E’ stato scoperto con l’inaugurazione il murale dedicato a Pio La Torre realizzato da Igor Scalisi Palminteri in una parete esterna dell’istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III, la scuola in cui La Torre studiò, a Palermo. L’opera è stata scoperta a conclusione dell’assemblea nazionale contro mafia e corruzione della Cgil nazionale. Alla cerimonia hanno partecipano, tra gli altri, Franco La Torre figlio di Pio, il segretario della Cgil Maurizio Landini, Vito Lo Monaco, presidente emerito del centro studi Pio La Torre.
La scuola di La Torre
Il progetto nasce da un percorso di condivisione che il comitato “A Pio La Torre dell’Iti Vittorio Emanuele III”, costituito per la realizzazione del murale e presieduto da Franco La Torre, ha promosso con i docenti e gli studenti dell’istituto. A scegliere il bozzetto che ritrae Pio La Torre da giovane durante un comizio sono stati i 1.600 studenti e studentesse dell’Iti dove La Torre sì diplomò nel 1945. Il suo percorso educativo proseguì poi all’università.
Il figlio: aggiornare le analisi
Erano tre i bozzetti proposti, tratti da tre foto. Gli alunni hanno scelto appunto l’immagine che raffigura La Torre davanti al microfono con dei fogli in mano, forse a un evento sindacale. Durante la presentazione dei bozzetti a scuola, erano presenti il dirigente scolastico Carmelo Ciringione e i docenti Sandro Impastato, del comitato, e Antonella Sannasardo, referente educazione alla Legalità. “Il murale che ricorda mio padre – ha detto il figlio Franco – è un riconoscimento alle sue battaglie contro la criminalità. Oggi la mafia fa meno rumore. Il movimento antimafia deve perciò aggiornare le sue analisi di lettura di questo fenomeno criminale. La lotta alla mafia è necessaria per la difesa della democrazia. Nella politica riemerge l’idea di attaccare la legge La Torre. Dobbiamo respingere questo tentativo”.
Giorno della memoria… sempre Vito
Lo Monaco ha aggiunto: “Abbiamo sempre spiegato ai ragazzi ai quali ci siamo rivolti, ma invero non solo i ragazzi, che la repressione spetta allo Sato, la prevenzione a noi. Parliamo, però, di prevenzione non soltanto come giorno della memoria, ma come momento quotidiano di formazione e democratica. Il nostro progetto educativo, ad esempio, dedicato proprio a Pio La Torre, è seguito da centinaia di scuole di tutto il Paese, da centri universitari e case circondariali italiane. Siamo stati i primi, 18 anni fa, ad avere avviato un progetto educativo con le videoconferenze che collegavano contemporaneamente le scuole, dando la possibilità a coloro che seguivano il progetto di interagire con relatori di grande fama e competenza”.