mercoledì, 26 Giugno, 2024
Economia

Altroconsumo: “Sanità, attese infinite e strutture a più di 100 km”

Un’indagine condotta da Altroconsumo su oltre 1.100 cittadini aderenti ad ACmakers, ha rivelato un quadro sconfortante riguardo alle difficoltà nel prenotare visite ed esami medici nel Servizio sanitario nazionale. Dai risultati dello studio, emerge un panorama caratterizzato da lunghe attese, strutture distanti e agende spesso chiuse, lasciando molti cittadini in uno stato di frustrazione e disperazione.

Uno dei problemi principali riscontrati riguarda le attese eccessivamente lunghe, con ben due terzi delle persone intervistate che hanno segnalato questo problema. È praticamente impossibile per molti pazienti ottenere visite ed esami nei tempi prescritti dai medici, anche in caso di urgenza indicata sulla ricetta. Inoltre, un quarto delle segnalazioni riguarda l’impossibilità di prenotare a causa delle agende chiuse, una pratica vietata per legge ma comune in molti contesti.

Un altro ostacolo significativo è rappresentato dalle enormi distanze delle strutture sanitarie, con circa un quarto delle persone che hanno segnalato che l’appuntamento era disponibile solo in strutture scomode, talvolta anche a 100 km di distanza. Questo fenomeno è spesso dovuto alla vastità degli ‘ambiti territoriali di garanzia’, che possono rendere difficile l’accesso alle cure per molti cittadini.

Difficoltà con il Cup

Le difficoltà nell’ottenere un contatto con il Cup, il Centro unico di prenotazione regionale, sono denunciate frequentemente. Più di un quinto degli intervistati ha segnalato attese molto lunghe al telefono, numeri sempre occupati e linee che cadono dopo lunghe attese. Di fronte a queste sfide, molti cittadini si sono rivolti alla sanità privata, pagando di tasca propria. Però questa soluzione comporta un costo elevato per le famiglie italiane, con un aumento significativo delle spese sanitarie che mette a dura prova molti bilanci familiari.
È evidente che il sistema sanitario sta spingendo sempre più cittadini verso la sanità privata, con tariffe contenute e tempi di attesa più brevi. Ma questa non può essere considerata una soluzione sostenibile, poiché la salute è un diritto costituzionale e tutti dovrebbero poter accedere alle cure necessarie senza dover ricorrere al pagamento privato.

Le soluzioni alternative

Alcuni cittadini, esasperati dalla situazione, hanno rinunciato a curarsi, mentre altri hanno pazientemente atteso, anche per mesi e mesi. Ma molti sono ancora in attesa di fare visite ed esami, con tempi di attesa che possono superare anche l’anno. Numerose testimonianze raccolte durante l’indagine descrivono attese che violano normative e protocolli, mettendo a rischio la salute dei pazienti. Dalle diagnosi ritardate alla mancanza di controlli e terapie necessarie, le storie dei pazienti rivelano un sistema sanitario in crisi.

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