Verso l’allarmante record di 3mila miliardi di euro. È la soglia che sta raggiungendo il debito pubblico italiano che, a maggio 2024, si attesta a quota 2.919 miliardi. A dirlo i dati di Bankitalia pubblicati nel rapporto ‘Finanza pubblica: fabbisogno e debito’, che asserisce come, rispetto al mese di aprile, il debito nostrano sia salito di 13,3 miliardi. A incidere sulla salita soprattutto le amministrazioni pubbliche, con un fabbisogno di 11,5 miliardi di euro e all’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio, pari a 2,1 miliardi. A far calare l’asticella, invece, il debito delle amministrazioni locali, diminuito di 0,3 miliardi.
I dettagli
La durata media del debito rimane stabile a 7,8 anni. La percentuale del debito in possesso della Banca d’Italia è scesa al 23,3% rispetto al 23,5% registrato ad aprile. Nello stesso mese di aprile, la quota di debito detenuta dai non residenti è aumentata al 28,8% rispetto al 28,7%, mentre la percentuale detenuta dagli altri residenti è rimasta stabile al 14,1%. A maggio, le entrate tributarie del bilancio dello Stato hanno raggiunto i 43,3 miliardi di euro, segnando un incremento del 7,1% (2,9 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2023. Nei primi cinque mesi del 2024, le entrate tributarie hanno totalizzato 206,8 miliardi di euro, con un aumento del 7,1% (13,7 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il commento dell’Unione nazionale consumatori
“Il debito continua a crescere, segnando un nuovo record storico” ha affermato Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione nazionale consumatori, commentando lo studio della Banca d’Italia. “Questo fardello – ha proseguito il Presidente – grava sulle future generazioni e ostacola la possibilità di adottare misure efficaci quando il Paese attraversa momenti di difficoltà. Se distribuito per cittadino, il debito ammonterebbe a 49.475 euro, mentre per famiglia raggiungerebbe i 110.563 euro” ha concluso Dona.