mercoledì, 26 Marzo, 2025
Società

Vino, cala il consumo quotidiano, ma la platea resta stabile a 30 milioni

L'Analidi dell'Uiv

Un 2023 tutto sommato positivo quello dell’industria enologica secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini (Uiv) su base Istat. Calano i consumi ma non la platea, con 29,4 milioni di consumatori, stabili rispetto al 2022. Andando più nello specifico della rilevazione, l’Emilia Romagna è la regione con la più alta concentrazione di consumatori in base alla popolazione, con una percentuale del 61,3%. Seguono la Valle d’Aosta, con il 60,5%; la Toscana, con il 60,4% e il Veneto, con il 59,8%. La maggiore crescita di consumatori la registra la provincia di Trento, con un +11%, mentre il calo più marcato si evidenzia in Basilicata, con un -9%.

La contrazione

Scendono anche i consumatori quotidiani, a 11,7 milioni, una contrazione di 400mila unità in meno rispetto al 2022. Secondo le stime dell’Uiv, gli italiani non rinunciano al vino, anche se cambiano i consumatori: 58% sono maschi (-3%), mentre aumenta al 42% la platea femminile (+10%). Quest’ultima fetta della popolazione presenta anche altri dati interessanti, come il non bere un solo tipo di vino o a utilizzarlo quotidianamente, tendenze non più presenti solo nelle fasce giovanili, ma anche in quelle adulte. Per quanto riguarda l’uso quotidiano, i bevitori di vino assidui sono calati del 22%, mentre i consumatori ‘non quotidiani’ sono aumentati del 29%.

Dati regionali

Tornando ai dati regionali, il Nord-Est della Penisola ha l’incidenza di consumo maggiore in rapporto alla popolazione, con un 59,4%, seguito dal Centro, con una percentuale del 57,4%; dal Nord-Ovest, con un 56,7%; dal Mezzogiorno, con un 51,1% e infine dalle Isole, con la percentuale più bassa attestata al 46,8%.
Secondo il Presidente dell’Unione Italiana Vini, Lamberto Frescobaldi, “queste dati Istat confermano lo straordinario rapporto degli italiani con il vino: cambiano le abitudini, ma probabilmente l’attuale approccio è ancora più stimolante rispetto alle motivazioni di un tempo. Oggi la domanda è maggiormente legata al piacere e alla condivisione, e non all’abitudine. Questo penso sia una prova di maturità importante che conferma come il vino sia sinonimo di moderazione”.

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