domenica, 22 Dicembre, 2024
Attualità

Il Wwf: “L’Italia è in stato di calamità climatica permanente”

Per l'Organizzazione c'è la necessità di un'azione immediata per fermare i disastri

Un’azione immediata e decisa quella che chiede il Wwf per contrastare il riscaldamento globale e i fenomeni estremi a esso connessi. Questo è quanto si evidenzia nel comunicato rilasciato sul sito dell’associazione. Dopo le violente piogge che si sono abbattute nel Nord Italia, si sottolinea come, per limitare i danni, serva un’azione corale e immediata. I danneggiamenti maggiori, al momento, si contano in Valle d’Aosta e Piemonte, dove si sono verificate frane e l’esondazione di torrenti. La località di Cervinia è sommersa dal fango, mentre Cogne è rimasta isolata, con centinaia di cittadini evacuati e altri ancora in attesa di essere portati in salvo. Le temperature in alta quota, in costante aumento dal 1981 al 2023, sottolineano il legame tra questi eventi estremi e il cambiamento climatico.

Frane e inondazioni

Il Wwf ha evidenziato come frane e inondazioni siano diventati fenomeni sempre più frequenti, rendendo evidente la necessità di considerare “la crisi climatica la maggiore minaccia alla sicurezza dei cittadini, con temperature record e caldo estremo che si alternano a violente precipitazioni e devastanti inondazioni”.

Impatto su Cogne

La situazione a Cogne è emblematica, sottolinea il testo redatto dall’associazione per la tutela dell’ambiente, ed “evidenzia tutti i ritardi del nostro Paese nell’affrontare, prevedere e mitigare” il cambiamento climatico. Le “amministrazioni locali hanno preferito progetti speculativi e legati alla spinta al turismo di massa che progetti di tutela del territorio e di mitigazione. E sono spuntati parcheggi e aree camper a due passi dai torrenti, oggi sommersi dalle acque”.

Un’azione immediata

Gli eventi climatici estremi sottolineano l’urgenza di affrontare le cause e le conseguenze del riscaldamento globale. “Gli scienziati ci dicono – continua il comunicato – che la finestra per intervenire e limitare il riscaldamento globale a 1,5° C rischia di chiudersi se non cambiamo passo subito. La mitigazione, cioè il taglio delle emissioni di gas climalteranti, e l’adattamento del nostro territorio e di tutte le attività al cambiamento climatico devono diventare le assi dell’azione di programmazione economica e politica”.

L’importanza della pianificazione

Secondo il rapporto presentato, risulta essenziale promuovere azioni per la tutela delle montagne e la loro capacità di ritenzione delle acque, compromessa dagli eventi estremi e dalla cattiva gestione. “È fondamentale riportare la pianificazione a livello di bacino idrografico, per gestire efficacemente la risorsa idrica e il dissesto idrogeologico; indispensabile promuovere interventi di ‘nature based solution’, di ingegneria naturalistica e di ripristino ambientale volti a ridurre l’estrema vulnerabilità del nostro territorio”.

Il consumo del suolo

Il consumo di suolo, altro punto fondamentale per la gestione ambientale, “ha ripreso a correre con maggiore forza del passato, superando la soglia dei 2 metri quadrati al secondo, qualcosa come 77 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali in un anno, il 10% in più del 2021”. Proprio per tutti questi fattori, si legge nella nota rilasciata sul sito del WWF, l’associazione “chiede di agire subito, prima che il contatore delle tragedie e delle vittime continui a correre. Ma per agire bene è necessario avere finalmente una governance climatica, in altre parole approvare subito una legge sul clima e una legge per arginare il consumo del suolo, oltre che dare piena attuazione al ‘Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici’ approvato a dicembre e poi messo in un cassetto: senza perdere altro tempo prezioso”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Emergenza Covid cala il sipario. Draghi: incertezza, non recessione

Cristina Calzecchi Onesti

Previsioni turistiche 2024: l’Italia si prepara a un agosto record, ma cresce l’inflazione

Paolo Fruncillo

Pnrr. Il doppio filo che ci lega all’Europa  

Giuseppe Mazzei

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.