lunedì, 16 Dicembre, 2024
Lavoro

Dipendenti domestici -7,9%. Sono meno di 900mila

Il 2022 si è rivelato un anno di transizione per il lavoro domestico in Italia, secondo gli ultimi dati dell’Inps, con una diminuzione del 7,9% del numero di dipendenti domestici rispetto al 2021, equivalente a quasi 80mila persone in meno. Questa tendenza segna un calo fisiologico determinato dalla fine degli effetti della ‘sanatoria’, una norma che aveva permesso la regolarizzazione di molti lavoratori domestici stranieri, e dalla riduzione rispetto ai picchi registrati nel biennio 2020-2021, durante la pandemia, quando si era verificata un’accelerazione nella regolarizzazione dei rapporti di lavoro.

In Italia, i lavoratori domestici sono ora poco meno di 900mila, con una prevalenza significativa di lavoratori stranieri, che costituiscono il 69,5% del totale, e una predominanza femminile dell’86,4%. C’è stato anche un aumento del 30,5% dei lavoratori domestici italiani. In alcune regioni, come la Sardegna, la presenza di lavoratori domestici italiani è particolarmente forte, rappresentando l’82,2% del totale.

Il rapporto annuale

L’analisi è fornita dal 5° rapporto annuale sull’occupazione domestica, promosso dall’Osservatorio Domina, che ha fotografato uno dei settori con il più alto tasso di irregolarità, pari al 51,8%, rispetto alla media nazionale dell’11,3% per gli altri settori economici. Il rapporto, che sarà presentato in conferenza stampa il 31 gennaio presso la Sala Stampa del Senato della Repubblica, offre una visione approfondita del settore, evidenziando il suo contributo positivo al Pil italiano dell’1%, nonostante una produttività relativamente bassa rispetto ad altri settori.

European Care Stategy

Il rapporto offre una visione d’insieme di un settore in forte espansione a livello europeo dove vi è grande attesa per le annunciate riforme tra cui l’European Care Stategy. Il rapporto 2023 dell’Osservatorio Domina parte dall’analisi delle proposte di riforma, evidenziandone obiettivi e possibili linee operative, per poi offrire una visione d’insieme a livello nazionale e regionale dove il decremento dei lavoratori domestici non è affatto omogeneo. In alcune regioni – in particolare in Campania, Basilicata e Calabria, gli effetti della sanatoria sono stati più significativi, mentre in altre zone del paese il calo è stato meno importante proprio come in Sardegna dove i lavoratori domestici sono diminuiti del -1,9% rispetto al 2021. In ultimo il rapporto offre una mappatura a livello regionale delle norme, progetti pilota e forme di indennità per le famiglie che sia le amministrazioni locali sia i decisori politici possono valutare per elaborare politiche a sostegno della famiglia.

Lo studio fornisce anche una mappatura delle norme, progetti pilota e forme di indennità a livello regionale, che le amministrazioni locali e i decisori politici possono utilizzare per elaborare politiche a sostegno delle famiglie coinvolte nel lavoro domestico.

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