lunedì, 16 Dicembre, 2024
Società

Istat: sale la fiducia dei consumatori, male le imprese

A maggio secondo calo consecutivo per le aziende

Torna ad aumentare la fiducia tra i consumatori. A dirlo è l’Istat con il suo rapporto periodico dal titolo ‘Fiducia dei consumatori e delle imprese’, uscito ieri con riferimento al periodo di maggio 2024.

Il clima di crescita riguarda le famiglie, che passano da un 95,2 di aprile al 96,4 di maggio. Male invece, le imprese, dove si evidenzia, secondo i dati realizzati dall’Istituto di statistica, il secondo calo di fiducia consecutivo, con gli indicatori che si attestano al 95,1 a maggio 2024.

L’analisi sui consumatori dell’Istat, si basa su una serie quesiti: quello della fiducia; il clima economico, quello personale, il clima corrente e quello che indica la percezione del futuro.

La fiducia dei consumatori

Lo studio del primo indicatore, vede un rientro della fiducia dei consumatori sui dati di gennaio 2024, con un andamento altalenante, con marzo e aprile che hanno visto rispettivamente un 96,5 e un 95,2, segnando due cali consecutivi. Per questi primi 5 mesi, invece, la quota massima si è raggiunta a febbraio, con un 97,0.

Il clima economico

Il clima economico, per i consumatori, vede un aumento a maggio, attestandosi al 101,9. Il minimo di questo indice si è registrato proprio ad aprile, quando l’indicatore ha toccato 99,4 punti.

Clima personale

Anche le attese e la fiducia sul clima personale vede un aumento dell’indice. Gli intervistati, parlando dell’economia delle famiglie, delle possibilità future di risparmio o di acquisto di beni durevoli, hanno segnato a maggio un 94,4. Il massimo per questo indicatore si è avuto, per ora, a febbraio, con un 95,2. Il calo più netto, invece, sempre ad aprile, con un l’indice al 93,7.

Bene anche il clima corrente, che sale a 97,0, e l’indice sul clima futuro, dove i consumatori sono passati dal 93,9 di aprile al 95,7 di maggio.

Le imprese

Male, invece, le imprese, con un trend negativo per il secondo mese di fila, andando ad attestarsi ai livelli minimi da novembre 2023. Tutti i settori presi in esame vedono una sostanziale diminuzione, in particolare le costruzioni, con punteggi che non si vedevano dal novembre del 2022.

Più nel dettaglio, l’indice del clima di fiducia nelle imprese si attesta al 95,1, quando ad aprile era a 95,8. A gennaio 2024 si era partiti da un 97,9.

A scendere il manifatturiero, che arriva a 88,4; le costruzioni, a 101,6; i servizi di mercato, a 97,8 e il commercio al dettaglio, che cala al 102,8.

Le reazioni

Non sono mancate reazioni di preoccupazione legate a queste stime, in particolare per quanto riguarda le imprese.

Il Codacons parla di “luci e ombre”, in riferimento alla salita della fiducia dei consumatori, ma preoccupa il calo delle imprese. Secondo l’associazione dei consumatori, a influenzare l’aumento della fiducia degli italiani è stato in particolare “l’andamento dei prezzi al dettaglio” con l’inflazione in sensibile calo rispetto al 2023. A incidere, sempre secondo il Codacons, anche le bollette più basse. A preoccupare, però, il tema delle imprese, il cui calo potrebbe avere “ripercussioni su investimenti e occupazione”.

“Migliorano il giudizio sulla situazione economica ma peggiorano le attese” secondo Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, secondo il quale “i dati sono oscillanti se analizzati nel loro insieme”. A preoccupare il Presidente soprattutto il giudizio sull’avvenire ricavato dai dati Istat: “Le famiglie non vedono un futuro roseo né per loro né per l’Italia stessa”.

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