mercoledì, 20 Novembre, 2024
Società

Meloni rilancia sui social la mail di un magistrato di Md: “È più pericolosa di Berlusconi”

Polemiche per le parole del Procuratore Patarnello. La Senatrice Petrucci di FdI: “Non è democrazia”. Anm contro Nordio. Oggi il Cdm

Quella di oggi sarà una giornata molto importante per quel che riguarda la questione ‘migranti in Albania’. Alle 11 a Palazzo Chigi si terrà difatti il Consiglio dei Ministri che si metterà all’opera per ricorrere dopo stop ai trasferimenti deciso dal Tribunale di Roma venerdì. Il tema è particolarmente caldo dopo che in pratica è stato deciso di bloccare il trasferimento di 12 migranti in un centro di permanenza nel Paese del Primo Ministro Edi Rama. In risposta, il governo sta preparando un nuovo decreto che potrebbe contenere misure urgenti per contrastare la crisi migratoria.

Ieri invece il dibattito politico ha girato intorno al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha pubblicato sul suo account X un estratto di una mail del magistrato Marco Patarnello (di Magistratura democratica). Il contenuto, diffuso dal quotidiano ‘Il Tempo’, è intitolato ‘Meloni oggi è un pericolo più forte di Berlusconi. Dobbiamo porre rimedio’.

Il messaggio del procuratore

Nel messaggio condiviso dal Premier, il Procuratore della Cassazione Patarnello esprime considerazioni particolarmente incisive sulla posizione del Primo Ministro nel panorama politico: “Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali, ma per visioni politiche, e questo la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione”. Una dichiarazione, questa, che pone al centro del discorso l’indipendenza di Meloni da vicende giudiziarie, una differenza significativa rispetto a figure politiche del passato come l’ex leader di Forza Italia, spesso oggetto di indagini e processi.

Le reazioni

Non sono tardate le reazioni politiche. I sostenitori del Presidente del Consiglio hanno sottolineato come il fatto che il Premier sia considerato “pericoloso” non faccia altro che rafforzare la sua immagine di leader forte e determinato, capace di portare avanti il suo programma senza essere ostacolata da questioni giudiziarie. Dall’altro lato, i suoi detrattori vedono in questo scenario una conferma dei timori legati all’azione politica del governo, ritenuta radicale da alcune frange dell’opinione pubblica. Partiamo dalla Senatrice di Fratelli d’Italia Simona Petrucci secondo la quale le parole di Patarnello evocano un clima allarmante: “Gravissimo, preoccupante e inaccettabile”. L’esponente di Fdi ha denunciato l’esistenza di un “clima pericoloso e antidemocratico”, che secondo lei riemerge ogni volta che si tenta di riformare il sistema giudiziario italiano. Ha parlato di una “casta incancrenita” che, a suo dire, mira esclusivamente a mantenere i propri privilegi, opponendosi a qualsiasi tentativo di cambiamento o riforma.Secondo Petrucci, la mail di Patarnello rappresenta un’ulteriore conferma della politicizzazione della magistratura italiana, una questione spesso sollevata dai partiti di Centrodestra. Ha definito l’atteggiamento del magistrato come un “delirio di onnipotenza”, accusando parte del sistema giudiziario di voler interferire attivamente nell’azione di governo. “Un proclama allarmante”, ha proseguito, “che evoca scenari di conflitto inimmaginabili per un Paese come l’Italia”.

Interrogazione

Ha invece presentato un’interrogazione urgente al Ministero della Giustizia il Presidente dei Senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, chiedendo un’immediata ispezione sul comportamento di Paternello, definito dal forzista come un vero e proprio “manifesto dell’opposizione politica” da parte di una parte della magistratura. Gasparri ha definito le affermazioni di Paternello come “gravi e inaccettabili”. Ha quindi descritto il comportamento di Paternello come un “atto eversivo”, sostenendo che le sue dichiarazioni rivelano una volontà da parte di alcuni esponenti della magistratura di sostituirsi al potere esecutivo e legislativo: “Siamo davanti a un vero e proprio attentato agli organi costituzionali”.

Nordio e Anm

Intanto il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha risposto alle richieste di dimissioni avanzate dalle opposizioni in merito alle sue dichiarazioni sulla sentenza del Tribunale di Roma riguardante il trattenimento di 12 migranti nel centro italiano di permanenza per il rimpatrio realizzato in Albania: “Hanno tutto il diritto di chiedere quello che credono. Loro facciano del loro peggio, che noi faremo del nostro meglio”. La polemica nasce dalle parole del guardasigilli, che aveva affermato che “se la magistratura esonda, bisogna intervenire”, riferendosi al fatto che il Tribunale di Roma aveva interpretato la sentenza della Corte di Giustizia europea in modo, a suo parere, non corretto. Nordio ha voluto chiarire che le sue affermazioni non implicano l’intenzione di adottare misure disciplinari contro i giudici, ma ha sottolineato la necessità che la magistratura rispetti il perimetro delle sue competenze. Al centro del dibattito vi è la questione della definizione di Paese sicuro, un concetto che Nordio ritiene debba essere stabilito dalla politica, non dai giudici. “La sentenza della Corte Ue non è stata disapplicata da noi, ma male interpretata dai nostri giudici”, ha detto, sostenendo che la valutazione di un Paese come sicuro rientra nelle competenze dello Stato, non della magistratura. Questa interpretazione, secondo Nordio, conferma che la decisione di trasferire migranti in Albania rispetta i parametri del diritto internazionale, e non deve essere rimessa al giudizio dei tribunali.

Contro Nordio si è scagliato ieri il Presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia: si è detto “basito” dall’utilizzo da parte di Nordio della categoria della abnormità, un termine tecnico che richiama potenziali responsabilità disciplinari per i magistrati. Secondo Santalucia, le parole del Ministro lasciano intendere una minaccia velata nei confronti del Tribunale: “È come se Nordio avesse inteso dire ai colleghi ‘se non provvedete secondo i desiderata del governo, sono pronto ad un’azione disciplinare’”. Il presidente dell’Anm ha spiegato che l’uso della categoria dell’abnormità nel contesto di una sentenza implica un giudizio severo, di fatto equiparabile a un’accusa di malafede o incompetenza nei confronti dei giudici: “In questo clima accesissimo, sono fortemente preoccupato”.

Da segnalare infine che ieri, tramite una nota di Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio Meloni si è detto vicino ai familiari della vittima di Pianoro, nel bolognese, che ha perso la vita a causa del maltempo.

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