lunedì, 8 Luglio, 2024
Energia

Assarmatori: più import di gas liquido via mare, diminuisce via pipeline

Ma mentre l’Europa taglia le emissioni di CO2, India e Cina le triplicano

“Il gas naturale liquefatto è il carburante su cui puntare per accompagnare lo shipping nella transizione energetica e con il suo utilizzo su larga scala si può già concorrere al raggiungimento degli obbiettivi imposti dall’Unione europea. Il Governo ci deve seguire su questa strada”. Lo sostiene Stefano Messina, presidente di Assarmatori, l’associazione degli armatori italiani aderente a Conftrasporto-Confcommercio, e lo ha detto all’Annual Meeting 2024, che si è tenuto a Roma alla presenza, in persona e collegati, fra gli altri, dei vicepresidenti del Consiglio Matteo Salvini e Antonio Tajani, e del ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Crescita import gas liquido

“Nel 2023 – ha detto Messina – le importazioni italiane di gas via pipeline sono diminuite del 22,51% rispetto al 2022; nello stesso arco di tempo le importazioni di gas allo stato liquido, via nave, sono invece aumentate di oltre il 16%. Un trend netto, che nei primi sei mesi del 2024 è andato ulteriormente consolidandosi. Sono certo che a fine anno, quando avremo i numeri definitivi, registreremo un’ulteriore crescita dell’approvvigionamento che avviene proprio grazie al trasporto marittimo, dimostrando in modo inequivocabile l’importanza di tale asset per il nostro Paese”. Il tema degli approvvigionamenti di gas riveste una grande importanza anche per l’industria italiana, specie alla luce delle forti tensioni geopolitiche che interessano l’Est Europa e il Medio Oriente. Il 2023 è stato l’anno record delle emissioni di CO2: oltre 37 miliardi di tonnellate e secondo gli armatori in questo contesto l’industria del mare risulta essere quella meno impattante. L’Europa è riuscita a tagliare in parte le emissioni, ma al contempo paesi come India e Cina le hanno triplicate. Lo sforzo per conseguire una concreta riduzione delle emissioni deve prevedere una partecipazione globale. La nuova politica europea che si sta delineando dovrà tenere conto delle indicazioni dell’Italia che sarà contraria ad ogni proposta di introduzione di nuove tassazioni che possano incidere sulle aziende sotto il profilo delle emissioni. “La neutralità tecnologica – osserva Messina – non può basarsi su ipotesi o fantasie. Occorre subito certezza per le imprese sulle reali forme di investimento da attuare.”

Il governo: decarbonizzazione

Dal governo il ministro Schillaci dice: “Siamo consapevoli delle criticità e degli ostacoli normativi che impattano sul settore marittimo. L’impianto attuale non permette di individuare le risorse professionali necessarie per rispondere alle esigenze del comparto. Occorre individuare nuove regole che garantiscono una migliore individuazione del personale prevedendo anche percorsi di formazione più efficienti”. “Siamo impegnati ad affrontare le difficoltà che scaturiscono dalla situazione nel Mar Rosso – è il messaggio di Antonio Tajani – .Faremo di tutto per tutelare il sistema marittimo italiano e il nostro sistema produttivo dalle conseguenze di questa crisi”. Sulla transizione energetica: “Il sostegno agli operatori del settore del trasporto marittimo è pertanto centrale nell’ambito della nostra strategia di diplomazia della crescita. Stiamo lavorando con tutta la squadra di governo per la decarbonizzazione del trasporto marittimo e lo sviluppo dell’intermodalità. Le risorse del Pnrr offrono gli strumenti giusti per rendere più verdi e digitali i nostri porti”.

Carburanti alternativi

“Il concetto di neutralità tecnologica, ovvero di un catalogo di carburanti alternativi disponibili in ogni scalo – ha sottolineato Messina – non è ragionevolmente applicabile ai porti italiani; porti incastonati all’interno di un tessuto urbano che rende impensabile la presenza di una intera gamma di depositi per il rifornimento delle navi. L’individuazione di quale sia il fuel prescelto deve avvenire in mare, perché soltanto gli armatori dispongono di tutti i parametri, fra i quali capacità tecnologiche e consapevolezza di investimento, indispensabili per compiere le scelte. Chiediamo pertanto al Governo di istituire un Tavolo di verifica per definire i bisogni delle compagnie di navigazione e sulla base di questi aprire un confronto concreto con la Commissione europea: si tratta di un tema di straordinaria importanza soprattutto per i traffici di prossimità e cioè quelli vincolati alla presenza di impianti di distribuzione nei porti caposcalo in Italia e nel Mediterraneo. Il futuro del trasporto pubblico locale marittimo, delle Autostrade del Mare, del traffico crocieristico e dei collegamenti con le isole, tutti mercati nei quali l’Italia occupa una posizione leader, dipende dalle scelte che saranno compiute in merito alla disponibilità dei carburanti alternativi che verranno utilizzati da queste unità”.

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