venerdì, 15 Novembre, 2024
Attualità

Negli ultimi 10 anni quasi 3mila persone uccise da automobilisti “spatentati”

In aumento gli omicidi stradali. Asaps: manca una banca dati nazionale

Sono stati 289 gli omicidi stradali compiuti in Italia da conducenti privi di patente nel 2023, contro i 332 dell’anno precedente; in aumento i feriti, che passano dai 7.568 del 2022 ai 7.732 dello scorso anno, secondo i dati elaborati sulla base del rapporto annuale dell’Istat e forniti dall’Asaps, l’Associazione sostenitori della Polizia stradale. In Italia dal 2013 al 2023 sono stati 3.256 i conducenti “spatentati” che hanno provocato la morte di una persona e ben 60.783 quelli che hanno provocato lesioni. E se si prende a confronto l’anno 2019, prima del Covid, con 249 persone prive di patente protagoniste di omicidio stradale e 5.378 autisti che hanno causato feriti, i dati sono in netto peggioramento.

Cambiate le regole nel 2016

Il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni ricorda che“provocare la morte o lesioni gravi in incidenti stradali, da parte di conducenti privi di patente, perché mai conseguita, ritirata per revoca o sospesa, comporta un’aggravante ai reati di omicidio e lesioni stradali, fino ad un massimo di 18 anni di reclusione nei casi più gravi.” La guida senza patente, pur se aggravante per i reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali, è stata depenalizzata dal legislatore dal febbraio 2016, con la sanzione amministrativa di 5.100 euro (3.570 euro con pagamento entro cinque giorni), e rimane reato solo in caso di recidiva nel biennio. Ma “con molte difficoltà di attuazione – sottolinea Biserni – per l’assenza di una banca-dati nazionale delle sanzioni amministrative tra le forze di polizia dello Stato e le polizie locali, e per l’impossibilità di queste ultime di accedere alla banca-dati del ministero dell’Interno”.

Impennata omicidi dopo il Covid

L’Ufficio Studi Asaps ha elaborato i dati relativi ai decessi e ai feriti sulle strade italiane, provocati da conducenti senza patente negli ultimi dieci anni. Va ricordato che da marzo 2016, tale ipotesi è divenuta aggravante nell’omicidio stradale e nel reato di lesioni personali stradali. I dati dimostrano quanto sia frequente incrociare, in modo tragico e sulla propria strada un individuo privo di patente. Tra il 2013 e il 2022 sono state ben 2.967 le persone uccise per mano di conducenti privi di patente. I feriti ammontano a oltre 50.000, per la precisione 53.051. Proprio l’anno 2022, dopo la fine della pandemia, ha visto i dati peggiori, con 342 morti e 7568 feriti. Quasi 100 in più rispetto al 2019.

Nel 10% dei casi, chi guida è senza patente

Innegabilmente impressionanti i dati dei conducenti “spatentati” che causano incidenti mortali o con feriti. In pratica dai soli incidenti con conseguenze alle persone emergerebbe che il 10% delle auto circolanti hanno alla guida un conducente privo di patente perché ritirata, sospesa, o mai conseguita. Va ricordato che nel 1999 la norma fu depenalizzata e nel 2007 tornò ad essere reato, a causa dei dati molto negativi degli incidenti in Italia. Poi nuova retromarcia nel 2016, con il ritorno alle sanzioni amministrative e a violazioni penali solo in caso di recidiva. “Se i processi sono diminuiti”, commenta Biserni, “i dati del 2022 – i peggiori del decennio – ci devono preoccupare, anche per le fughe dopo incidente stradale con molti “pirati” privi di patente che lasciano le vittime a terra senza prestare soccorso, e le statistiche ci dicono che molti erano stranieri, anche con casi di minorenni alla guida.”

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