In tutta Europa sono più di sette milioni, se votassero tutti lo stesso partito, questo prenderebbe più voti del Partito democratico nelle elezioni del 2019. Sono i sedicenni/diciassettenni che voteranno per la prima volta alla Elezioni Europee di giugno. L’ultima in ordine di tempo ad aver dato il voto ai minori di 18 anni è la Germania dove il Bundestag, il 10 novembre 2022, ha dato il via libera a più di un milione di giovani tedeschi di recarsi alle urne per decidere il proprio futuro. Nella motivazione si legge “che l’attuale età minima per il diritto di voto alle elezioni del Parlamento europeo esclude coloro che assumono responsabilità in numerosi settori della società e che possono e vogliono partecipare al processo politico. Temi come la protezione del clima, la progettazione dei sistemi di sicurezza sociale di fronte al cambiamento demografico, l’assegnazione di priorità agli investimenti pubblici e la regolamentazione di Internet plasmano il futuro in modo sostenibile e hanno quindi effetti che vanno oltre i periodi legislativi”.
I giovanissimi votano da tempo
Decisione che vuole anche bilanciare un voto europeo che è sempre più “anziano”, con un’affluenza degli under 25 nel 2019 del 42%. Un dato che, se pur in aumento di 14 punti percentuali rispetto alla tornata precedente, fa capire che il lavoro da fare per aumentare la partecipazione tra i giovani è ancora molto. La scelta tedesca, come detto, è l’ultima in ordine di tempo, prima è arrivata l’Austria, ad esempio, dove sipuò votare a 16 anni compiuti dal 2007, poi il Belgio. In Germania il voto ai più giovani esisteva già dal 2011, anche se ristretto solamente ad alcune elezioni regionali e locali. A Malta i sedicenni dal 2014 potevano votare alle elezioni locali, limite che dal 2018 è stato abbassato poi per tutte le votazioni. In Grecia infine, l’allora governo Tsipras nel 2016, ha abbassato l’età per votare a 17 anni per tutte le elezioni.
I giovani tedeschi
Le persone tra i 16 ed i 17 anni sono circa il 2% della popolazione in quasi tutti gli Stati europei. Secondo lo studio Jugend in Deutschland 2024 (Gioventù in Germania 2024), i giovani tedeschi risultano essere molto preoccupati per l’inflazione (65%), il costo degli alloggi (54%) e la povertà in età avanzata (48%), ma anche per società sempre più divisa (49%) e per l’aumento dei flussi di rifugiati (41%). Alle elezioni europee del 2019 infatti, il 30% degli elettori tedeschi tra i 18 e i 29 anni ha votato per i Verdi e il 13% per la CDU/CSU, l’alleanza politica di centro-destra democratico-cristiana. Tutti gli altri partiti hanno ricevuto meno del 10%. L’AfD poi, era stato solo il settimo partito più votato con il 7%.
I numeri di Eurostat
Sono circa 359 milioni gli aventi diritto di voto che tra il 6 e il 9 giugno, di questi, secondo Eurostat, più di 23 milioni parteciperanno alla loro prima votazione. Alle ultime elezioni, nel 2019, erano stati il 50,66 per cento gli aventi diritto a presentarsi ai seggi. Un numero in aumento, più di 8 punti rispetto alla tornata elettorale precedente, stabilendo addirittura il picco di partecipazione dal 1994. Nel 2019 erano stati proprio i giovani a trainare l’affluenza: +14 per cento tra gli under 25 e +12 tra i 25-39 anni rispetto al 2014. Nonostante questo nel 2019 sono stati eletti solo sei deputati di età inferiore ai 30 anni. Il numero ridotto di parlamentari giovani è in parte attribuibile all’età minima necessaria per essere eletti: 21 anni in 9 Stati, 23 anni in Romania e 25 in Grecia e Italia.