mercoledì, 5 Febbraio, 2025
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Emergenza smog: il 71% delle città italiane fuori norma nel 2030

Il rapporto "Mal’Aria di città 2025" di Legambiente evidenzia le criticità. Frosinone e Milano tra le città con più sforamenti dei limiti di PM10. Servono interventi urgenti

L’aria delle città italiane è ancora troppo inquinata. È quanto emerge dal nuovo rapporto Mal’Aria di città 2025 di Legambiente, che analizza i livelli di smog nei capoluoghi di provincia durante il 2024. Seppur ci siano stati piccoli progressi nella riduzione delle emissioni, la situazione rimane critica: con i nuovi limiti europei che entreranno in vigore nel 2030, il 71% delle città italiane non rispetterebbe i parametri per le polveri sottili (PM10) e il 45% per il biossido di azoto (NO2), entrambi responsabili di gravi problemi di salute.

Le città più inquinate d’Italia nel 2024

Secondo il rapporto, nel 2024 ben 25 città italiane hanno superato i limiti giornalieri di PM10, una delle principali sostanze inquinanti dell’aria. Le polveri sottili (PM10) sono minuscole particelle sospese nell’aria, che derivano soprattutto dal traffico, dal riscaldamento domestico e dalle attività industriali. In grandi quantità, possono causare problemi respiratori e cardiovascolari.
La città con più giorni oltre i limiti è stata Frosinone (70 giorni di sforamento), seguita da Milano (68), Verona (66) e Vicenza (64). In molte città, il problema è diffuso su tutto il territorio urbano: a Milano, per esempio, non solo la centralina di via Marche ha superato i limiti, ma anche quelle di Senato, Pascal Città Studi e Verziere. Lo stesso è accaduto a Venezia, Padova e altre città del Nord Italia, dove diverse centraline hanno registrato livelli di smog oltre la soglia consentita.

I nuovi limiti europei: cosa cambierà dal 2030?

L’Unione Europea ha stabilito nuovi limiti per migliorare la qualità dell’aria entro il 2030. Per il PM10, la soglia annuale sarà ridotta a 20 µg/m³ (microgrammi per metro cubo), un valore più stringente rispetto all’attuale. Se questi limiti fossero già in vigore oggi, 70 città italiane sarebbero fuori norma. Le città che dovranno ridurre maggiormente i livelli di smog includono Verona, Cremona, Padova, Catania, Milano e Palermo.
Per il biossido di azoto (NO2), un gas inquinante emesso soprattutto dai motori diesel e dalle industrie, il limite sarà abbassato a 20 µg/m³. Oggi, il 45% delle città italiane non rispetta questo parametro. Tra le situazioni più critiche ci sono Napoli, Palermo, Milano e Como, dove sarà necessario un taglio delle emissioni tra il 40% e il 50%.

Quali sono i rischi per la salute?

Respirare aria inquinata non è solo fastidioso, ma anche pericoloso per la salute. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’inquinamento atmosferico è tra le principali cause di malattie respiratorie e cardiovascolari. L’esposizione prolungata al PM10 e al NO2 può aumentare il rischio di asma, bronchiti croniche, infarti e persino ictus.
In Europa, l’inquinamento dell’aria è responsabile di circa 250.000 morti premature ogni anno. In Italia, il problema è ancora più grave: secondo Legambiente, il 97% delle città monitorate supera i limiti di PM10 suggeriti dall’OMS, e il 95% supera quelli per il NO2.

Le soluzioni di Legambiente: cosa bisogna fare subito?

“Il 2030 è vicino, servono scelte coraggiose ora”, afferma Legambiente, che propone una serie di misure per ridurre l’inquinamento atmosferico. Secondo l’associazione, è necessario potenziare il trasporto pubblico, investire in piste ciclabili e aree pedonali, e ridurre il numero di auto in circolazione.
“È una corsa contro il tempo – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – e servono azioni strutturali non più rimandabili”. Tra le misure proposte un trasposto pubblico più efficiente e meno inquinante che guardi all’uso di autobus elettrici e a ridurre le auto nei centri urbani; poi lo stop alle caldaie inquinanti al fine eliminare gradualmente quelle a gasolio, carbone e metano, sostituendole con sistemi più ecologici; infine la riduzione degli allevamenti intensivi che nel bacino padano, in particolare, con le emissioni agricole di ammoniaca e metano contribuiscono all’inquinamento dell’aria.

Città2030: il tour di Legambiente per la mobilità sostenibile

Per sensibilizzare cittadini e amministrazioni locali sulla necessità di una mobilità più sostenibile, Legambiente ha lanciato la campagna Città2030. Questo tour itinerante toccherà 20 città italiane, con eventi, incontri pubblici e iniziative per promuovere il trasporto pubblico, la mobilità elettrica e la riduzione del traffico nelle aree urbane.
La campagna è iniziata ieri, 4 febbraio, a Milano e si concluderà il 18 marzo a Roma, con un evento dedicato alla trasformazione della mobilità in Italia. Tra le tappe principali ci sono Genova, Firenze, Bologna, Torino, Napoli e Palermo.

L’appello di Legambiente: “Ci siamo rotti i polmoni”

Accanto al tour, Legambiente ha rilanciato la petizione online “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!”, con cui chiede al governo azioni concrete per migliorare la qualità dell’aria. L’obiettivo è ottenere provvedimenti per la mobilità sostenibile e il miglioramento degli spazi pubblici.
“La riduzione dell’inquinamento sta procedendo troppo lentamente”, sottolina Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente. “Le conseguenze non riguardano solo l’ambiente, ma anche la salute pubblica e l’economia”.

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