Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto all’Onu di ritirare le forze dell’Unifil, la missione di peacekeeping delle Nazioni Unite, dal confine meridionale del Libano, l’area dove gli scontri tra Hezbollah, il gruppo armato libanese, e l’esercito israeliano si sono intensificati. Netanyahu ha sostenuto che la presenza dell’Unifil in quelle zone mette in pericolo sia i soldati della missione Onu che quelli israeliani, invitando anche i leader europei a fare pressioni su Hezbollah invece che su Israele. Ma questa richiesta ha suscitato una forte reazione dal governo libanese. Il Primo Ministro del Libano, Najib Mikati, ha condannato fermamente la posizione di Netanyahu, definendo “inaccettabile” l’idea di un ritiro delle forze dell’Unifil dal sud del Libano. Mikati ha accusato Netanyahu di non rispettare le norme internazionali, affermando che “l’avvertimento rivolto al segretario generale dell’Onu, António Guterres, per rimuovere l’Unifil, rappresenta un nuovo capitolo nell’approccio aggressivo di Israele”. Mikati ha anche condannato l’escalation degli attacchi israeliani contro le forze di pace.
Parla Meloni
Anche il nostro governo ha preso posizione su questi eventi. Il Premier Giorgia Meloni ha espresso solidarietà ai caschi blu dell’Onu, definendo “inaccettabili” gli attacchi contro di loro. Meloni ha sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza delle truppe di pace, un pensiero condiviso anche dal segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, che ha chiesto a Israele di proteggere i soldati dell’Unifil. Sul fronte internazionale, il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, ha dichiarato che l’Iran è pronto a fronteggiare una situazione di guerra, ma ha precisato che l’obiettivo del suo Paese rimane quello di ottenere una pace giusta sia a Gaza che in Libano. Durante una conferenza stampa a Baghdad con il suo omologo iracheno Fuad Hussein, Araghchi ha affermato che l’Iran non teme un conflitto ma preferisce evitare la guerra, pur essendo pienamente preparato a difendere i suoi interessi. Hussein ha poi ribadito che l’Iraq rifiuta categoricamente l’idea che Israele possa sfruttare lo spazio aereo iracheno per scopi militari, considerandolo inaccettabile.