mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Quattro studenti su dieci fanno uso di droghe

Tossicodipendenze. Presentata la Relazione annuale al Parlamento

Quattro studenti su 10, nel 2023, hanno fatto uso di stupefacenti. A dirlo è stato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, durante la conferenza stampa in merito alla Relazione annuale al Parlamento in riferimento al fenomeno delle tossicodipendenze. Insieme a lui il Ministro della Salute Orazio Schillaci, il collega della Giustizia Carlo Nordio, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e la Sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro.

Si tratta dunque di una diffusione sempre più preoccupante, che rappresenta un fenomeno sempre più radicato: “Nel 2023, i dati evidenziano un preoccupante abbassamento dell’età del primo approccio dei giovani alla droga. Quasi 960mila ragazzi – ha affermato Mantovano – tra i 15 e i 19 anni, corrispondenti al 39% della popolazione studentesca di questa fascia d’età (quattro studenti su dieci), hanno riferito di aver assunto almeno una volta nella loro vita una sostanza psicoattiva illegale. Di questi, oltre 680mila, equivalenti a più di un quarto della popolazione studentesca, hanno fatto uso di tali sostanze nel corso dell’ultimo anno”.

Età sempre più bassa

“La diffusione pandemica delle sostanze stupefacenti” – ha proseguito il Sottosegretario – “si accompagna a un preoccupante abbassamento dell’età di inizio del consumo e all’incremento del loro utilizzo abituale, amplificato dal crescere del principio attivo delle droghe. Questi fenomeni sono alimentati da una causa profonda: la scarsa consapevolezza diffusa riguardo ai danni provocati da qualsiasi tipo di droga” aggiungendo che “da anni, se non addirittura decenni, incidenti stradali, omicidi e atti di estrema violenza, causati dalla mancanza totale di freni inibitori, sono legati da un unico filo conduttore: l’uso di sostanze stupefacenti”. Mantovano ha parlato, a tal proposito, del delitto che ha riguardato Thomas, ucciso da due coetanei a Pescara: “Siamo stati tutti colpiti, sconcertati e profondamente turbati dall’ultimo tragico evento di cronaca, che ha drammaticamente evidenziato la gravità della situazione legata all’uso di stupefacenti”.

Crescita di consumi e principi attivi

La droga che ha visto una crescita nei consumi è soprattutto la cocaina mentre, secondo i dati diffusi in conferenza stampa, la marjuana ha registrato una flessione tra i giovani, aumentando, però, la sua pericolosità. Dal 2016 al 2023, per quanto riguarda i derivati della cannabis, comunemente etichettati in modo erroneo e non scientifico come ‘leggeri’, la percentuale media di principio attivo è aumentata significativamente. Nel 2016, questa percentuale era di circa il 7,4%, mentre nel 2023 è salita fino al 29%.

Secondo quanto detto da Mantovano, all’inizio della sua carriera da Magistrato, “la percentuale media di principio attivo nei derivati della cannabis era intorno all’1-1,5%. Oggi, invece, si è arrivati al 29%. È importante sottolineare che la cannabis naturalmente contiene solo una piccola percentuale di principio attivo, non superiore al 3%, mentre le percentuali molto più alte sono raggiunte attraverso processi di modifica genetica, tema che non riceve l’attenzione delle associazioni ambientaliste”. Mantovano ha colto l’occasione per lanciare un un monito anche alle famiglie: “Il 40% dei genitori mostra un atteggiamento di tolleranza nei confronti del consumo di sostanze cannabinoidi, mentre la metà di loro ritiene che sia necessario contestualizzare il consumo di alcol e cannabinoidi prima di emettere un giudizio”.

La scuola

Sull’argomento è intervenuto anche il Ministro Valditara, per il quale “i dati emersi dalla Relazione sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia sono impressionanti e richiamano l’urgenza di un intervento educativo significativo nelle scuole. È essenziale che la scuola svolga un ruolo chiave nel ridare entusiasmo ai giovani, rinvigorendo la fiducia in sé stessi e offrendo un percorso di vita chiaro a coloro che si trovano a interrogarsi sul proprio futuro. Il fatto che il 39% dei consumatori di cocaina abbia iniziato prima dei 15 anni è particolarmente preoccupante. Anche il consumo frequente di alcol tra gli studenti, con 140.000 ragazzi che hanno bevuto almeno 20 volte negli ultimi 30 giorni, e il primo episodio di ubriacatura che colpisce più del 30% dei giovani prima dei 15 anni, sono dati allarmanti”.

Il titolare del dicastero dedicato alla scuola ha parlato anche dei farmaci presi senza prescrizione: “Nel 2023, circa 280.000 studenti hanno utilizzato psicofarmaci senza prescrizione medica, evidenziando ulteriori sfide legate alla salute mentale giovanile”.

