Fino al 20 maggio la ‘Sostenibilità in tour’, il viaggio di Confartigianato nella mobilità green che esplorerà le sfide e le opportunità legate alle nuove tecnologie dei veicoli, alla pianificazione urbana, alle infrastrutture, all’impatto sull’attività delle imprese, sull’occupazione e sugli stili di vita dei cittadini. Il viaggio iniziato a Vicenza, ha toccato Roma, e prosegue in altre quattro tappe: Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo. Un team di Confartigianato, a bordo di due auto elettriche, attraverserà strade e autostrade del Mezzogiorno per verificare la qualità delle infrastrutture a disposizione (diffusione delle colonnine di ricarica, efficienza della rete elettrica) e, nel corso di convegni ed eventiorganizzati da Confartigianato a Napoli, Bari, Reggio Calabria e Palermo, incontrerà imprenditori, esperti del settore e stakeholder locali per discutere delle soluzioni di trasporto ecologiche e innovative per una mobilità più verde e inclusiva. “La transizione verso una mobilità più sostenibile – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – richiede un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle imprese e della società civile. Attraverso investimenti mirati, sviluppo delle competenze e promozione delle tecnologie innovative, possiamo affrontare le sfide del presente e costruire un futuro più verde e resiliente per tutti”.
Nuovo modello di sviluppo
“Sostenibilità in tour”, organizzato con la main sponsorship di Intesa Sanpaolo, è tra le iniziative che Confartigianato promuove nel corso dell’anno per accompagnare gli artigiani e le piccole imprese nella transizione green e costruire un modello di sviluppo economico rispettoso dell’ambiente. La mobilità sostenibile è un tema che tocca molto da vicino le piccole imprese: infatti – mette in evidenza un rapporto di Confartigianato – nella filiera auto operano 73.714 aziende artigiane, pari al 42,2% del totale, e raggiungono un peso del 75,9% nel settore della riparazione e manutenzione dei veicoli. Numeri ancora maggiori per quanto riguarda gli addetti: nella filiera auto gli occupati nelle piccole imprese sono 387.000, pari al 69,4% del totale.
Nuove competenze
Una delle sfide principali per queste imprese è l’adattamento alle nuove competenze richieste dal cambiamento del mercato automobilistico, soprattutto nell’ambito dell’auto elettrica e delle tecnologie digitali. Secondo il rapporto di Confartigianato, nel 2023, la richiesta di addetti qualificati ha raggiunto livelli critici: su un totale di 36.330 meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili necessari, il 70,8%, pari a27.730 lavoratori, è risultato difficile da reperire. Particolarmente significativa è la crescente domanda di competenze legate al risparmio energetico e allo sviluppo digitale. Le assunzioni che richiedono una forte attitudine al risparmio energetico hanno incontrato una difficoltà di reperimento del 72%, mentre le competenze digitali di base e l’applicazione delle tecnologie 4.0 hanno registrato rispettivamente l’81,6% e l’83,1% di difficoltà. I problemi di reperimento di personale qualificato sono maggiori in Piemonte, Valle d’Aosta, Campania e Sicilia.
Nuovi veicoli
Nella transizione verso veicoli a zero emissioni, l’Italia si confronta con un ritmo di diffusione dell’auto elettricainferiore rispetto ad altri paesi europei. Su 39,7 milioni di autovetture, 188mila sono elettriche, vale a dire lo 0,5% del totale, a fronte della media UE dell’1,2% e di paesi del Nord Europa, come Danimarca e Svezia (4%). Nel primo trimestre del 2024, le immatricolazioni di auto elettriche (13.325) hanno registrato una flessione del 18,5% rispetto all’anno precedente, a differenza della Francia (+23,1%) e della Germania (-14,1%). Inoltre, nello stesso trimestre, si hanno nuove registrazioni di 14.415 auto ibride plug-in (-24,0%) e 172.090 auto ibride (+12,6%).
Vecchie infrastrutture
Una delle cause principali di questo divario è la minore disponibilità di infrastrutture di ricarica. Al primo trimestre del 2024 le colonnine di ricarica sono 44.429,e nonostante un aumento del 31,4% rispetto al 2023, l’Italia conta solo 11 colonnine ogni 10.000 veicoli circolanti, rispetto alle 27 della Germania e alle 33 della Francia. Per affrontare questa sfida, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) prevede investimenti significativi nell’installazione di punti pubblici di ricarica rapida sia in autostrada che nei centri urbani. Con un finanziamento di 741,3 milioni di euro, si mira alla realizzazione di 21.255 punti di ricarica rapida e 100 stazioni di ricarica con stoccaggio. Inoltre, grazie a risorse del Pnrr per circa 320 milioni di euro è stato costituito anche il Centro Nazionale di Ricerca sulla Mobilità Sostenibile (MOST) per sviluppare progetti innovativi sul campo delle nuove modalità di trasporto.