Le bollicine italiane si confermano protagoniste delle festività natalizie, con oltre 100 milioni di tappi di spumante Made in Italy che hanno celebrato il Capodanno sulle tavole di tutta la penisola. L’analisi di Coldiretti, basata su dati Ismea-Ui e Ixe’, evidenzia come l’83% delle tavole italiane, dalle case private ai ristoranti e agriturismi, abbia brindato con prodotti tricolori. Il consumo di vino frizzante, che trova il suo apice nella notte di San Silvestro, segna un aumento del 2% rispetto al 2022, mentre lo champagne registra un calo dell’8%. Il Prosecco mantiene il primato tra le produzioni nazionali, rappresentando circa il 70% del totale imbottigliato. Tuttavia, le festività sono sempre più animate da una varietà di etichette che spaziano dalle tradizionali Franciacorta, Asti e Trento Doc alle bottiglie di piccole cantine emergenti. Queste realtà si stanno rapidamente affermando in molte regioni italiane, dall’Abruzzo alla Sicilia, passando per Toscana, Marche, Lazio e Umbria.
Tra le eccellenze locali si distinguono il Trebbiano, il Verdicchio, l’Oltrepò, l’Alta Langa, il Moscato, la Falanghina, il Grechetto, la Malvasia, il Grillo, il Nero d’Avola, il Negroamaro, il Durello e il Vermentino. Questa diversità rende le bollicine italiane non solo un simbolo di qualità, ma anche un riflesso della ricchezza territoriale e culturale del Paese.
Allʼestero
Anche all’estero il successo delle bollicine italiane non conosce confini, con un valore delle esportazioni che quest’anno dovrebbe sfiorare i 2,3 miliardi di euro, segnando un nuovo record. Secondo Coldiretti, i dati Istat indicano una crescita del 9% rispetto al 2023, con incrementi significativi nei principali mercati. Gli Stati Uniti registrano un balzo del 15%, seguiti da Germania (+6%) e Gran Bretagna (+3%). Perfino in Francia, patria dello champagne, gli spumanti italiani segnano un aumento del 7%, mentre in Russia l’incremento del 62% conferma il loro successo anche in un contesto geopolitico complesso.