Il ministro Adolfo Urso ha inaugurato a Torino la prima Casa del Made in Italy, sede dell’ispettorato territoriale del Mimit che diventa così sempre più un punto di riferimento per cittadini e imprese. L’obiettivo è facilitare l’incontro con Amministrazioni locali, Camere di commercio, con l’ecosistema dei competence center, European Digital Innovation Hubs – EDIH e Case delle tecnologie emergenti, per una crescita del tessuto produttivo locale.
Lavorare in sinergia
Il progetto delle Case del Made in Italy punta, inoltre, a costruire una una cabina di regia per far sì che ci sia un raccordo tra le sedi territoriali e le direzioni generali centrali del Mimit, e poter lavorare in sinergia con gli stakeholders per fornire risposte alle esigenze del territorio. A questi compiti si aggiunge anche un osservatorio sui trend economici, tecnologici delle filiere del territorio nonché la formazione ad hoc del personale Mimit in materia di appalti pubblici, al fine di agevolare le imprese interessate all’utilizzo degli strumenti negoziali Consip. Nel medio termine è prevista anche la creazione di un portale delle Case del Made in Italy che dovrà garantire l’erogazione all’utenza di servizi informatici. Nel medio termine è prevista anche la creazione di un portale delle Case del Made in Italy che garantirà l’erogazione all’utenza di vari servizi informatici. Inoltre sarà istituito un osservatorio per monitorare le tendenze economiche e tecnologiche delle filiere locali.
Sarà snodo tra centro e territorio
“Il Mimit – ha detto il ministro durante l’inaugurazione – attiva in ogni realtà produttiva italiana particolarmente significativa un centro che serve ad assistere le imprese, coordinare l’attività di ricerca e sperimentazione tecnologica che viene fatta. Questo per fare da cinghia di trasmissione, da megafono, per quello che noi facciamo a livello nazionale e che si può fare meglio per comunicarlo alle associazioni e alle imprese affinché’ utilizzino al meglio gli strumenti messi a disposizione dal ministero.” Poi Urso ha anche sottolineato che la “Casa del Made in Italy” “serve anche per raccogliere le informazioni del territorio che poi trasmettono al Mimit per far sentire che il ministero opera a sostegno del sistema produttivo , con eventuali interventi legislativi e normativi”.