sabato, 5 Ottobre, 2024
Attualità

Nel mondo sprecato un miliardo di pasti al giorno

E’ la fotografia di Coldiretti in occasione del Tavolo sul cibo 'Be Human e il futuro dei sistemi alimentari globali verso il 2030'

Nella sfida per costruire sistemi alimentari più equi e sostenibili, la lotta agli sprechi alimentari emerge come un tassello fondamentale. Secondo l’ultimo rapporto dell’Unep, in tutti i continenti si sprecano oltre 1 miliardo di pasti al giorno, una cifra che appare paradossale se confrontata con i 735 milioni di persone colpite dalla fame e il terzo dell’umanità che deve affrontare l’insicurezza alimentare. Coldiretti, associazione italiana di categoria che rappresenta gli interessi degli agricoltori e delle famiglie contadine, sottolinea che il vero problema riguarda la distribuzione delle risorse alimentari e gli squilibri legati al venir meno dei sistemi alimentari costruiti “dal basso”, fondati sull’agricoltura familiare. Questi sistemi, purtroppo, non sono più in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali di una popolazione globale in crescita, né di garantire un accesso equo e operare in modo sostenibile.

Questa fotografia della situazione è stata presentata da Coldiretti durante il Tavolo sul cibo ‘Be Human e il futuro dei sistemi alimentari globali verso il 2030’, organizzato a Palazzo Rospigliosi a Roma. L’evento si è svolto nell’ambito delle iniziative ispirate dall’enciclica di Papa Francesco, ‘Fratelli Tutti’, e ha visto la partecipazione di illustri personalità come Rigoberta Menchú Tum, premio Nobel per la Pace, e Heidi Kühn, vincitrice del World Food Prize 2023.

Il futuro

Il futuro del cibo e dei consumatori è messo oggi in serio pericolo da prodotti a base cellulare, gli alimenti creati in laboratorio che gli oligarchi del cibo cercano di spacciare come soluzione ai problemi alimentari e ambientali, ma sono in realtà il frutto di una tecnologia dai contorni oscuri, con molte incognite che rischiano di cambiare per sempre la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda. Seguendo questa strada il concetto stesso di cibo si trasformerà anch’esso con il trasformarsi delle materie prime fino ad arrivare a rappresentare una mera forma di nutrimento artificiale, completamente nelle mani di pochi soggetti.

Un passo importante per invertire questo fenomeno viene dalla World Farmers Markets Coalition che è uno dei dieci programmi della Fao selezionati nell’ambito del progetto di Food Coalition con l’obiettivo di sostenere i mercati contadini nei diversi continenti per favorire reddito e occupazione e combattere la fame. Le organizzazioni fondatrici sono per l’Italia Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, la Fmc per gli Usa, Grønt Marked per la Danimarca, e Bondens Marked per la Norvegia. Tra i Paesi coinvolti ci sono gli Usa, l’Australia, il Giappone, il Canada, il Cile, il Ghana, l’Inghilterra, tanto per citarne solo alcuni. Una realtà che coinvolge già 250 mila agricoltori e famiglie.

Gli obiettivi

Fra gli obiettivi della World Farmers Markets Coalition c’è, spiega la Coldiretti, proprio la diffusione di un modello di sviluppo economico ambientale e sociale sostenibile, tramite la filiera corta con il supporto all’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, in particolare delle donne e dei giovani. Alcuni punti rilevanti dell’azione associativa sono la conservazione della biodiversità, la lotta ai cambiamenti climatici e facilitare l’accesso al cibo nei Paesi più in difficoltà.

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