Il raid israeliano avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì a nord della Striscia di Gaza si rivela essere il più terribile dal 7 ottobre di un anno fa. Mentre si scava a mani nude per recuperare i corpi di un numero atroce di minori e bambini, il comune ha dichiarato la città “zona disastrata a causa della guerra di sterminio e dell’assedio israeliano, e che non ha cibo, acqua, ospedali, medici, servizi o comunicazioni – recita la dichiarazione delle autorità locali, riportata dai media palestinesi – chiediamo l’immediata cessazione del genocidio e l’apertura di un corridoio sicuro per forniture mediche, cibo, carburante e attrezzature di emergenza”.
Uccisi almeno 143 palestinesi a Gaza e 77 in Libano
In tutto, in 24 ore, sono almeno 143 i palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra, di cui 132 solo nel nord assediato. Lo riferisce la tv satellitare Al Jazeera che cita fonti mediche all’indomani dell’operazione a Beit Lahiya. L’emittente riporta anche di un minimo stimato di 77 morti in Libano nell’ultima giornata.
Il Papa: “Cosa c’entrano nella guerra i bambini”
“Ieri ho visto che sono state mitragliate centocinquanta persone innocenti. Cosa c’entrano nella guerra i bambini? Le famiglie sono le prime vittime”. Così Papa Francesco ha concluso ieri l’udienza generale a Piazza San Pietro ieri, dopo aver rivoltoun nuovo appello per la pace: “Preghiamo per la pace. La guerra cresce, pensiamo ai Paesi che soffrono tanto: la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar, il Nord Kivu e tanti Paesi che sono in guerra. Preghiamo per la pace. La pace è un dono dello spirito. La guerra sempre, sempre, sempre, è una sconfitta. Nella guerra nessuno vince, tutti perdono. Preghiamo per la pace, fratelli e sorelle.”
Inviato Onu Palestina al Consiglio Sicurezza: “quando agirete? È vostro dovere”
“Israele ha oltrepassato ogni linea rossa, infranto ogni regola, sfidato ogni divieto. Quando sarà davvero abbastanza? Quando agirete? Voi siete il Consiglio di sicurezza. Dovete raggiungere ogni singolo individuo che soffre tra i palestinesi. Questo è il vostro dovere”, lo ha detto l’Inviato Onu per la Palestina, Riyad Mansour, che ha chiesto al Consiglio di sicurezza di agire subito per proteggere i civili che stanno sopportando più di un anno di attacchi israeliani a tappeto. “Il genocidio è possibile solo grazie all’impunità”, ha affermato l’inviato in una riunione del Consiglio.
Proposte per la tregua a Gaza
Contemporaneamente gli interlocutori del Qatar hanno presentato al capo del Mossad, David Barnea, una proposta per il rilascio di 11-14 ostaggi da Gaza in cambio di un certo numero di prigionieri di sicurezza palestinesi da Israele e una tregua di un mese nell’enclave palestinese. Fra gli ostaggi che verrebbero rilasciati nell’accordo ci sarebbero tutte le donne e i bambini rimasti detenuti dal gruppo terroristico.
Secondo quanto ha dichiarato all’ Afp invece una fonte a conoscenza dei colloqui, i mediatori sono concentrati su una tregua di “meno di un mese”, ma da realizzarsi “a breve termine”. La proposta prevede lo scambio di ostaggi israeliani con palestinesi nelle carceri israeliane e l’aumento degli aiuti a Gaza, ha aggiunto la fonte. “I funzionari statunitensi ritengono che se si riuscirà a raggiungere un accordo a breve termine, questo potrebbe portare a un accordo permanente”, ha detto la fonte.
Inviati Biden da Netanyahu per cessate il fuoco in Libano
Dopo le stragi degli ultimi giorni e la messa al bando dell’Unrwa, due consiglieri senior del presidente Usa Joe Biden sono stati mandati già ieri in Israele per un incontro col primo ministro per discutere di un potenziale cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano. Un funzionario israeliano ha confermato ieri al quotidiano Times of Israel la voce secondo cui Brett McGurk e Amos Hochstein avrebbero presentato il giorno stesso una proposta ufficiale di cessate il fuoco nel tentativo di chiudere un accordo che, secondo i funzionari israeliani e americani, potrebbe essere finalizzato entro poche settimane.
Idf intensifica operazioni in Libano, più vittime civili
Intanto, però, l’esercito israeliano espande e intensifica i bombardamenti in Libano, aumentando il bilancio delle vittime civili. Nella zona di Sidone, nella località di Haret Saida, è stato distrutto un edificio residenziale. Finora, nove corpi senza vita sono stati estratti dalle macerie mentre una ragazza di 18 anni estratta viva si trova ora in ospedale. Ci sarebbe una ragazza di 17 anni ancora bloccata sotto le macerie e si crede sia morta. L’attacco israeliano a questa zona densamente popolata, anche per l’arrivo di sfollati arrivati dal Libano meridionale, ha quindi causato almeno 10 morti.
Nel frattempo, i carri armati israeliani sono entrati nella periferia del villaggio libanese di Khiam nella loro incursione più profonda nel Libano meridionale nel contesto della loro operazione di terra, a circa 6 km dal confine con Israele. Il ministero della Salute ha affermato che almeno 14 persone sono state uccise negli attacchi israeliani nel Sud del Libano nelle ultime ore. Khiam è stata colpita sia da attacchi aerei che da un rastrellamento su larga scala “utilizzando armi pesanti e medie”.
Hezbollah ha affermato invece di aver distrutto due carri armati utilizzando missili guidati e di aver preso di mira le truppe israeliane a sud e sud-ovest di Khiam con razzi e artiglieria. L’esercito israeliano sottolinea che sta perseguitando i membri di Hezbollah che si trovano in aree civili, ma i gruppi per i diritti umani affermano che attacchi come questo, quando ci sono così tante vittime civili, sono semplicemente illegali. Ieri, nel Libano orientale è stata una giornata molto violenta, con più di 60 persone uccise.
Naim Qassem è il nuovo leader di Hezbollah
“Il Consiglio della Shura ha deciso di eleggere Naim Qassem segretario generale di Hezbollah”. È quanto rende noto un comunicato del Partito di Dio, passato quasi un mese dall’uccisione il 27 settembre del leader storico, Hassan Nasrallah.
Dal 27 settembre Naim Qassem ha fatto sentire per tre volte la sua voce, parlando a nome di Hezbollah che nell’ottobre dello scorso anno scese in campo con attacchi oltre confine contro Israele, in “solidarietà” con Hamas dopo l’avvio delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Hezbollah è nel mirino di operazioni israeliane che in Libano, secondo il ministero della Salute di Beirut, hanno fatto oltre 2.700 morti. Solo il primo dei tre recenti discorsi di Naim Qassem, stando alle fonti di Erem News, sarebbe stato pronunciato dal Libano.
Secondo una fonte iraniana, Naim Qassem avrebbe ‘traslocato’ dal Libano a Teheran, lasciando Beirut il 5 ottobre scorso a bordo dell’aereo utilizzato dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, che in quei giorni era in visita nel Paese dei Cedri e in Siria.