Svolta importante all’orizzonte per i circa 600mila dipendenti degli studi e delle attività professionali in Italia. Dopo lunghi negoziati e intense trattative, i sindacati di categoria Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno raggiunto un accordo con l’associazione datoriale del settore, Confprofessioni, per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro. L’ipotesi di accordo, siglata dalle parti coinvolte, rappresenta un passo significativo verso il miglioramento delle condizioni lavorative e retributive dei dipendenti del settore. Il contratto, che avrà una durata triennale, introduce importanti novità e miglioramenti rispetto al precedente, con un occhio attento alle esigenze e alle sfide del mondo del lavoro contemporaneo. Uno degli elementi chiave dell’accordo è l’incremento salariale previsto, pari a 215 euro mensili a regime per il terzo livello, da riparametrare per gli altri livelli. Questo aumento sarà erogato in quattro tranche nel corso dei prossimi anni, garantendo una progressiva valorizzazione dei lavoratori. Inoltre, è prevista un’una tantum di 400 euro, distribuita in due tranche, che contribuirà a rafforzare il potere d’acquisto dei dipendenti.
Evoluzione tecnologica
Il nuovo contratto prevede anche l’inserimento di alcune figure professionali e istituisce un gruppo di lavoro dedicato all’evoluzione tecnologica e digitale del settore, al fine di garantire una costante aggiornamento delle normative contrattuali e delle competenze professionali. Tra i punti salienti del Ccnl rinnovato vi è anche un accordo a latere in tema di relazioni sindacali, che implementa e integra il testo contrattuale con nuove possibilità di intervento e dialogo tra le parti. Si prevede inoltre una contrattazione integrativa aziendale, affiancata alla contrattazione territoriale di secondo livello, per garantire una maggiore flessibilità e adattabilità alle specifiche esigenze delle singole realtà lavorative. L’accordo include anche importanti misure a tutela della salute e del benessere dei dipendenti, come l’aumento della quota di assistenza sanitaria a 5 euro e l’introduzione di una giornata di permesso retribuito annuale per la prevenzione. In un contesto di stallo della contrattazione, soprattutto nei settori del terziario, questa intesa rappresenta un importante traguardo per i lavoratori del settore degli studi e delle attività professionali. Si tratta di un passo avanti significativo verso una maggiore tutela dei diritti e delle condizioni lavorative, nonché una risposta concreta alle sfide e alle opportunità del mondo del lavoro moderno.