Mentre sono passati sotto quasi totale silenzio i primi 25 anni dell’euro, nato ufficialmente il primo gennaio 1999. Nessuna forza politica ne ha rivendicato l’introduzione e neppure il Presidente Mattarella ne ha fatto cenno nel discorso di fine anno, nonostante i governi Ciampi e Prodi sottoposero il Paese a grandi sforzi per fare rientrare l’Italia nei parametri adeguati, la Bce, la Banca centrale europea, ha annunciato che nel 2024 saranno 109 le banche dell’Unione che verranno sottoposte a un nuovo stress test sulla capacità di risposta e sul ripristino delle loro attività a seguito di attacchi informatici.
Attacchi informatici
Secondo quanto riferisce la Bce in una nota, lo scenario parte dal presupposto che l’attacco informatico possa interrompere le operazioni commerciali quotidiane della banca, con gli istituti di credito che saranno chiamati a testare le misure di risposta e di recupero, compresa l’attivazione di procedure e piani di emergenza e il ripristino della normale operatività. Le autorità di vigilanza valuteranno successivamente in che misura le banche potranno far fronte a questi scenari. La Banca centrale precisa che nell’ambito dello stress test, 28 istituti saranno sottoposti a una valutazione approfondita durante la quale presenteranno ulteriori informazioni su come hanno affrontato l’attacco informatico.
Stress test qualitativo
“Questo campione copre diversi modelli di business e aree geografiche per fornire una riflessione significativa del sistema bancario dell’area dell’euro e garantire un coordinamento efficiente con le altre attività di vigilanza”, precisa la Bce, mentre lo stress test sarà “prevalentemente qualitativo” e non avrà alcun impatto sul capitale attraverso le cosiddette linee guida del “Pilastro 2”, che sono una raccomandazione sul capitale in aggiunta ai requisiti vincolanti. Le conoscenze acquisite verranno utilizzate per la più ampia valutazione di vigilanza nel 2024.
Risultati in estate
Una volta condotto lo stress test, la Bce informa che le autorità di vigilanza discuteranno i risultati e le lezioni apprese con ciascuna banca nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale del 2024, che valuta il profilo di rischio individuale di una banca. Secondo la Banca centrale europea “i principali risultati dell’esercizio saranno comunicati nell’estate del 2024”. Gli stress test di vigilanza sono organizzati su base annuale in linea con l’articolo 100 della direttiva sui requisiti patrimoniali e ogni due anni partecipa a uno stress test a livello UE coordinato dall’Autorità bancaria europea. Negli anni in cui non vengono condotti stress test a livello dell’UE, la Bce conduce comunque una serie di test incentrati su un tema di interesse specifico. Questo approccio è avvenuto nel 2017, con l’analisi di sensibilità del rischio di tasso di interesse nel portafoglio bancario, nel 2019 quando la Bce ha condotto l’analisi di sensibilità del rischio di liquidità e nel 2022 quando è stato condotto uno stress test sul rischio climatico. Lo stress test dell’Eba del 2020 è stato rinviato al 2021 a causa della pandemia.