venerdì, 27 Dicembre, 2024
Motori

L’auto elettrica rallenta. Cina mercato principale, Giappone fermo

Nell’Eurozona l’Italia fanalino di coda. Toyoda: “Non è l’unica soluzione”

Il mercato dell’auto elettrica rischia lo stallo, se non proprio il crollo. La Cina resta il mercato principale. L’Eurozona frena, come gli Stati Uniti e il Giappone è completamente fermo. In Europa le vendite crescono, ma non secondo le aspettative dei produttori e il mese di dicembre 2023 è stato drammatico: calo di immatricolazioni del 17% e i primi due mesi del 2024 non promettono bene. In Germania le vendite sono calate del 48% anche per l’effetto del taglio agli aiuti per l’acquisto di veicoli elettrici da parte del Governo (18% dei clienti con 524 mila unità). In Italia, a gennaio 2024, le immatricolazioni di auto a batteria sono calate del 25,3%, raggiungendo una quota del 5%, secondo gli ultimi dati Anfia (Associazione filiera automobilistica). Il calo più deciso ha riguardato però le ibride plug-in (-33,1%, quota 2,9%).

Transizione difficile

Mike Tyndall, capo della ricerca europea automotive presso HSBC ha detto che il “consumatore è molto più consapevole dei costi che, dati i prezzi sui veicoli elettrici, è probabilmente un pò più reticente a fare la transizione”, anche se resta fiducioso che i progressi tecnologici aiuteranno a superare l’indecisione degli acquirenti riguardo infrastrutture di ricarica e dispositivi di accumulo. Insomma i dati sono buoni, ma non soddisfano le aspettative e, quindi, gli investimenti. Nel mondo, secondo gli analisti di EV-Volumes.com, la quota di mercato è stata inferiore rispetto alle previsioni di inizio anno perché la Cina ha performato meno del previsto. Lo stesso si è verificato in Europa dopo i tagli agli incentivi in Germania, Regno Unito e Svezia. Anche in Nord America il ritmo di crescita ha subito un rallentamento, come confermato la scorsa settimana dal Ceo di GM, Mary Barra.

Cina principale mercato

La strategia, probabilmente, è riottenere gli incentivi per chi li ha persi. Ma intanto la Cina diventa il principale mercato per volumi delle elettriche: quasi 6,2 milioni (+23,4% sul 2022) e il 23,8% di quota. In Cina, il vero boom dei veicoli elettrici è iniziato nella seconda metà del 2022 e quell’anno la quota di mercato è raddoppiata al 21,3% rispetto al 12,7% nel 2021. Così l’obiettivo del Governo di un 20% di quota tra elettriche e plug-in entro il 2025 è stato raggiunto con tre anni di anticipo.

Eurozona

L’Europa si piazza quale secondo mercato al mondo per l’auto elettrica con poco più di 2 milioni (+26,8%) e una quota del 16%, due punti in più sul 2022. Nell’Eurozonail tasso di penetrazione resta molto diversificato;dominano i paesi del Nord come la Norvegia all’82% (105 mila unità) seguita da Svezia e Danimarca rispettivamente al 39% e 36% (112 mila e 63 mila pezzi). Fanalino di coda resta l’Italia con l’elettrico al 4,2% e poco più di 66 mila immatricolazioni, superato anche dalla Spagna dove l’elettrico è cresciuto del 69% a 52 mila unità e salito al 5,4% di quota.

Stati Uniti e Giappone

Negli Stati Uniti la quota delle elettriche ha superato il 7% con volumi di 1,1 milioni (+48,7%). Nel vasto territorio americano il livello di diffusione dei veicoli a batteria resta tuttora molto lento e con enormi differenze tra gli Stati: dalla California con oltre il 20% di quota a quasi tutti gli Stati Centrali, invece, dove la quota si ferma al di sotto del 5%. Infine il Giappone conuna quota di auto elettriche ferma a un misero 1,7% del mercato (neanche 89 mila unità), persino meno di un paese in via di sviluppo come l’India che lo scorso anno è arrivata al 2,1% (quasi 80.000 pezzi). Akio Toyoda, presidente del Toyota, si dice “convito che le auto elettriche siano una delle tecnologie più importanti per ridurre il riscaldamento globale, ma non l’unica.” Guardando al mondo intero, spiega: “ci sono circa 1 miliardo di persone che non dispone di una infrastruttura di ricarica sufficiente e dobbiamo tenere conto anche delle loro esigenze di mobilità individuale”.

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