lunedì, 3 Febbraio, 2025
Economia

Guerra dei dazi, Tajani avverte: “Non conviene a nessuno”. Italia in prima linea per il dialogo con gli Usa

L’escalation commerciale tra Stati Uniti e partner internazionali preoccupa l’Europa. Urso sollecita una risposta efficace dall’Ue. Intanto, Canada, Messico e Cina rispondono duramente ai dazi imposti da Trump

La guerra commerciale tra Stati Uniti e principali partner internazionali rischia di innescare una crisi economica su scala globale. E ieri proprio su questo tema è voluto intervenire direttamente il Ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha deciso di lanciare un monito attraverso i propri social: “La guerra dei dazi non conviene a nessuno. Anche perché i negoziati dovranno tenere conto dei legami Ue-Usa. Abbiamo idee e strategia per tutelare le nostre imprese con l’Italia che sarà il miglior ambasciatore europeo nel dialogo con Washington”. Insomma, chiaro l’obiettivo che trapela dalle parole del Vicepremier che vuole porre il Belpaese come mediatore strategico per evitare un’escalation commerciale che potrebbe colpire duramente il Made in Italy.

ADOLFO URSO MINISTRO MIMIT

E sull’argomento è intervenuto Adolfo Urso, appunto Ministro delle Imprese e del Made in Italy, il quale ha evidenziato l’urgenza di una risposta efficace da parte dell’Unione europea: “Trump ha un mandato preciso: riaffermare il primato americano e rilanciare l’industria. L’Europa deve fare altrettanto, revisionando la propria politica economica e ambientale con la stessa velocità d’esecuzione”. Insomma, per Urso serve un confronto con l’America per evitare una guerra commerciale devastante anche perché il Made in Italy, eccellenza apprezzata oltreoceano, è uno dei settori più a rischio: “Gli Stati Uniti sono il nostro principale partner dopo la Germania e segnano una crescita importante”.

Il nuovo protezionismo Usa

DONALD TRUMP PRESIDENTE USA

Intanto Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo che impone dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico e del 10% su prodotti cinesi. Nel mirino microchip, petrolio, gas e acciaio. Il Presidente ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per giustificare tali misure, basandosi sull’International Emergency Economic Powers Act. Secondo la Casa Bianca, nessuna esenzione è prevista per i settori colpiti. Trump ha difeso con forza la sua decisione di imporre nuove tariffe doganali. In un post pubblicato sul suo social network Truth, ha dichiarato che i dazi saranno “forse dolorosi (o forse no)”, ma che il loro scopo è rilanciare l’economia americana. “Siamo un Paese che ora viene gestito con buon senso e i risultati saranno spettacolari”, ha aggiunto Trump, sottolineando la necessità di proteggere l’industria nazionale. Trump ha anche ha lanciato un duro attacco contro il Wall Street Journal e la cosiddetta ‘Lobby dei dazi’, accusandoli di difendere Paesi come appunto Canada, Messico e Cina a scapito dell’economia americana. Sempre su Truth, il Presidente a stelle e striscie ha dichiarato che gli Stati Uniti non saranno più “il Paese stupido” e che le politiche protezionistiche sono necessarie per mettere fine a un “decennale inganno” sul commercio e sulla sicurezza nazionale.

Le risposte agli Usa

JUSTIN TRUDEAU PRIMO MINISTRO CANADA

La risposta del Canada non si è fatta attendere. Il Primo Ministro Justin Trudeau ha annunciato tariffe del 25% sui beni americani per un valore di 155 miliardi di dollari, suddivisi in due tranche. Trudeau ha dichiarato di voler agire congiuntamente con il Messico per contrastare l’offensiva commerciale statunitense.
E difatti anche il Messico ha reagito duramente. La Presidente Claudia Sheinbaum ha parlato di “misure tariffarie e non tariffarie per difendere gli interessi messicani”, senza però fornire dettagli. Ha inoltre proposto un tavolo di lavoro con Washington per discutere temi come il traffico di droga e la migrazione, due argomenti spesso usati dagli Usa per giustificare le barriere commerciali. Sheinbaum ha respinto le accuse di Trump secondo cui il governo messicano sarebbe colluso con i cartelli della droga, definendole “calunnie”.
Pechino ha reagito con preoccupazione all’imposizione di nuovi dazi del 10% da parte degli Usa. Il Ministero degli Affari Esteri cinese ha ribadito che “non ci sono vincitori in una guerra commerciale”, tenendo presente che le tensioni tariffarie danneggeranno inevitabilmente la cooperazione su altri temi globali, come il controllo del traffico di droga.
E l’Ue? Ha avvertito gli Stati Uniti che risponderà con decisione se Trump dovesse imporre dazi sulle importazioni dai Paesi europei. Un portavoce della Commissione europea, citato dall’Afp, ha dichiarato che Bruxelles non resterà a guardare di fronte a tariffe “ingiuste o arbitrarie” contro i prodotti europei.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Federconsumatori: giusto il riallineamento delle accise di benzina e gasolio

Paolo Fruncillo

Federconsumatori: giusto il riallineamento delle accise di benzina e gasolio

Paolo Fruncillo

Il boom dei pagamenti digitali in Europa nel 2024: Italia tra i Paesi con la crescita più elevata

Ettore Di Bartolomeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.