In un giorno, l’8 marzo, tradizionalmente dedicato al mondo femminile, i dati sulla violenza di genere ricordano che c’è ancora molto lavoro da fare per garantire un mondo più sicuro e equo per tutte. Sebbene vi sia stata una lieve diminuzione nel numero di donne uccise nel 2023, i numeri rimangono comunque drammatici e difficilmente saranno tamponati dalle celebrazioni della festa. Secondo il report ‘8 marzo.
Giornata internazionale dei diritti della donna. Donne vittime di violenza’, realizzato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale, nel 2023 sono state uccise 120 donne, segnando una diminuzione del 6% rispetto all’anno precedente quando furono 128. Ma c’è da considerare che in 64 di questi casi l’omicidio è stato commesso da partner o ex compagni, sottolineando il persistere del fenomeno della violenza domestica. Da segnalare che invece dall’inizio dell’anno al 3 marzo sono state 20 le donne vittime di omicidio, di cui 18 in ambito familiare (8 per mano del fidanzato o ex fidanzato.
Relazione madre-figlio
Un aspetto particolarmente preoccupante è la relazione madre-figlio, in cui si è visto che nell’89% degli episodi di omicidio di mamme, i colpevoli sono stati i figli maschi. Anche se le indagini hanno identificato i presunti autori degli omicidi nel 90% dei casi, resta evidente la necessità di ulteriori interventi per prevenire questi tragici eventi.
Per quanto riguarda il modus operandi, emerge che nelle situazioni di omicidio volontario di donne all’interno del contesto familiare o affettivo, sono spesso utilizzate armi improprie o bianche, seguite dall’uso di armi da fuoco e altre modalità come asfissia, soffocamento o lesioni.
Violenze sessuali
Un altro trend preoccupante riguarda l’aumento delle violenze sessuali nel quadriennio 2020-2023: il dato parla di un +35% e nello specifico gli stupri sono passati da 4.497 nel 2020 a 6.062 nel 2023. Ma questo potrebbe essere attribuito anche a un aumento della consapevolezza e delle denunce, suggerendo che parte di questo aumento potrebbe essere dovuto al maggior rilevamento del fenomeno anziché a un aumento effettivo degli episodi.
Codice rosso
Una nota di interesse è l’applicazione del ‘codice rosso’, che registra un significativo aumento sia dei delitti commessi che delle segnalazioni contro i presunti autori noti. Questo include la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Ma cosa ci dice il quadro più ampio? Secondo il Report nel 2023 gli omicidi volontari in Italia sono stati 334, otto in più rispetto all’anno precedente. Questo aumento è ancora più evidente se confrontato con il 2020, con un incremento del 16%. Per quanto riguarda la distribuzione geografica degli omicidi, il ‘tasso medio’ rispetto alla popolazione residente è di 0,56 per 100mila abitanti, con un tasso leggermente superiore per il genere maschile rispetto a quello femminile.