mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Quella ricostruzione materiale e morale dell’Italia

L'Italia di De Gasperi e Paronetto

“Un’idea antica ma attuale”. Potrebbe riassumersi così il convegno svoltosi nella giornata di ieri nella Sala della Regina della Camera dei Deputati, per presentare l’opera “L’idea di ricostruzione, gli anni della prepolitica 1941-1945” scritta da Stefano Baietta. L’evento ha offerto l’opportunità per riflettere sul ruolo di Alcide De Gasperi e Sergio Paronetto nella storia italiana. Presenti, oltre all’autore, l’ex Ministro Vincenzo Scotti, l’economista Giancarlo Pallavicini, lo storico e accademico Alberto Melloni, Monsignor Vincenzo Paglia in rappresentante del Cardinale di Bologna Matteo Maria Zuppi, il Presidente del Censis Giuseppe De Rita e il professore Agostino Giovagnoli, storico specializzato in storia contemporanea e relazioni internazionali.

I saluti di Fontana

L’incontro è stato aperto con la lettura di un messaggio di saluto inviato dal Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, il quale ha sottolineato l’importanza della memoria storica e della riflessione sui valori fondanti della democrazia italiana: “Questa è una preziosa occasione sulla riflessione sugli anni che vanno dal ‘41 al ‘45. In questo periodo cruciale della nostra storia, maturarono le condizioni che avrebbero poi permesso all’Italia, dopo la dittatura fascista e la guerra, di riconquistare la propria libertà. Uomini di cultura, animati da un profondo sentimento cristiano, si animarono attivamente per riedificare dalle fondamenta un Paese precipitato nel baratro della guerra mondiale, e guidarlo attraverso una ricostruzione morale e materiale”. Il Presidente Fontana, nel suo messaggio, ha poi sottolineato l’importanza dei valori cattolici nella storia italiana: “Ispirandosi alla dottrina sociale della Chiesa, Alcide De Gasperi, Sergio Paronetto e altre importanti personalità diedero un contributo significativo alla rinascita della nazione, traducendo l’insegnamento evangelico in un progetto di sviluppo economico e sociale rivolto alla comunità nazionale.

In una serie di documenti – ha ricordato il Presidente della Camera – vennero definite le coordinate di una democrazia incentrata sulla centralità della persona umana, l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e l’importanza della promozione di un ordine volto a garantire la pace tra i popoli, anche mediante la promozione di apposite istituzioni internazionali. Tali principi furono condivisi da altre forze costituenti, come dimostra l’approvazione a grandissima maggioranze della Carta Repubblicana. L’impegno dei democratici cattolici – ha concluso Fontana – continua a essere l’esempio di come, anche nei momenti più difficili, con coraggio e senso di responsabilità, sia possibile indirizzare l’azione della politica al benessere collettivo e al miglioramento della società”.

Il panorama pre politico

Vincenzo Scotti ha, poi, offerto una panoramica storica del periodo ‘pre politico’, evidenziando le difficoltà e le speranze di quegli anni. Ha dichiarato che “gli anni della prepolitica sono stati un periodo di grandi difficoltà, ma anche di immense speranze”. Scotti ha sottolineato il ruolo cruciale di De Gasperi, descrivendolo come una figura che ha incarnato lo spirito di rinascita e di ricostruzione. Ha anche evidenziato l’importanza del Testamento politico dello statista, scritto nel 1942, e del ‘Codice di Camaldoli’, fondamentali per la nascita della Democrazia Cristiana.

L’impegno dei cattolici

Dopo le parole dell’ex Ministro, Giancarlo Pallavicini ha approfondito l’impegno dei cattolici nella politica italiana, mettendo in luce l’importanza di Sergio Paronetto. “L’impegno di De Gasperi e Paronetto è stato cruciale per la formazione della nuova democrazia italiana” ha dichiarato l’economista, il quale ha, poi, spiegato come Paronetto abbia influenzato la politica italiana con le sue idee innovative e la sua visione lungimirante, evidenziando l’importanza dei tre documenti programmatici che hanno accompagnato la nascita della Democrazia Cristiana.

Il ruolo della Chiesa

“La Chiesa ha avuto un ruolo fondamentale nel sostenere la ricostruzione morale e materiale dell’Italia” ha dichiarato Alberto Melloni, parlando del ruolo della Chiesa e dei cattolici nel periodo pre politico. Ha spiegato come la collaborazione tra laici e religiosi sia stata essenziale per la rinascita della nazione, sottolineando, inoltre, l’importanza del contributo di Mons. Montini, futuro Papa Paolo VI, ai radiomessaggi pontifici dal 1941 al 1944.

L’importanza del dialogo interreligioso e del contributo dei cattolici alla politica italiana è stato il fulcro del messaggio di Monsignor Paglia, per il quale “il dialogo e la collaborazione tra diverse confessioni religiose sono stati fondamentali per la ricostruzione dell’Italia”. Fondamentale, secondo lui, è stata anche l’importanza di Paronetto nel fornire supporto intellettuale a De Gasperi e nel collaborare con Papa Pacelli (Pio XII).

Ricostruzione non solo materiale

Dell’impatto sociale ed economico della ricostruzione post-bellica ha parlato, durante l’evento, Giuseppe De Rita. Per il Presidente del Censis “la ricostruzione non è stata solo materiale, ma anche sociale e morale”. “Il ruolo delle istituzioni e della società civile nel processo di rinascita dell’Italia è stato fondamentale” ha aggiunto De Rita, il quale ha anche parlato dell’importanza di costruire un’identità nazionale forte basata su valori condivisi.

L’Italia nel contesto internazionale

Il professore Agostino Giovagnoli, nel corso delle relazioni, ha analizzato il contesto internazionale e il ruolo dell’Italia nel nuovo ordine mondiale post-bellico. “L’Italia ha dovuto ridefinire la sua posizione nel mondo dopo la guerra” ha spiegato, sottolineando l’importanza delle relazioni internazionali nella ricostruzione del Paese e il contributo dell’Italia alla formazione dell’Unione Europea.

Studiare il passato per comprendere il futuro

Le conclusioni sono state affidate all’autore dell’opera, Stefano Baietti. Nel suo intervento conclusivo, Baietti ha fatto riferimento alla situazione mondiale contemporanea, descrivendola come una “guerra mondiale a pezzi”. Questo concetto, spesso utilizzato da Papa Francesco, si riferisce alla frammentazione dei conflitti globali che, sebbene non costituiscano una guerra mondiale nel senso tradizionale, hanno effetti devastanti su scala globale. Ha sottolineato l’importanza di riflettere sulle lezioni del passato per affrontare queste nuove sfide e costruire un futuro di pace e giustizia.

L’autore ha inoltre parlato il ruolo della Chiesa cattolica e di figure come Papa Francesco nella promozione del dialogo e della riconciliazione tra le nazioni. Ha concluso invitando a continuare a studiare e riflettere sul contributo di De Gasperi e Paronetto per comprendere come i loro insegnamenti possano essere applicati alle sfide attuali. “Studiare il passato è essenziale per comprendere il presente e costruire un futuro migliore” ha dichiarato, ringraziando poi tutti i partecipanti invitandoli a riflettere sul ruolo di figure come De Gasperi e Paronetto nella storia italiana.

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