domenica, 17 Novembre, 2024
Economia

Economia, ripresa lenta e in chiaroscuro. Confcommercio: il Pil a fine anno resta allo 0.9%

L’Ufficio studi: consumi in lieve recupero ma i dati non sono brillanti

“Il secondo trimestre del 2024 si chiuderà con dati macroeconomici per niente brillanti”. Ma per l’Ufficio Studi Confcommercio non è tutto e non è tutto in negativo. C’è comunque il Pil in lieve rialzo su base mensile (+0,1%) rispetto alla stima precedente di un -0,1%. Una revisione al rialzo spinta dai consumi, in particolare dalle immatricolazioni di auto a privati nel mese di giugno, dal buon andamento congiunturale della produzione industriale a maggio (+0,5%) e da una valutazione favorevole delle presenze turistiche in Italia, sempre a maggio.

Pil invariato

In ogni caso la previsione relativa al Pil a fine anno resta ferma a +0,9%, per effetto di due semestri che risulteranno sostanzialmente identici in termini di variazione tendenziale. Ciò al netto di possibili soprese positive dagli investimenti innescati dal Pnrr che potrebbero portare la crescita del Pil oltre la soglia dell’1%. “Evitare una manovra ‘lacrime e sangue’ in autunno”, scrive l’ufficio studi, “dipenderà dalla stabilizzazione dell’inflazione attorno o sotto l’1% in combinazione con la tenuta degli attuali livelli occupazionali da record statistico”.

Effetto incentivi auto

Nel giugno scorso, rivela la Confcommercio, l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è salito dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2023 per effetto del “boom” delle vendite di autovetture a privati, grazie all’avvio degli incentivi lungamente attesi. Una dinamica che ha determinato un significativo aumento della domanda per i beni (+1,1% nel confronto annuo), mentre ii servizi sono cresciuti dello 0,5%. “Resta che i consumi, nel complesso, sono fragili, perché guardando al secondo trimestre nel suo complesso emerge una stagnazione che coinvolge sia i servizi sia i beni. Solo nei mesi finali del 2024 si potrebbe osservare un lieve miglioramento della domanda, grazie al possibile aumento del reddito disponibile reale”.

Tra segni positivi e negativi

In generale la tendenza è a un moderato rallentamento. Si passa, su base annua, dal +25,7% per le automobili al 12,7% per i trasporti aerei e al +7,7% per i beni e servizi per le comunicazioni (+7,7%). In positivo anche gli elettrodomestici (+2,1%), i servizi ricettivi (+1,2%) e l’energia elettrica (+0,9%). Segnali negativi continuano però ad arrivare dai consumi più tradizionali: beni alimentari e le bevande (-0,8%), abbigliamento e calzature (-1,2%) e mobili e articoli di arredamento (-1,4%).

Previsione cauta di crescita

Per il mese di luglio 2024 si stima un aumento dello 0,2% in termini congiunturali e una crescita dell’1% su base annua, con il proseguimento della tendenza al rientro dei prezzi dei beni alimentari, con una variazione su base annua stimata all’1,4%. “La stabilizzazione dell’inflazione”, commenta l’Ufficio Studi, “su valori in linea con quelli rilevati prima della ‘tempesta’ iniziata nel 2021 dovrebbe contribuire a consolidare i segnali di recupero del potere d’acquisto delle famiglie rilevati nel primo trimestre e spingere le stesse, dopo una prima fase in cui sono state ricostituite le riserve di risparmio, a migliorare la propensione al consumo”.

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