venerdì, 20 Settembre, 2024
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Tensione in Medio Oriente: gli Usa invieranno altri caccia. Inglesi in missione diplomatica

Unifil: Hezbollah responsabile della morte dei 12 bambini a Majdal Shams

Gli Stati Uniti dopo aver mobilitato le portaerei e navi da guerra a seguito delle minacce di rappresaglia dall’Iran per l’uccisione di Haniyeh, sono pronti a inviare altriaerei da combattimento nelle proprie basi in Medio Oriente. Molti paesi hanno chiesto ai propri connazionali di lasciare l’Iran e il Libano, mentre l’intelligence americana sostiene che, finora, non ci sarebbero stat movimenti significativi di forze o equipaggiamenti iraniani e, allo stesso modo, i rappresentanti dell’Iran nella regione non avrebbero preso alcuna iniziativa da cui possa emergere la volontà di condurre un attacco su larga scala. Dalla Gran Bretagna il ministro della Difesa John Healey e quello degli Esteri David Lammy sono volati in Israele nel tentativo di impedire un escalation nella regione e spingere per un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi.

Il Presidente americano, Joe Biden ha detto a chiare lettere che l’uccisione di Haniyeh “non aiuta gli sforzi per trovare un accordo a Gaza” e ha chiesto al premier Netanyahu di adoperarsi per “cercare subito” un’intesa per una tregua. Tensione altissima in Libano tanto che l’emittente saudita Al-Hadath riferisce che Hezbollah sta spostando attrezzature militari e centri di comando in una zona più centrale di Beirut dal quartiere sciita meridionale di Dahieh, già roccaforte dei miliziani sciiti legati all’Iran. Mentre il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha anche convocato il numero due dell’ambasciata turca in Israele per protestare la decisione della rappresentanza diplomatica a Tel Aviv di esporre la bandiera a mezz’asta a seguito dell’uccisione, avvenuta mercoledì scorso a Teheran, del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che ieri è stato sepolto in Qatar. Khaled Meshal è stato designato quale suo successore.

Assassinato dirigente della Jihad

Ieri è stato assassinato a Gaza City anche il dirigente della Jihad islamica palestinese Muhammad al-Jabari, considerato il vicecapo dell’unità per la produzione di armi dell’organizzazione. L’Idf afferma che all’uomo era “stata affidata la produzione di armi dell’organizzazione nella Striscia di Gaza settentrionale” nonché “la distribuzione di stipendi e denaro ai terroristi”. L’esercito ha detto di aver preso diverse precauzioni – compreso l’uso di armi di precisione e informazioni di intelligence – affinché nell’attacco non venissero uccisi anche civili. Nel sud della Striscia e nel corridoio di Netzarim ci sono stati altri raid e oltre trenta palestinesi armati sono stati uccisi. Nel frattempo l’Unifil ha verificato che Hezbollah è responsabile del lancio del razzo che ha ucciso 12 bambini a Majdal Shams sulle alture del Golan sabato scorso.

Scuole distrutte

L’85% delle scuole della striscia di Gaza sono state distrutte o rese inutilizzabili: a lanciare l’allarme, a 300 giorni dall’avvio dell’offensiva israeliana sull’enclave palestinese, l’agenzia Onu per i profughi palestinesi (Unrwa). In un post su X, l’agenzia sostiene che “stando ai rilevamenti satellitari del Global Education Cluster (osservatorio diretto da Unicef e Save the Children) quasi l’85% degli edifici scolastici nella Striscia di Gaza sono stati direttamente colpiti o danneggiati. “Alcune di queste scuole avranno bisogno di una ricostruzione completa. La guerra sta distruggendo il presente e il futuro dei bambini palestinesi”.

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