“Auguri al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco che da 85 anni è al fianco dei cittadini con professionalità e dedizione.” Li ha fatti il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, di fatto a nome un po’ di tutte le istituzioni ed enti nazionali che hanno espresso gratitudine a “donne e uomini, coraggiosi, preparati e in grado di affrontare qualsiasi emergenza, ogni giorno mettono la loro vita al servizio del prossimo rispondendo sempre positivamente a quel senso del dovere che rende orgogliosa la nostra Nazione”. Il corpo nazionale dei pompieri italiani è nato ufficialmente il 27 febbraio del 1939, oggi ha una struttura ad ordinamento civile, incardinata nel Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile del Ministero dell’Interno e sono attivi in circa 37.000 unità con alcune altissime specializzazioni tra cui elicotteristi, sommozzatori, radioriparatori, gruppi neve o criticità strutturali.
Ministero dell’Interno
Il ministro dell’Interno sottolinea come “lo straordinario impegno e la grande dedizione sono qualità che contraddistinguono i Vigili del fuoco, le cui attività, svolte con capacità ed esperienza maturate nel corso di addestramenti quotidiani e nei più diversi scenari emergenziali, si rivelano sempre fondamentali nel soccorso alle popolazioni colpite da calamità. A questo ricco bagaglio si affiancano poi mezzi e tecnologie sempre più moderne ed efficaci, supporti preziosi nelle quotidiane operazioni di soccorso e grazie ai quali è possibile garantire, in ogni circostanza, la rapidità degli interventi in caso di allarme.”
Sempre più interventi
Nell’ultimo annuario pubblicato, del 2023, sugli interventi di soccorso che fanno riferimento all’anno precedente risulta che il numero totale di casi è aumentato di 68.986 eventi, con un aumento percentuale di circa l’8% di casi di intervento (nel 2021, a sua volta, era cresciuto del 3%). Gli interventi più numerosi sono quelli con “incendi ed esplosioni”, che prendono oltre un quarto dei casi totali di soccorso urgente. È interessante notare che il secondo tipo di soccorso più frequente è quello destinato alle “aperture di porte e finestre.” Nell’ultimo decennio, evidentemente, c’è un aumento costante di smemorati che rimangono chiusi fuori casa o dai propri locali. Nel 2013 gli interventi dei pompieri per aprire porte e finestre furono circa 120.000 e con una progressione costante di circa cinquemila ogni anno si è arrivati a 160.000 interventi nel 2022, con le sole accezioni degli anni della pandemia, quando gli italiani sono stati letteralmente chiusi in casa.
Soccorsi di ogni tipo
I Vigili del fuoco intervengono molto spesso anche per “soccorso alle persone” e nella maggior parte dei casi per “malori” e “caduta” oppure intervengono in casi di “persone disperse” o in “tentativi di suicidio”. Tutte queste tipologie di intervento, nel 2022, hanno raggiunto la cifra di quasi 100.000, molto alta rispetto a dieci anni prima quando nel 2013 furono poco più di 47.000. Infine, non meno necessarie, tutte quelle attività che non sono eclatanti, ma quotidiane e necessarie come la “bonifica di insetti”, interventi su “alberi pericolanti”, “fughe di gas”, “ascensori bloccati”, “salvataggio animali” e anche “falsi allarmi” che, comunque, impiegano e distolgono personale. Anche se questi ultimi da ormai sette/otto anni sono nettamente diminuiti e attestati sull’ordine dei 7.000 casi ogni anno.
Molise più interventi, Lombardia meno
Infine le regioni dove i Vigili del fuoco sono stati più attivati. In termini assoluti sono le regioni più popolate: Lombardia, Lazio e Sicilia. Ma se rapportati alla popolazione il Molise è la regione con più interventi nel 2022 con 318 ogni 10.000 abitanti contro una media nazionale di 168. Subito dopo il Molise ci sono Umbria, Friuli, Marche, Liguria, Basilicata e Sardegna. Ultime per mobilitazione di pompieri la Lombardia, il Veneto e la Campania.