sabato, 16 Novembre, 2024
Società

Otto anni fa il terremoto che devastò il Centro Italia. ActionAid: “Nuove povertà nei Comuni del Cratere”

Il grido dʼallarme dellʼOrganizzazione: “Il sisma non ha solo distrutto case e infrastrutture, ma ha anche esacerbato le fragilità sociali”

Alle 3.36 del 24 agosto di sei anni fa, il Centro Italia venne scosso da un terremoto di magnitudo 6.0 che devastò i Comuni di Amatrice, Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), lasciando dietro di sé un bilancio umano e materiale devastante.Sotto le macerie rimasero intrappolate 299 vittime: 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata del Tronto (quasi tutte nella frazione di Pescara del Tronto) e 11 ad Accumoli, sconvolgendo la vita di migliaia di persone e lasciando cicatrici profonde nel tessuto sociale ed economico delle aree coinvolte. Nei Comuni del Cratere, dove ActionAid è presente sin dai primi giorni dopo la tragedia, la situazione resta drammatica: su 16.500 abitanti, circa la metà vive ancora nelle Soluzioni abitative di emergenza (Sae), una condizione che riflette una realtà frammentata e segnata da vecchie e nuove forme di povertà. Claudia Pasqualini, residente nella frazione di Giove, nel comune di Muccia (Marche), gestisce unʼimpresa di salumi artigianali insieme alla sua famiglia.

La sua testimonianza è emblematica delle difficoltà che i residenti continuano a vivere: “All’inizio dopo il terremoto eravamo tutti uniti, ma poi, con l’arrivo delle casette Sae, ci siamo ritrovati a vivere in modo diverso, isolati e separati da persone che non conoscevamo. Il Covid ha ulteriormente peggiorato la situazione, portando a un’ulteriore chiusura e a difficoltà nel partecipare alla vita comunitaria. Solo a luglio di quest’anno sono iniziati i lavori per la ricostruzione della nostra casa, ma i miei figli, ormai grandi, non vivono più con noi”.

Nonostante gli sforzi, la ricostruzione procede a rilento, lasciando molte famiglie ancora sospese tra il ricordo di ciò che hanno perso e un futuro incerto. “ActionAid esprime oggi, come ogni anno dal 2016, la propria vicinanza a tutte le famiglie delle vittime e a tutte le persone colpite”, dichiara Patrizia Caruso, Responsabile dell’Unità resilienza di ActionAid Italia. “Sin dalle prime scosse, ci siamo attivati per sostenere questi territori e siamo ancora qui a chiedere alle Istituzioni e al Governo di dare risposte concrete ai problemi che continuano a segnare le vite delle persone”.

Le fragilità sociali

Il terremoto non ha solo distrutto case e infrastrutture, ma ha anche esacerbato le fragilità sociali preesistenti, colpendo duramente giovani e donne. Nel Lazio, la percentuale di Neet (giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione) è del 25,1%, la più alta del Centro Italia, seguita dall’Umbria (20%), dalle Marche (19,9%) e dalla Toscana (18,7%). Nelle Marche, il 58,8% delle Neet sono donne, spesso costrette a scegliere tra il lavoro e i carichi familiari, una realtà che si somma alle difficoltà di un mercato del lavoro caratterizzato da alta precarietà e bassi salari.

Per rispondere a queste sfide, ActionAid ha avviato il progetto Reti, attivo nel Lazio e nelle Marche, che mira a migliorare l’accesso ai servizi sociali attraverso sportelli itineranti e operatrici a domicilio. L’obiettivo è quello di far emergere i bisogni delle persone più escluse e vulnerabili, indirizzandole verso servizi specifici e coinvolgendole in percorsi formativi e professionali.

Il Ruolo di ActionAid

Dal 2016 a oggi, ActionAid (organizzazione internazionale indipendente che lavora in Italia dal 1989, con programmi di sostegno a distanza e progetti a supporto dei bambini, delle donne e delle famiglie delle comunità in cui lavora) ha messo in campo numerosi progetti per rispondere ai bisogni emergenti della popolazione colpita. Questi includono supporto psicologico e psicosociale, percorsi educativi, servizi di orientamento al lavoro e formazione per operatori sanitari ed educativi. Attualmente, oltre 4.000 persone sono state raggiunte e coinvolte, con un’attenzione particolare alle fasce più vulnerabili. Nel 2019, ActionAid ha lanciato la campagna nazionale #Sicuriperdavvero, coinvolgendo oltre 400 persone e realtà sociali nella richiesta di un dibattito pubblico sulle politiche di prevenzione e ricostruzione in Italia. Recentemente, l’associazione ha portato queste istanze in Parlamento, chiedendo maggiore trasparenza e la partecipazione attiva della società civile nei processi decisionali.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Anita non trova camionisti. L’associazione trasporto e logistica: “Carenza grave”

Paolo Fruncillo

Meloni: 100 mln ai Paesi poveri. No ai cibi fatti in laboratorio

Maurizio Piccinino

Mostra sull’Aquila e i comuni abruzzesi colpiti dal sisma del 2009

Paolo Fruncillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.