L’autunno italiano si colora di sapori e profumi unici, che ogni anno attirano turisti e appassionati in centinaia di sagre e fiere enogastronomiche lungo tutta la Penisola. Dai tartufi alle castagne fino ai funghi, le specialità stagionali sono le protagoniste di questi eventi che richiamano migliaia di visitatori: secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’, infatti, circa sette italiani su dieci avranno partecipato almeno a una di queste feste autunnali entro la fine della stagione. Un trend confermato anche durante il ponte di Ognissanti e il 2 novembre, con moltissimi italiani in viaggio per scoprire e gustare le eccellenze locali. Il prodotto più ambito e iconico è senza dubbio il tartufo bianco, la cui stagione è entrata nel vivo con prezzi che oscillano tra i 2500 e i 4500 euro al chilo, a seconda delle dimensioni e della località di raccolta. Una quotazione alta, causata da un inizio di produzione più lento, specialmente al Nord. La filiera del tartufo è una realtà radicata e complessa in Italia, coinvolgendo oltre 73.600 tartufai che contribuiscono a mantenere viva questa tradizione. Non a caso, la ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia’ è stata riconosciuta nel 2021 come patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco, un traguardo che valorizza il legame tra tartufi, territorio e cultura locale, con un impatto significativo anche sul turismo rurale e gastronomico.
Accanto al tartufo, altre due grandi specialità autunnali spopolano nelle sagre italiane: le castagne e i funghi. Le castagne, grazie alla loro varietà e alla ricchezza della produzione italiana, sono celebrate in eventi diffusi lungo tutta la Penisola. L’Italia vanta sedici varietà di castagne con denominazione d’origine riconosciuta a livello europeo, una testimonianza della biodiversità e del valore delle colture locali. Anche i funghi, in particolare i prelibati porcini, hanno il loro momento di gloria nelle sagre, nonostante quest’anno la produzione sia stata influenzata dalle condizioni meteorologiche variabili.
Sagre e fiere
Le sagre d’autunno non sono solo una festa per il palato, ma anche un’occasione per riscoprire e valorizzare il territorio. Secondo Coldiretti, le fiere enogastronomiche rappresentano un’ottima opportunità per acquistare prodotti stagionali a prezzi competitivi e, soprattutto, per difendersi dalle imitazioni a basso costo. L’accesso diretto ai produttori locali consente infatti di garantire l’autenticità delle specialità, evitando il rischio di acquistare prodotti di importazione spacciati per italiani. Dal punto di vista economico, l’indagine rivela che il 53% dei visitatori delle sagre spende meno di dieci euro a persona, mentre il 34% spende tra i 10 e i 30 euro. Solo un 5% non acquista nulla e un 4% preferisce acquistare altri prodotti. Coldiretti consiglia ai visitatori di prestare attenzione alla qualità degli eventi e alla provenienza dei prodotti.
È importante che il ‘cibo festeggiato’ sia autenticamente legato alla realtà produttiva del territorio e alla stagionalità dei prodotti offerti. La presenza di enti istituzionali, come Comuni e organizzazioni locali come Campagna Amica, garantisce maggiore affidabilità, così come il coinvolgimento diretto di ristoratori e agricoltori della zona.
Autunno italiano
Le sagre autunnali in Italia non sono solo eventi gastronomici, ma veri e propri riti che celebrano la tradizione, la biodiversità e la cultura locale. I tartufi, le castagne e i funghi non rappresentano solo il gusto dell’autunno, ma anche la storia e il valore di territori che, grazie a queste eccellenze, riescono ad attirare e affascinare un pubblico sempre più ampio.