Il ministro Orazio Schillaci assicura i laboratoristi che il “tavolo tecnico” si riunirà nuovamente per un’ulteriore revisione delle tariffe, attraverso una “nuova e più adeguata selezione delle strutture campione”.
Sembra opportuno evidenziare al riguardo – rammenta il Prof. Leone Melillo – che questa valutazione dovrà considerare le competenze specifiche di laboratorio.
Come è noto, infatti, i dosaggi dei farmaci sono essenziali per calibrare le terapie. Se bassi sono inefficaci, se alti sono nocivi.
Il “vecchio” nomenclatore distingueva le varie famiglie dei farmaci (benzodiazepine, barbiturici, antiaritmici e così via) e ad ognuna attribuiva una tariffa di rimborso.
Il nuovo nomenclatore li ha raggruppati in base alle tecniche di esecuzione.
Questa scelta presuppone, senza neppure specificarlo, che i metodi cromatografici siano più costosi degli altri. Questo è vero solo in parte, perché dipende, tra l’altro, dal farmaco, dal metodo alternativo, dalla casa produttrice, dal reagente.
Un nomenclatore redatto con approssimazione, trascurando di considerare le competenze specifiche di laboratorio.