venerdì, 5 Luglio, 2024
Attualità

Mattarella all’Onu: “I conflitti divorano le risorse, bisogna costruire la pace”

Il Capo dello Stato a New York: “Armonia, inclusione e giustizia sono i capisaldi per lo sviluppo di ogni Paese”

“Pace, inclusione e giustizia sono capisaldi irrinunciabili per lo sviluppo sostenibile di ogni Paese e di ogni società, e mi piace sottolineare come siano principi portanti anche dell’ordinamento costituzionale italiano”. Con queste parole ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto i lavori, all’interno del Palazzo di Vetro dell’Onu in quel di New York, della Conferenza sullo stato di attuazione dell’obiettivo di sviluppo sostenibile n. 16 ‘Pace, giustizia ed istituzioni per lo sviluppo sostenibile’. E dunque all’interno del suo primo intervento ufficiale nel corso della sua visita in terra americana che si concluderà oggi, il Capo dello Stato ha sollevato interrogativi cruciali, ponendo in luce una verità fondamentale: non si può parlare di pace come sviluppo senza un impegno concreto nel garantire i diritti delle persone e dei popoli. In un mondo dove le violazioni dei diritti umani sono ancora all’ordine del giorno, dove le Convenzioni di Ginevra sul diritto umanitario vengono apertamente violate, è imprescindibile un’azione decisa e coordinata. Che vada a combattere la violenza sui bambini e sulle donne, che contrasti lo sfruttamento da parte della criminalità organizzata, che favorisca l’integrazione dei disabili: “Sono questioni che riguardano da vicino le istituzioni e l’amministrazione della giustizia. Si tratta di por fine alla insicurezza cui sono confinate troppe popolazioni e troppe persone”, l’invito del Presidente che poi si è appellato affinché si costruiscano quanto prima le condizioni necessarie per arrivare alla pace laddove i conflitti “divorano enormi risorse nella corsa agli armamenti”, sottraendole al progresso: “Pace e sviluppo hanno destini incrociati. Non può esservi l’uno, senza l’altra”.

Criminalità internazionale

Un altro obiettivo, per Mattarella, è quello di lottare, tutti insieme, contro la criminalità organizzata internazionale, prendendo spunto proprio dal fatto che poco più di un mese fa l’Assemblea generale dell’Onu ha dichiarato (ricordando la figura di Giovanni Falcone), il 15 novembre di ogni anno, ‘Giornata internazionale per la prevenzione e la lotta contro tutte le forme di criminalità organizzata transnazionale’.

No alla disinformazione

Il Presidente ha poi parlato di un pericolo ulteriore che mina il rapporto di fiducia con le istituzioni e tra i Paesi, quello della disinformazione, la cui azione lede il mantenimento della democrazia: “Temi come l’accesso all’informazione, la libertà di espressione, la tutela della privacy, appartengono, a buon diritto, alle mete incluse nell’Obiettivo 16, oggetto di questa discussione”. Mattarella ha insistito molto nel chiedere di rinsaldare il rapporto tra il popolo e i governati con l’obiettivo di rendere le società più coese e giuste, allargando gli spazi civici e politici di partecipazione a tutte le componenti delle società; rendendo le istituzioni, a ogni livello, più inclusive e più rappresentative. In pratica, “rinsaldando il ‘contratto sociale’ tra la gente e le istituzioni. Si tratta di condizioni essenziali per lo sviluppo della persona, purtroppo fragili o assenti in tante parti del mondo”.

La strada del multilateralismo

Mattarella ha quindi sottolineato, nell’incontro avuto successivamente con i funzionari della rappresentanza italiana all’Onu al Metropolitan Club, l’importanza cruciale dell’Organizzazione come fulcro per la convivenza pacifica e la cooperazione internazionale, nonostante le sfide e le difficoltà che l’istituzione affronta: “Il vostro lavoro è prezioso”, ha detto rivolgendosi al personale. “L’Italia ha un impegno convinto nelle Nazioni Unite, siamo convinti che la strada del multilateralismo sia l’unica che può garantire al mondo una convivenza e una serenità di rapporti e di cooperazione. Siamo convinti che questa è la sede per raggiungere questo obiettivo, con tutti i limiti e le esigenze di riforma, ma questo è il luogo in cui il mondo può trovare una sintesi positiva”. Per il Presidente bisogna lavorare fianco a fianco con le Nazioni Unite per ricostituire la fiducia tra le nazioni, rinsaldare la cooperazione internazionale e tessere nuove reti di comprensione e di collaborazione: “È sulla base di questo approccio che l’Italia dispiega la sua azione, con ferma determinazione nel sostenere gli strumenti di dialogo basati su quel principio di multilateralismo che oggi vediamo così drammaticamente messo in discussione dall’aggressione russa all’Ucraina e dalle conseguenze dell’irrisolto conflitto israelo-palestinese”.

Il ruolo degli atenei

Infine Mattarella ha voluto ricordare il ruolo che in questo proficuo scambio fra Italia e Stati Uniti hanno da sempre svolto le Università e quei fenomeni di migrazione intellettuale transnazionale che costituiscono fattore di arricchimento reciproco. Ha ricordato che ad Harvard trovò ospitalità Gaetano Salvemini durante gli anni dell’esilio dal regime fascista e che Enrico Fermi, prima di trasferirsi a Chicago, insegnò all’Università Columbia, il prestigioso ateneo dove insegnano e studiano circa 180 fra professori e ricercatori italiani e che ospita l’Italian Academy: “Si di un patrimonio di cui dobbiamo andare particolarmente fieri in un periodo in cui la collaborazione fra Atenei, così importante per costruire ponti di dialogo e luoghi di libero dibattito, viene messa in discussione, nel contesto di crescenti tensioni internazionali”.

Oggi Mattarella terrà un intervento di fronte all’Assemblea Generale dal titolo ‘Italia, Nazioni Unite e multilateralismo per affrontare le sfide comuni’, preceduto da un colloquio con il Presidente dell’Assemblea Generale dell’Onu, Dennis Francis. La visita del Presidente a New York si concluderà al Consolato generale d’Italia, con l’incontro con il personale della sede diplomatica.

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