Il Ministro delle imprese e del Made in Italy al forum Masseria domenica e a Unioncamere lunedì. “Senza il reddito di cittadinanza, oltre 600mila posti di lavoro in più”. ”Se la produzione di auto non dovesse aumentare, gli incentivi dei prossimi anni saranno diretti diversamente”. Piano transizione utilizzabile entro Ferragosto.
Occupazione in crescita
“Abbiamo riaffermato la cultura del lavoro. Quest’anno, senza il reddito di cittadinanza, sono stati creati oltre 600mila posti di lavoro in più, la maggiore crescita di occupazione, in proporzione, nel continente europeo”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, domenicanel corso di una tavola rotonda alla sesta edizione di Forum in Masseria.
Il piano transizione è inviato per l’ultimo passaggio alla corte dei conti, e sarà pienamente utilizzabile dalle imprese entro Ferragosto con valore retroattivo al 1° gennaio 2024. “E’ un piano all’avanguardia in Europa – ha spiegato Urso – è il primo che tiene assieme la transizione digitale con la transizione ecologica, è il primo ed unico che mette assieme le due transizioni e che spinge le imprese a innovarsi sia nella digitalizzazione che nell’efficientamento energetico attraverso la tecnologia green”. Un piano ha concluso il ministro “da 13 miliardi di euro per il 2024-2025, un impulso straordinario”.
Stellantis e i dubbi sul programma
Commentando la condizione posta dal gruppo automobilistico Stellantis di aumentare in Italia la produzione di veicoli a un milione di unità all’anno al 2030 in assenza di un secondo produttore nel Paese, il ministro del Made in Italy ha detto: “mi auguro confermi il suo programma. Siamo disponibili a supportarli con gli strumenti necessari” e ha ricordato che “Stellantis per prima ha fatto una partnership con un produttore cinese per produrre le auto in Polonia e venderle in Italia. Noi siamo trasparenti e non condizionabili”. “Diverse aziende della Cina hanno mandato già i tecnici nelle aree dove si può investire”, e ora “nella loro agenda” degli investimenti in Europa “c’è innanzitutto l’Italia”, ha aggiunto.
Via della seta inefficace
“L’Italia e la Cina si conoscono da lungo tempo, da qualche millennio e oggi più che mai possono cooperare ai fini della stabilità globale. L’Italia agli occhi dei cinesi è oggi un Paese affidabile, che può garantire una continuità di azione politica e quindi anche una continuità di azione di politica industriale”.
Tuttavia “La via della Seta è stato uno strumento inefficace”, afferma Urso, come dimostrato anche dai dati sull’interscambio commerciale di quegli anni. “Il disavanzo commerciale nei confronti della Cina si è notevolmente accentuato. Lo dimostra la netta riduzione degli investimenti cinesi che si è registrata quegli anni in Italia, in controtendenza, peraltro, con quanto accaduto in quegli anni nei rapporti commerciali e negli investimenti reciproci degli altri grandi Paesi europei come Francia e Germania, che non avevano sottoscritto un accordo di quel tipo”.
Incentivi se produzione sale
Lunedì il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha parlato, a margine dell’assemblea di Unioncamereanche di produzione e lavoro: ”Se la produzione di auto non dovesse aumentare, gli incentivi dei prossimi anni saranno diretti diversamente, in gran parte a sostenere gli investimenti produttivi della filiera dell’automotive del nostro paese”.
”Noi – sottolinea – abbiamo fatto un piano di incentivi straordinario con l’obiettivo di consentire anche ai ceti con reddito più basso di aspirare a un’auto ecologicamente sostenibile, di rottamare le auto più vecchie e inquinanti, e anche con l’obiettivo di aumentare la produzione di auto nel nostro paese”. I primi due obiettivi, rottamazione e incentivi ai redditi bassi, sono stati conseguiti, mentre sul “terzo obiettivo, quello dell’aumento della produzione, lo possiamo verificare solo tra qualche settimana, e ci auguriamo che ciò avvenga, perché questa è una delle condizioni che abbiamo posto al tavolo Stellantis”.
Territori e case del Made in Italy
”Entro fine anno saranno attive 51 case del Made in Italy. Stiamo realizzando una riforma della presenza territoriale del ministero delle Imprese e del Made in Italy, che sarà articolata su 55 case del Made in Italy”, spiega Urso, e ricorda che ”Le prime quattro le abbiamo appena inaugurate a Torino, a Catania, all’Aquila e a Perugia. L’obiettivo è di assistere le nostre imprese al miglior utilizzo degli strumenti legislativi e degli incentivi che il ministero mette a loro disposizione”.
Decreto flussi ed Ex Ilva
Per questo obiettivo, “Stiamo lavorando con altri dicasteri competenti, ha affermato il ministro Urso, come l’Economia, su come rendere più facile l’assunzione del personale qualificato che necessita alle imprese. Un piano complessivo che riguarda misure interne e misure esterne: penso che lo definiremo in tempo per la manovra economica”. Il decreto flussi è “uno degli aspetti”.
Riguardo lo stabilimento dell’ex Ilva, ha aggiunto “Ci sono altri soggetti industriali che hanno chiesto di visitare gli impianti di quella che era l’ex Ilva. Oltre ai tre soggetti che lo hanno fatto nelle ultime settimane, in questo caso è un’impresa canadese, uno dei grandi paesi del G7″. ”Ci sono – riferisce – anche altre imprese, magari di minore dimensione, che hanno chiesto di visitare gli impianti per fare eventualmente, anch’esse, nell’ambito della procedura, delle proposte di politica industriale e finanziaria che sia confacente al piano che dobbiamo realizzare”.