascinamento nullo del 2024 e una crescita economica che deve essere costruita da zero pongono sfide significative. Per raggiungere un tasso di crescita del Pil del +0,7% annuo, sarà necessario un incremento più sostenuto nel secondo semestre dell’anno, con variazioni trimestrali superiori al recente trend. Ma la struttura della crescita economica sembra squilibrata: mentre i settori dei servizi – come turismo e ristorazione – continuano a mostrare buone performance, l’industria manifatturiera e il comparto dei beni durevoli restano in sofferenza.
Alcuni settori trainano la domanda, in particolare le comunicazioni (+2,8%), alberghi e ristorazione (+1,9%) e trasporti aerei (+11,2%). Al contrario, la domanda di beni durevoli come l’automotive (-3,8%) e mobili e arredamento (-1,9%) continua a contrarsi, evidenziando difficoltà nella produzione industriale.

Inflazione sotto controllo

L’inflazione a febbraio è stimata al 2% su base annua, un livello ancora gestibile ma influenzato dall’aumento dei prezzi energetici e delle accise sui tabacchi. Sebbene non desti particolari preoccupazioni, queste oscillazioni potrebbero ulteriormente frenare la ripresa della spesa delle famiglie.

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