giovedì, 21 Novembre, 2024
Attualità

Il Wwf: “L’Italia è in stato di calamità climatica permanente”

Per l'Organizzazione c'è la necessità di un'azione immediata per fermare i disastri

Un’azione immediata e decisa quella che chiede il Wwf per contrastare il riscaldamento globale e i fenomeni estremi a esso connessi. Questo è quanto si evidenzia nel comunicato rilasciato sul sito dell’associazione. Dopo le violente piogge che si sono abbattute nel Nord Italia, si sottolinea come, per limitare i danni, serva un’azione corale e immediata. I danneggiamenti maggiori, al momento, si contano in Valle d’Aosta e Piemonte, dove si sono verificate frane e l’esondazione di torrenti. La località di Cervinia è sommersa dal fango, mentre Cogne è rimasta isolata, con centinaia di cittadini evacuati e altri ancora in attesa di essere portati in salvo. Le temperature in alta quota, in costante aumento dal 1981 al 2023, sottolineano il legame tra questi eventi estremi e il cambiamento climatico.

Frane e inondazioni

Il Wwf ha evidenziato come frane e inondazioni siano diventati fenomeni sempre più frequenti, rendendo evidente la necessità di considerare “la crisi climatica la maggiore minaccia alla sicurezza dei cittadini, con temperature record e caldo estremo che si alternano a violente precipitazioni e devastanti inondazioni”.

Impatto su Cogne

La situazione a Cogne è emblematica, sottolinea il testo redatto dall’associazione per la tutela dell’ambiente, ed “evidenzia tutti i ritardi del nostro Paese nell’affrontare, prevedere e mitigare” il cambiamento climatico. Le “amministrazioni locali hanno preferito progetti speculativi e legati alla spinta al turismo di massa che progetti di tutela del territorio e di mitigazione. E sono spuntati parcheggi e aree camper a due passi dai torrenti, oggi sommersi dalle acque”.

Un’azione immediata

Gli eventi climatici estremi sottolineano l’urgenza di affrontare le cause e le conseguenze del riscaldamento globale. “Gli scienziati ci dicono – continua il comunicato – che la finestra per intervenire e limitare il riscaldamento globale a 1,5° C rischia di chiudersi se non cambiamo passo subito. La mitigazione, cioè il taglio delle emissioni di gas climalteranti, e l’adattamento del nostro territorio e di tutte le attività al cambiamento climatico devono diventare le assi dell’azione di programmazione economica e politica”.

L’importanza della pianificazione

Secondo il rapporto presentato, risulta essenziale promuovere azioni per la tutela delle montagne e la loro capacità di ritenzione delle acque, compromessa dagli eventi estremi e dalla cattiva gestione. “È fondamentale riportare la pianificazione a livello di bacino idrografico, per gestire efficacemente la risorsa idrica e il dissesto idrogeologico; indispensabile promuovere interventi di ‘nature based solution’, di ingegneria naturalistica e di ripristino ambientale volti a ridurre l’estrema vulnerabilità del nostro territorio”.

Il consumo del suolo

Il consumo di suolo, altro punto fondamentale per la gestione ambientale, “ha ripreso a correre con maggiore forza del passato, superando la soglia dei 2 metri quadrati al secondo, qualcosa come 77 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali in un anno, il 10% in più del 2021”. Proprio per tutti questi fattori, si legge nella nota rilasciata sul sito del WWF, l’associazione “chiede di agire subito, prima che il contatore delle tragedie e delle vittime continui a correre. Ma per agire bene è necessario avere finalmente una governance climatica, in altre parole approvare subito una legge sul clima e una legge per arginare il consumo del suolo, oltre che dare piena attuazione al ‘Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici’ approvato a dicembre e poi messo in un cassetto: senza perdere altro tempo prezioso”.

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