Il post pandemia

Un problema che ha radici lontane, secondo Valditara, ma che ha visto una crescita dopo la pandemia: “È cruciale riconoscere che questi fenomeni hanno registrato un aumento durante il periodo della pandemia da Covid-19, sottolineando l’importanza dei rapporti sociali e della costruzione di un ambiente di supporto nella scuola. La scuola deve reinventarsi come un luogo in cui si scoprono e valorizzano i talenti dei giovani, motivandoli e orientandoli verso obiettivi chiari. Una didattica nuova, attraente, coinvolgente e partecipativa può contribuire a ristabilire il senso di responsabilità individuale, promuovendo il rispetto delle regole e l’apprezzamento del lavoro sociale”.

Educazione civica

Per porre un rimedio, il Ministro dell’Istruzione anticipa anche le prossime iniziative: “Coinvolgere attivamente le famiglie è altrettanto essenziale per aumentare la consapevolezza sui rischi ai quali sono esposti i propri figli. Le nuove linee guida sull’Educazione civica promettono importanti novità nella sensibilizzazione sui temi dell’uso precoce di alcol, droghe e gioco d’azzardo nelle scuole. Tuttavia, è fondamentale non limitarsi solo all’informazione sugli effetti nocivi di sostanze come cannabis, cocaina e alcol, ma anche promuovere una cultura positiva che incoraggi scelte sane e responsabili”.

Fenomeni preoccupanti

Oltre alle droghe, lo stesso Valditara ha posto l’accento su un altro fenomeno in preoccupante crescita: “Quasi 50.000 ragazzi in Italia sono stati isolati a casa per più di sei mesi, trascorrendo il loro tempo principalmente sui social media, un fenomeno che sta sviluppandosi come la piaga degli ‘Hikikomori’, riscontrata in Giappone, dove i giovani scelgono di auto-recludersi”.

Il Ministro ha anche richiamato l’attenzione sui risultati preoccupanti emersi dal recente rapporto dell’Ocse, che evidenzia “gravi conseguenze dell’abuso del cellulare e dei social media sull’attenzione e sul rendimento scolastico. Inoltre, uno studio dell’Unesco ha rivelato dati allarmanti riguardo alla carenza di attenzione e alla diminuzione della fantasia e della creatività, attribuibili all’abuso del cellulare. Numerose ricerche indicano che stati d’ansia, depressione e isolamento sociale sono sempre più frequentemente collegati alla dipendenza dai dispositivi mobili”.

“Altre statistiche citate – ha aggiunto Valditara – includono il 45% dei ragazzi che ha subito cyber bullismo e oltre 1 milione e 300.000 giovani che hanno praticato il gioco d’azzardo nel corso del 2023. Questi dati sottolineano la necessità urgente di affrontare i rischi associati all’uso eccessivo dei dispositivi digitali tra i giovani, promuovendo un uso consapevole e responsabile della tecnologia”.

Un problema di salute pubblica

Per Orazio Schillaci, Ministro della Salute, quello della tossicodipendenza “è un problema di salute pubblica e il punto focale è investire in prevenzione, facendo affidamento sul rigore scientifico dei dati per comprendere appieno il fenomeno. La relazione annuale offre una fotografia completa della situazione, evidenziando che nel 2023 gli accessi al pronto soccorso correlati all’uso di droghe sono stati 8.596, registrando un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. I servizi pubblici per le dipendenze hanno assistito 132.200 persone tossicodipendenti, segnando un incremento dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Inoltre, si è notato un progressivo invecchiamento tra coloro che si rivolgono a queste strutture di supporto”.

Il Fentanyl

Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, infine, ha posto l’accento sulla diffusione delle nuove droghe sintetiche: “La novità più preoccupante degli ultimi mesi è l’ingresso nel nostro territorio del Fentanyl, una droga estremamente pericolosa e meno costosa, dove anche una dose minima può risultare letale. Il Fentanyl è un potentissimo analgesico utilizzato principalmente per trattare patologie oncologiche, ma è scambiato illegalmente online. Il rischio che possa penetrare anche nelle carceri attraverso cerotti prescritti per pazienti gravi, che potrebbero essere contrabbandati tra detenuti e altri pazienti, è presente. Stiamo monitorando attentamente la diffusione del fentanyl nelle istituzioni penali” ha aggiunto Nordio, sottolineando la necessità di avere “misure preventive efficaci e controlli regolari per contrastare questo fenomeno. È essenziale aumentare la consapevolezza su questa nuova droga e intensificare le attività preventive in modo tempestivo” ha concluso il Nordio.

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