Il miele italiano, fiore all’occhiello della produzione agroalimentare nazionale, è minacciato da una serie di fattori che mettono a rischio non solo la qualità del prodotto, ma anche il sostentamento di migliaia di apicoltori in tutto il Belpaese. Secondo quanto denunciato dalla Coldiretti in occasione di Apimell, la principale mostra mercato internazionale dedicata all’apicoltura, il settore sta affrontando una doppia sfida: l’importazione sleale e i cambiamenti climatici. L’anno scorso più di 25 milioni di chili di miele straniero sono stati importati in Italia, mentre la produzione nazionale è stata stimata in 22 milioni di chili. Questa sovrabbondanza di miele straniero, spesso di bassa qualità e a prezzi estremamente competitivi, rappresenta una minaccia per i produttori italiani, costretti a confrontarsi con una concorrenza sleale. L’indagine condotta dalla Commissione europea ha rivelato che nel 46% dei casi il miele importato non rispettava le regole comunitarie, con l’uso di sciroppi zuccherini per alterare il prodotto, aumentarne il volume e abbassarne il prezzo, oltre all’impiego di additivi e coloranti per falsificare l’origine botanica. La Cina è emersa come il principale Paese di provenienza di miele sospetto, seguita dalla Turchia, evidenziando una pratica dilagante di dumping che danneggia gravemente il settore apicolo italiano.
Cambiamenti climatici
Ma non è solo la concorrenza sleale a minacciare il settore. I cambiamenti climatici stanno infliggendo pesanti colpi agli apicoltori italiani. Il maltempo, la siccità e le variazioni climatiche stanno compromettendo le fioriture e riducendo la produzione di miele. L’aumento dei costi di produzione è ulteriormente aggravato dall’esigenza di fornire alle api alimentazione zuccherina per compensare le perdite causate dalle condizioni climatiche avverse. Veronica Barbati, Presidente dell’Associazione apicoltori della Coldiretti, sottolinea l’importanza di sostenere l’apicoltura italiana per preservare l’ambiente e la biodiversità. Propone quindi l’introduzione del principio di reciprocità a livello europeo per garantire che tutto il miele importato rispetti gli stessi standard di sicurezza alimentare, qualità e sostenibilità ambientale vigenti in Italia. La Coldiretti consiglia ai consumatori di verificare attentamente l’origine del miele prima dell’acquisto, preferendo il prodotto italiano e supportando direttamente gli apicoltori locali attraverso l’acquisto diretto presso le aziende agricole, gli agriturismi o i mercati di Campagna Amica. Il miele italiano, contraddistinto dall’etichettatura obbligatoria che ne attesta l’origine nazionale, offre una vasta gamma di varietà, dalla Lunigiana alle Dolomiti Bellunesi, dall’acacia agli agrumi, contribuendo alla ricchezza della biodiversità italiana.