Il Papa oggi ha lanciato un forte appello nella sua lettera per l’XI Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, celebrata il 4 febbraio 2025. Questo evento, che coincide con la memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, simbolo della lotta contro la schiavitù moderna, rappresenta un’opportunità per rinnovare l’impegno globale contro questa piaga sociale. Francesco ha esordito con un interrogativo profondo: come continuare a nutrire speranza davanti alle milioni di persone intrappolate in questa moderna forma di schiavitù? Donne, bambini, giovani migranti e rifugiati sono le principali vittime di un sistema di sfruttamento che include il commercio di organi, lo sfruttamento sessuale minorile, il lavoro forzato e il traffico di droga e armi.
Il Pontefice ha invitato i fedeli a guardare a Cristo come fonte di speranza e rinnovato impegno. Ha elogiato i giovani che si battono contro la tratta, sottolineando la necessità di diventare “ambasciatori di speranza”, agendo con tenacia e amore per affiancare le vittime e i sopravvissuti.
Il ruolo della Chiesa
Il messaggio papale ha ribadito il dovere di non assuefarsi all’ingiustizia e di contrastare le strutture economiche e criminali che alimentano la tratta. Bergoglio ha chiesto iniziative concrete per ascoltare le vittime, offrire loro sostegno e individuare le migliori strategie di prevenzione e liberazione. La tratta di persone è un fenomeno complesso che si nutre di guerre, conflitti, carestie e cambiamenti climatici. Per questo, il Papa ha sottolineato la necessità di risposte globali e di un impegno congiunto tra governi, organizzazioni internazionali e comunità locali.
Francesco ha esortato i leader mondiali a unirsi a questo impegno per la difesa della dignità umana e la promozione della pace. Invocando l’intercessione di Santa Giuseppina Bakhita, ha incoraggiato a creare condizioni che impediscano lo sfruttamento e garantiscano il rispetto dei diritti fondamentali. Ha infine ringraziato chi opera in prima linea contro la tratta, invitando tutti a proseguire con coraggio e speranza. Il suo messaggio si conclude con una benedizione e un appello alla preghiera reciproca, affermando che il Signore cammina accanto a chi lotta per la giustizia.