Soluzione nuove sul tema dell’immigrazione. Questo il tema principale trattato ieri dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Primo Ministro del Regno Keir Starmer, ricevuto a Roma, a Villa Doria Pamphilj. Uno dei temi principali affrontati durante il bilaterale è stato proprio il contrasto alla migrazione irregolare. I due leader hanno espresso la volontà comune di rafforzare la cooperazione nella lotta contro il traffico e la tratta di esseri umani, con particolare attenzione alla dimensione giudiziaria e alle operazioni congiunte con gli Stati di origine e di transito. In questo contesto, hanno riconosciuto l’importanza di migliorare il partenariato avviato nell’ambito del Processo di Roma, in particolare per quanto riguarda i programmi di rimpatri volontari assistiti. Sul tavolo, anche il protocollo siglato tra Italia e Albania, sul quale anche il Regno Unito sta ponendo particolare attenzione. “Abbiamo offerto tutti gli elementi necessari per comprendere appieno questo meccanismo”, ha detto Meloni, spiegando come il governo abbia lavorato per garantire la massima trasparenza e chiarezza sui dettagli del protocollo. L’intesa tra Roma e Tirana, firmata nei mesi scorsi, si concentra su un rafforzamento delle relazioni bilaterali in ambiti strategici, puntando su una gestione più efficace dei flussi migratori nel Mediterraneo e su un incremento delle opportunità di sviluppo economico nella regione balcanica.
Interesse per il protocollo albanese
Non è un caso che il governo del Regno Unito, rappresentato da Starmer, abbia mostrato un forte interesse per questo protocollo. Londra, che negli ultimi anni ha dovuto affrontare sfide crescenti legate alla migrazione e alla sicurezza delle sue frontiere, vede nell’accordo tra Italia e Albania un possibile modello da seguire o da integrare nelle proprie strategie di politica estera e di gestione migratoria. E difatti Starmer ha elogiato il “lavoro a monte” svolto dall’esecutivo Meloni, che ha contribuito in modo significativo a prevenire l’arrivo dei migranti in Italia e, di conseguenza, in Europa: “Prevenire la partenza delle persone è molto meglio che gestire gli arrivi”, ha spiegato il Premier britannico, alludendo all’efficacia di politiche che mirano a fermare le migrazioni direttamente alla fonte, invece di affrontare il problema solo quando i migranti raggiungono i Paesi di destinazione. Questa strategia di prevenzione, secondo Starmer, si inserisce perfettamente nell’approccio pragmatico che il suo governo vuole adottare nella gestione delle migrazioni. Il Regno Unito, dopo la Brexit, ha affrontato un periodo di ridefinizione delle proprie politiche migratorie, e l’idea di adottare soluzioni che abbiano già mostrato risultati positivi in altri contesti europei sembra guadagnare terreno.
Meloni e Starmer hanno anche evidenziato la necessità di un coordinamento più efficace con partner internazionali, facendo leva su organizzazioni come Interpol ed Europol per massimizzare gli sforzi nella lotta al crimine organizzato legato alla migrazione.
“Nessuna violazione”
Nel corso dell’incontro con la stampa, Meloni ha poi fornito un aggiornamento sul progetto in Albania, ammettendo che, sebbene il piano richieda ancora qualche settimana per essere pienamente operativo, c’è fiducia nel fatto che possa offrire una soluzione concreta per decongestionare la pressione sulle strutture italiane, come quelle di Lampedusa: “Avrei preferito iniziasse prima, ma deve essere fatto nel migliore dei modi”. Riguardo alle critiche mosse da alcune organizzazioni per i diritti umani, che parlano di possibili violazioni nei centri di accoglienza in Albania, Meloni ha risposto: “La giurisdizione è italiana ed europea. Questi migranti riceveranno lo stesso trattamento che avrebbero avuto, per esempio, nei centri di Lampedusa”.
Relazioni economiche e conflitti
L’incontro ha offerto l’occasione per passare in rassegna le relazioni economiche, culturali e scientifiche tra Italia e Regno Unito. Entrambi i capi di governo hanno espresso soddisfazione per le nuove decisioni di investimento annunciate a margine della visita, segnando un ulteriore passo avanti nella collaborazione tra i due Paesi in settori chiave come l’innovazione tecnologica e gli scambi giovanili. La cooperazione in campo economico è stata arricchita da progetti di investimento che coinvolgono importanti aziende britanniche e italiane, consolidando un legame commerciale già forte e destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni.
L’agenda internazionale ha completato il confronto tra i due leader, con un aggiornamento sul conflitto in Ucraina e sulla situazione geopolitica nel Medio Oriente. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di continuare a lavorare a stretto contatto con gli alleati e di promuovere soluzioni diplomatiche per affrontare le crisi globali, confermando il pieno appoggio all’Ucraina. Meloni ha poi detto che, per quanto riguarda l’utilizzo di missili a lungo raggio, “queste sono le decisioni che prendono le singole nazioni e i singoli Paesi che forniscono questi armamenti. In Italia questa autorizzazione oggi non è in discussione, ma sono decisioni che noi condividiamo con i nostri alleati, ma questo non significa indietreggiare”.