istL’inverno demografico comporta anche il dato di fatto che molti lasceranno questa terra senza lasciare eredi; né figli, né nipoti. La Fondazione Cariplo ha stimato che in Italia il patrimonio complessivo che potrebbe restare senza eredi passerà da poco più di 20 miliardi del 2030 a 88,1 miliardi di euro nel 2040. I dati prodotti dalle stime rivelano che nel 2020, la ricchezza detenuta dalle famiglie italiane è stimata in 8.491 miliardi. Fra il 2020 e il 2030, si stima che la ricchezza trasferita mortis causa in Italia sarà pari a circa 1.124 miliardi; nel periodo 2020-2040 questo valore salirà a circa 3.222 miliardi. Lo studio è stato presentato a Pavia nel corso di una iniziativa a cui hanno partecipato oltre agli autori della ricerca anche il presidente della Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone, e il Presidente della Fondazione Comunitaria di Pavia, Giancarlo Albini.
Propensione a fare testamento
Secondo gli estensori dello studio questa ricchezza può tornare alla comunità e destinata a opere per il bene comune. La stima, ammettendo che tutte queste persone decidessero di devolvere interamente il proprio patrimonio a istituzioni di beneficenza, parla di un “ammontare davvero considerevole.” Stima, tra l’altro, dalla quale rimane esclusa la componente di quelle famiglie con eredi che potrebbero decidere comunque di devolvere una quota per il bene delle comunità.
I curatori del rapporto hanno realizzato anche una seconda simulazione che tiene conto del fatto che al momento di redigere testamento una parte della ricchezza disponibile (esclusa la quota legittima) venga devoluta al terzo settore (50% per singoli e famiglie senza eredi, 5% per le altre); in questo caso i lasciti stimati potrebbero essere pari a 8,4 miliardi di euro e 35,7 miliardi di euro, rispettivamente nel 2030 e nel 2040. Appare evidente, dalla differenza fra le due stime, che i valori dei lasciti al terzo settore dipendono fortemente dalla propensione a fare testamento da parte delle persone.
Azzone: serve credibilità
Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo, presentando il dato, ha detto che “il Terzo settore ricopre in Italia un ruolo fondamentale. Senza le organizzazioni non profit e il volontariato mancherebbero servizi e attività importanti per le persone, le famiglie e le nostre comunità. Se da un lato il Terzo Settore deve migliorare la sua capacità di “stare sul mercato”, dall’altro è innegabile che le donazioni e i lasciti sono una pilastro fondamentale per sostenere le attività di questi enti.” Serve molta “credibilità” e altrettanta “affidabilità”.
Chi dovrebbe fare testamento
I ricercatori spiegano che “come appare evidente dalla differenza fra le due stime appena richiamate, i valori dei lasciti al Terzo Settore dipendono fortemente dalla propensione a fare testamento da parte delle persone.” Per questo motivo, si è condotta un’ulteriore analisi di sensitività focalizzata sulle variazioni della propensione per alcune fasce della popolazione. Da questa analisi emerge che “concentrarsi sui maschi nella fascia 70-89 anni con una ricchezza inferiore a 1.000.000 di euro, così da aumentare la loro propensione a fare testamento, possa essere più efficace rispetto a focalizzarsi sulle donne, sulla fascia di popolazione più ricca o sui più anziani”.