mercoledì, 20 Novembre, 2024
Attualità

Il Papa: “Lo sport è uno dei fattori che ci fa sentire un popolo solo”

Nel centenario del Corriere dello Sport-Stadio, uno dei giornali sportivi più celebri d’Italia, è arrivato un messaggio di auguri molto speciale: quello del Papa, con il quale ha voluto rendere omaggio non solo alla storia del quotidiano, ma anche ai valori che lo sport porta con sé, tracciando un parallelo tra la cultura sportiva e i più alti ideali umani. “Cento anni sono un traguardo importante, un bel trofeo da mettere nella vostra bacheca”, ha esordito Francesco, ricordando che il giornale ha attraversato momenti iconici della storia dello sport italiano e mondiale, come la vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio del 2006, quando la testata vendette due milioni di copie in un solo giorno. Bergoglio ha citato anche uno dei fondatori del giornale, Enzo Ferrari, un nome che, nell’immaginario collettivo, è indissolubilmente legato al concetto di successo e velocità.

Nel suo messaggio, il Santo Padre non si è limitato limita a un semplice augurio formale, ma ha aperto una riflessione più ampia sul ruolo dello sport come strumento di fraternità e crescita: “Se penso allo sport, e alla mia patria, l’Argentina, prima ancora che ai grandi impianti calcistici, come la Bombonera, penso a quando da bambini si giocava a calcio con una palla fatta di stracci”.

Figure educative

Il Pontefice ha proseguito raccontando aneddoti della storia del San Lorenzo, la sua squadra del cuore, e ha sottolineato l’importanza di adulti e figure educative capaci di offrire ai ragazzi uno spazio sicuro per crescere attraverso lo sport: “Abbiamo bisogno di adulti che accolgano in modo autentico i bambini e i ragazzi”, ha scritto, richiamando anche l’esperienza italiana degli oratori, dove molti campioni hanno iniziato la loro carriera. Un tema centrale del messaggio del Vescovo di Roma è il potere dello sport di creare unità: “Lo sport è uno dei fattori che ci fa sentire un popolo solo”, ha proseguito, richiamando alla mente i momenti di grande orgoglio nazionale, come quando si intona l’inno prima di una partita. Questo senso di appartenenza collettiva, secondo Francesco, va oltre il tifo per una squadra e diventa una metafora del vivere civile: “La competizione dello sport è sana, perché chiede pazienza, ascolto dell’allenatore, rispetto per gli avversari”.

Un’altra riflessione importante ha riguardato l’inclusione e l’accoglienza. Il Papa si è soffermato sulle Paralimpiadi, che hanno luogo separatamente dalle Olimpiadi per ragioni organizzative, ma che nella loro essenza incarnano i valori più alti dello sport: “Le loro gare sono un inno alla vita”, ha sottolineato, lodando la forza interiore degli atleti disabili che con determinazione superano le loro sfide. È in questo contesto che Francesco ha invitato il Corriere dello Sport-Stadio a continuare a raccontare lo sport come uno strumento di ispirazione e crescita, “un modo di pensare e vivere lo sport come un inno alla vita”.

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