giovedì, 30 Gennaio, 2025
Attualità

Mattarella: “Auschwitz è un monito eterno, mai più odio e indifferenza”

Giorno della Memoria, il Capo dello Stato richiama alla necessità di combattere antisemitismo e violenza. Meloni: “Il ricordo è una battaglia da attualizzare ogni giorno”

Ieri al Quirinale Sergio Mattarella ha commemorato il Giorno della Memoria, ricordando con parole toccanti, ma anche dure, il valore della testimonianza e l’impegno per impedire che orrori come quelli di Auschwitz possano ripetersi in futuro. Un discorso, quello del Presidente, che chiaramente ha fatto riferimento a quanto sta accadendo nel mondo, geopoliticamente parlando. Con chiari riferimenti ai conflitti in atto in Ucraina e in Medioriente.
Entrando nella cronaca di quanto accaduto ieri, alla cerimonia hanno partecipato le più alte cariche dello Stato, insieme a sopravvissuti dell’Olocausto come Liliana Segre, Edith Bruck, Andra e Tatiana Bucci. Il discorso di Mattarella ha tracciato una linea indelebile tra passato e presente, riportando l’esperienza del suo viaggio ad Auschwitz (avvenuto lunedì) in occasione dell’80° anniversario della liberazione del campo. “Auschwitz è il ‘non luogo’ per eccellenza, una nebulosa dove le coordinate spaziali si smarriscono e il tempo si ferma”, ha detto. Ha sottolineato come il campo di sterminio rappresenti il simbolo dell’abisso morale e civile in cui può cadere l’umanità quando si abbandonano i principi di tolleranza e rispetto.
Il Capo dello Stato ha quindi ricordato che Auschwitz non fu solo un luogo di morte, ma il risultato di un’ideologia lucidamente pianificata, che ha portato allo sterminio di milioni di persone: ebrei, rom, sinti, omosessuali, oppositori politici e minoranze. “Non si va ad Auschwitz come fosse un memoriale di un’epoca passata. Si torna ogni volta sconvolti, perché alberga nel fondo dell’animo umano e continua a essere un monito insuperabile”, le sue parole.

La violenza produce violenza

Mattarella ha sottolineato il ruolo della memoria come strumento per rafforzare la democrazia, i diritti umani e il ripudio dell’odio: “La sofferenza vostra e dei vostri cari, e il sacrificio dei tanti caduti per la libertà, hanno plasmato lo spirito e la forma della nostra Costituzione”, ha detto ai sopravvissuti. Ha inoltre ricordato le radici delle atrocità naziste: un sistema costruito su propaganda, razzismo e indottrinamento, il cui fine ultimo era l’annientamento delle diversità. La commemorazione non è stata solo un esercizio di memoria storica ma un invito alla vigilanza contro le derive di odio che serpeggiano anche oggi. “L’antisemitismo risorgente è una piaga in crescita, che respingiamo con forza. Gli insulti razzisti alla senatrice Segre sono ignobili e inaccettabili, e i social media non devono diventare strumenti di violenza e negazione di diritti”, ha ribadito con fermezza.
Nel suo discorso, Mattarella ha messo in relazione gli orrori del passato con le minacce contemporanee, come la guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente. “La violenza produce violenza e nutre desiderio di vendetta. Bisogna avere il coraggio di spezzare le catene dell’odio”.
Particolare attenzione è stata dedicata alla questione israelo-palestinese, con un richiamo al principio dei “due Stati, due popoli” come unica soluzione per dissolvere il rancore e l’odio che hanno segnato la regione.

I testimoni del ricordo

La Senatrice a vita Liliana Segre in occasione della celebrazione del “Giorno della Memoria”

La cerimonia ha visto interventi emozionanti da parte dei sopravvissuti all’Olocausto, che continuano a condividere le loro esperienze con giovani e scuole. “Testimoni e vittime di un orrore indicibile, avete portato il peso di sofferenze atroci trovando la forza di raccontare, di condividere, di far ricordare”, ha detto Mattarella rivolgendosi a Liliana Segre, Edith Bruck e agli altri presenti.
Concludendo il suo intervento, Mattarella ha ribadito il valore universale della memoria e l’impegno collettivo a non permettere che simili atrocità si ripetano. “Ripetiamo quel grido forte e alto che proviene, ogni giorno e per sempre, dal recinto di Auschwitz: ‘Mai più’”.

Meloni: un impegno per il futuro

Il Presidente Sergio Mattarella con Giorgia Meloni

Anche il Primo Ministro Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria. Lasciando il Quirinale ha detto quanto segue: “Quella della memoria è una battaglia che non si finisce mai di combattere. Condivido quanto è stato detto oggi: è fondamentale attualizzare il racconto, affinché le nuove generazioni comprendano il valore di ciò che è accaduto”. Il Primo Ministro ha ribadito il sostegno dello Stato italiano al popolo ebraico e il rifiuto di ogni forma di antisemitismo, dichiarando che “il Giorno della Memoria non è solo un omaggio al passato, ma un impegno per il futuro”.

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