“Vanno assicurate attività di igienizzazione e disinfezione su base quotidiana e sanificazione periodica degli spazi comuni”, nonché installazioni di “dispenser di soluzione idroalcolica per l’igiene delle mani”.
Sono queste alcune delle indicazioni contenute nel documento realizzato da Inail, in collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità e approvato dal Comitato tecnico scientifico della Protezione civile, per fornire elementi tecnici di valutazione al governo in merito alla riorganizzazione del “sistema di trasporto pubblico terrestre”.
Una tappa importante per il graduale ritorno alla normalità, che va però modulato con prudenza per sostenere la ripresa e grantire, al tempo stesso, la tutela della salute. “Il documento è aggiornato allo stato attuale delle conoscenze – si legge – ma è passibile di aggiornamenti all’emergere di nuove evidenze”.
In pratica, se la curva del contaggio dovesse risalire nelle settimane successive al 4 maggio, le restrizioni potrebbero di nuovo intensificarsi. Fermo restando che, fin dall’inizio, la riorganizzazione del sistema “dovrà necessariamente affiancare misure di prevenzione e protezione collettive e individuali, contando anche sulla collaborazione attiva egli utenuti”. Ovvero: obbligo di indossare le mascherine e di mantenere la distanza sociale.
Lo studio mette a fuoco i rischi di aggregazione, particolarmente elevati nelle ore di punta all’interno delle aree ad alta urbanizzazione. L’Istat ha stimato nel 2017 che in Italia circa 30 milioni di persone si spostano ogni giorno per raggiungere i luoghi di studi e di lavoro. Di queste – secondo un’indagine Inail INSuLa2 del 2019 – il 15,6% (pari a 3,6 milioni di lavoratori) utilizza mezzi pubblici collettivi come autobus, tram, metro o treno. Nelle principali città metropolitane, i picchi di mobilità si registrano tra le 7.20 e le 7.40 circa del mattino, e tra le 18.00 e le 19.00 circa del pomeriggio.
Quindi, il documento propone di adottare misure per ridurre i picchi, “con l’obiettivo di cambiare il concetto di ora di punta nella mobilità cittadina”. Anche attraverso un’articolazione dell’orario di lavoro differenziato, con ampie finestre di inizio e di fine attività. Ovunque, nelle stazioni, nei vagoni, negli autobus e nei tram, sono raccomandate le norme igieniche e di sanificazione. Non solo. “Nei grandi hub ferroviari è raccomandabile prevedere ai gate il controllo della temperatura corporea prevedendo misure di gestione di passeggeri o operatori che superano i 37,5 C”. Per autobus e metro, occorrono porte di ingresso e di uscita separate e “la capienza massima deve essere limitata”, anche nei posti a sedere. (Italpress)