giovedì, 9 Gennaio, 2025
Economia

Prezzi: Confesercenti, inflazione in discesa ma preoccupano le tensioni su energetici

Per la Confederazione l’aumento del costo del gas potrebbe portare tasso a 2,2% nel 2025, più del doppio rispetto a 2024

Un fine anno senza sorprese inflazionistiche ma un 2025 che rischia di iniziare con una maxi bolletta energetica per famiglie e imprese. La previsione arriva dalla Confesercenti che guarda con preoccupazioni alle tensioni finanziarie sulla energia.
“Gli italiani non hanno trovato l’inflazione sotto l’albero: i prezzi a dicembre – lo conferma l’Istat – si sono mantenuti sostanzialmente stabili sul mese precedente. Il rischio, però, è che trovino a gennaio una mega bolletta sul processo di rientro dell’inflazione continuano infatti a pesare le tensioni sull’energia”.

Impatto sulla economia

Per ora nulla di certo ma per la Confederazione è una situazione da monitorare attentamente, “perché”, osserva la, Confesercenti, “un ritorno alla crescita dei prezzi dei beni energetici potrebbe avere un impatto rilevante su tutta l’economia, con un incremento dell’inflazione e un impatto sui consumi di circa 2,1 miliardi di euro”.

Recupero potere acquisto

Per Confesercenti il dato sulla discesa dei prezzi conferma come il 2024 sia stato un anno di rientro dell’inflazione, scesa nella media annua all’1% rispetto al 5,3% del 2023. “Un calo che ha consentito un recupero del potere d’acquisto delle famiglie che nei primi nove mesi del 2024, sempre secondo l’Istat, è stato pari al 2,5%”, fa presente la Confederazione, “Un andamento positivo, favorito dai rinnovi contrattuali, e che finalmente sembra aver iniziato a imprimere una spinta favorevole ai consumi, aumentati di 5,1 miliardi nel terzo trimestre del 2024. Crescita che valutiamo si sia consolidata con gli acquisti natalizi e che sembra confermata anche dai primi dati sui saldi”.

I rischi geo politici delle guerre

Le note dolenti invece arrivano dalle tensioni sui mercati energetici, in particolare su quello del gas naturale, da cui dipende il prezzo finale dell’energia pagato da famiglie e imprese italiane. “Nell’ultimo mese il prezzo medio del gas al mercato di Amsterdam dove vige l’indice TTF è stato intorno ai 50 euro a megawattora, un livello simile a quello di fine 2023”, calcola la Confesercenti,
“Nei primi giorni di Gennaio il prezzo è salito oltre i 50 €, mentre ieri è sceso a 48,60 €. Queste oscillazioni sono causate principalmente dall’interruzione del passaggio dei flussi di gas attraverso l’Ucraina dal primo gennaio, sebbene si sia ancora lontani dai picchi del 2022, quando il gas aveva raggiunto i 340 euro a megawatt ora”.

Rischio impennata dei prezzi

Si tratta di una situazione da monitorare attentamente: “un ritorno alla crescita dei prezzi dei beni energetici”, calcola ancora la Confederazione, “porterebbe l’inflazione, secondo le nostre stime, a risalire di 3 decimi di punto, con un tasso che risalirebbe al 2,2% nel 2025, sostanzialmente il doppio dell’anno appena concluso.
A risentirne sarebbe, inevitabilmente, anche la spesa delle famiglie, dal momento che i rinnovi contrattuali che sono stati firmati non potevano incorporare questa eventuale nuova accelerazione dei prezzi, e di conseguenza anche alle imprese che fanno riferimento al mercato interno. Sarà dunque fondamentale”, conclude la Confesercenti, “sorvegliare l’evoluzione dei costi energetici, e prendere in considerazione azioni per il loro contenimento come già fatto negli anni precedenti”.

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