mercoledì, 20 Novembre, 2024
Economia

Economia italiana in rallentamento nel 2024: persi 32 miliardi in nove mesi

I dati di Unimpresa

L’economia italiana ha subito un rallentamento significativo nei primi nove mesi del 2024, con una perdita complessiva di fatturato pari a 32 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2023, secondo i dati elaborati dal Centro studi di Unimpresa. Il calo dell’1,3% ha portato gli incassi di imprese e partite Iva a 2.398 miliardi, rispetto ai 2.430 miliardi dell’anno precedente. Tra i comparti più colpiti emergono la manifattura (-3,21%), le costruzioni (-3,82%) e il settore immobiliare (-2,94%), penalizzati dal calo della domanda interna e dall’impatto delle politiche monetarie restrittive. La manifattura, con una perdita di 19,3 miliardi, riflette anche l’onda lunga della crisi industriale in Germania. Ancora più drammatica la contrazione nella fornitura di energia elettrica e gas, che registra un crollo del 16,7%, pari a 35,9 miliardi.

In ambito immobiliare, la politica dei tassi alti sui mutui ha frenato il mercato delle compravendite, mentre il settore delle costruzioni ha visto una flessione significativa, pari a 7,6 miliardi. Anche il commercio ha registrato solo una crescita marginale dello 0,4%.

Segnali di ripresa

Nonostante il quadro generale negativo, alcuni settori hanno mostrato dinamiche di crescita. Il comparto del turismo, con i servizi di alloggio e ristorazione (+6,1%) e le agenzie di viaggio e noleggi (+7,7%), ha beneficiato della ripresa dei consumi e del ritorno alla normalità post-pandemica. Bene anche le attività finanziarie (+21%) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (+6,9%), che riflettono l’incremento degli investimenti e della domanda di servizi ad alto valore aggiunto. In crescita anche il settore dell’intrattenimento (+11,6%) e della sanità (+6,6%), segno di una maggiore spesa in servizi legati al benessere e alla cultura. A livello territoriale, il calo del fatturato non è stato uniforme. La Liguria ha subito il peggior crollo percentuale (-18,5%), perdendo 8,9 miliardi, mentre il Lazio ha registrato la flessione più marcata in termini assoluti, con una contrazione di 12,5 miliardi (-3,2%). Anche la Lombardia, pur restando la regione con il valore più alto di fatturazione (723,8 miliardi), ha visto una perdita di 5,6 miliardi (-0,8%).

Al contrario, il Sud Italia ha mostrato segnali di vitalità. La Campania è cresciuta del 3,5%, raggiungendo 111,1 miliardi, seguita dalla Sicilia (+4,2%) e dalla Calabria (+3,4%). Positivo anche l’andamento della Puglia (+2,1%).

Un quadro complesso

“I dati sulla fatturazione elettronica mostrano una situazione congiunturale che evidenzia difficoltà strutturali in settori chiave e in alcune aree strategiche, ma anche segnali di resilienza in comparti come la finanza e il turismo, oltre che in alcune regioni del Sud”, ha commentato Giovanna Ferrara, Presidente di Unimpresa. “Siamo di fronte a un’economia caratterizzata da profonde disparità, che richiede interventi mirati per sostenere la ripresa e ridurre le disuguaglianze territoriali e settoriali”.

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