Innovazione, ricerca e sviluppo. Alle nostre Pmi sarà possibile garantire un ecosistema per essere competitive a livello planetario.
I partiti seguano la lezione tedesca Sul rapporto di stima e di reciproca simpatia tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il miliardario Elon Musk – ceo, tra gli altri, di Tesla, X e SpaceX, protagonista nel campo della Intelligenza artificiale – si è già scritto molto, a conferma di una amicizia di lunga data. Su ciò che è scaturito nella recente cena di gala tenuta a New York, per la consegna al Premier italiano del Consiglio del “Global Citizen Awards” da parte del “think tank” statunitense Atlantic Council, si è preferita una versione più di gossip che una lettura sulla possibile evoluzione di accordi che sono importanti per l’Italia. La scena senza dubbio concede al “colore” giornalistico, con i due protagonisti che si guardano negli occhi a suggello di una notevole affinità personale, con la Premier che dice Musk di essere: “un genio prezioso”, mentre per il miliardario: “Giorgia Meloni ha fatto un lavoro incredibile come primo ministro dell’Italia: un record di crescita economica, di occupazione, è incredibile”.
Affinità politiche e di progetti
Si tratta di un riconoscimento importante, non casuale, che ha un significato politico. Per un imprenditore, o meglio per l’uomo più ricco del mondo, questa attenzione può essere declinata in più orizzonti e, se possibile, come noi auspichiamo, in più investimenti per il nostro Paese. È una affinità politico imprenditoriale che apre le porte a molte riflessioni in particolare come trasformare le occasioni in progetti di cui l’Italia oggi ha fortemente bisogno e, dei quali, il Tycoon americano ha le chiavi per la loro realizzazione.
Imprese, innovazione vitale
Siamo il Paese dove le capacità manifatturiere, la produttività e il lavoro sono affidate alla qualità e genialità delle piccole e medie imprese che, tuttavia, hanno la vitale necessità di un “ecosistema” di innovazione. Le attività di Elon Musk si muovono tutte in questo campo, dal sistema dei satelliti Starlink, messo a punto dalla società SpaceX, che offre tra l’altro la possibilità di accedere a internet, a banda larga, attraverso una connessione satellitare. Sappiamo che c’è già un accordo tra la nostra Telespazio con SpaceX, per la com- mercializzazione dei servizi Starlink. Tuttavia i satelliti di Musk potrebbero essere molto più utili per coprire quelle zone (che sono molto più numerose di ciò che si pensa) del Paese dove la connessione Internet è limitata se non addirittura assente.
Gigafactory, la lezione tedesca
C’è poi il grande tema dell’ automotive, del futuro dell’auto e della crescita del settore dei veicoli elettrici. Sappiamo che se non ci sarà una svolta in Europa e in Italia avremo il monopolio cinese. Il Governo può aprire le porte ad un accordo con Musk per realizzare gigafactory, per le batterie di auto elettriche. Sull’esempio di ciò che la Tesla ha realizzato a Berlino-Brandeburgo dove è stato inaugurato il primo stabilimento di produzione di Tesla in Europa, e, spiega la società: “è la nostra struttura più avanzata, sostenibile ed efficiente”. Nella gigafactory tedesca vengono prodotte centinaia di migliaia di Model Y e milioni di celle delle batterie. C’è un punto che vale la pena ricordare, in Germania i partiti di destra di centro e di sinistra hanno fatto quadrato, superare gli steccati ideologici, per favorire gli investimenti di Testa. Le indiscrezioni dicono che Musk ha detto a Giorgia Meloni di essere disposto a valutare un investimento anche in Italia, non per produrre auto ma per produrre batterie elettriche. In corso c’è già un dialogo aperto con Enel per valutare l’apertura di una gigafactory. Non è una cosa da poco, ma c’è da chiedersi se i partiti riusciranno a seguire l’esempio della Germania?
Un eco sistema per le imprese
Altro settore in cui può esserci una intesa strategica tra il Governo Meloni e Elon Musk è l’industria aerospaziale, dove SpaceX, detiene oggi il 90 % del mercato. L’Italia può fornire ai progetti di Musk la collaborazione di imprese che da anni si dedicano alla componentistica elettronica, ai sistemi di precisione, ai nuovi tipo di tessuti, alle perforazioni ai materiali. Con il sostegno interessato di Space X le imprese italiane potrebbero beneficiarie di quell’eco sistema di innovazione, ricerca e sviluppo, che permetterebbe a diversi settori produttivi di fare un salto di crescita e di qualità notevoli. Senza questo scenario e accordi perderemmo competitività e il declino delle nostre Pmi sarebbe rapidissimo.
Intelligenza artificiale serve un alleato
C’è poi il grande tema della Intelligenza artificiale. La startup xAI di Elon Musk nel maggio scorso ha raccolto 6 miliardi di dollari di finanziamento. Il denaro verrà utilizzato per immettere sul mercato i primi prodotti di xAI, costruire infrastrutture avanzate e accelerare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie future. La corsa all’intelligenza artificiale si è accesa anche in Italia ma per sostenere le ricerche e le imprese serviranno capitali. Essere sul mercato, offrire servizi alle imprese, all’industria e a tutti i settori che potranno avvalersi della Intelligenza artificiale, richiederà non solo diversi investitori che firmano assegni per le start-up, ma una alleanza di un leader planetario che può arrivare oggi da Musk.
Dagli sguardi ai progetti
Abbiamo elencato alcuni obiettivi tra i tanti che possono essere realizzati per dare al Paese una spinta alla crescita, allo sviluppo e al lavoro. Vedremo se le forze politiche e il Governo riusciranno a creare le condizioni di una alleanza con i progetti e le realizzazioni che le società di Elon Musk possono offrirci. Oggi abbiamo intese avviate che possono evolvere positivamente in una cavalcata verso nuove avventure produttive. Possiamo anche contare sugli sguardi e i reciproci elogi tra Giorgia Meloni e Elon Musk. Ci auguriamo che tra il ”genio prezioso” e “il lavoro incredibile”, si apra un grande spazio alle idee e ai progetti da realizzare in Italia.