domenica, 17 Novembre, 2024
Esteri

La Corte Suprema boccia la riforma Netanyahu. Idf si ritira da Gaza nord e tornano i residenti

Mar Rosso. Gli Usa: “Non vogliamo conflitto”. l’Iran invia nave da guerra

I residenti di sei villaggi israeliani al confine di Gaza, che si trovano tra i quattro e i sette chilometri dal confine, inizieranno a tornare a casa per la prima volta da quando sono stati evacuati in seguito all’invasione del sud da parte di Hamas in ottobre. I primi villaggi che l’Idfha autorizzato a ripopolare saranno tre nel corridoio di Ashkelon, seguiti da tre nella regione di Sha’ar Hanegev. Contemporaneamente è iniziata l’uscita graduale di forze israeliane dal settore nord della Striscia di Gaza, nel contesto di un ridispiegamento che prevede il ritorno in Israele di cinque brigate (fra cui due di riservisti) nel corso di questa settimana. Mentre si intensificano i combattimenti a sud della Striscia, in particolare a Khan Yunis, a Deir el-Balah e a Bani Suheila. Fonti locali aggiungono che all’estremità sud della Striscia, a Rafah, la popolazione teme l’imminenza di un ingresso di forze israeliane di terra che potrebbero assestarsi sul cosiddetto “Asse Filadelfia”, al confine con l’Egitto.

Iran provoca ancora

Intanto diventa sempre più pesante il braccio di ferro con l’Iran. Ieri il ministero degli Esteri iraniano, attraverso il suo portavoce, Nasser Kanani, ha dichiarato che “il governo degli Stati Uniti non ha la competenza per svolgere un ruolo nella risoluzione della questione palestinese, poiché gli americani non sono mai stati parte della soluzione, ma sempre parte del conflitto.” Poi ha sottolineato: “L’unica cosa che gli Usa possono fare” è fermare il sostegno ai crimini israeliani”. Intanto proprio ieri la nave da guerra iraniana, il cacciatorpediniere, Alborz ha attraversato lo stretto di Bab al-Mandab ed è entrata nel Mar Rosso. Il governo ha dichiarato che le navi da guerra iraniane operano nella regione “per proteggere le rotte marittime dal 2009”. La Casa Bianca fa sapere che gli Stati Uniti non vogliono un allargamento del conflitto, ma il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby precisa però che gli Stati Uniti continueranno ad agire per autodifesa. “Non cerchiamo un conflitto più ampio nella regione e non cerchiamo un conflitto con gli Houthi – ha detto Kirby – la cosa migliore sarebbe che gli Houthi fermassero questi attacchi, come abbiamo chiarito più e più volte.”

Guerra per tutto il 2024

Quanto all’operazione di terra l’esercito israeliano ha dichiarato che si prepara ad essere impegnato in combattimenti per l’intero 2024. Il portavoce militare Daniel Hagari ha spiegato che “gli obiettivi della guerra comportano combattimenti prolungati e noi ci organizziamo adeguatamente. Dobbiamo gestire la distribuzione delle forze sul terreno in maniera complessa, con particolare riferimento alle unità dei riservisti e alle necessità dell’economia”. “Unità di riservisti torneranno a casa questa settimana, sapendo che la guerra continua e che avremo ancora bisogno di loro nel 2024.” Proprio per la gestione delle truppe sul campo a lungo termine, Israele sta ritirando alcune truppe da Gaza per dedicarsi ad operazioni più mirate contro Hamas nel futuro. Alcune delle truppe ritirate dal sud di Gaza sarebbero state preparate per la rotazione verso il confine settentrionale con il Libano. Israele ha avvertito che se Hezbollah non si tira indietro si profila una guerra totale in Libano. I militari sono sottoposto a stress notevole e diversi di loro sono rimasti vittima di fuoco amico o di incidenti. Da ottobre a oggi 18 soldati sono stati uccisi per errori di identificazione in attacchi aerei e bombardamenti di carri armati. 2 sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco sparati contro altri obiettivi. 9 sono morti in incidenti, inclusi spari accidentali o sono stati investiti da schegge durante le demolizioni controllate. Secondo i dati tra i due e i sei soldati sono rimasti uccisi – ogni settimana – in episodi di fuoco amico o incidenti: 29 su 170.

Assassinato Masmah

Un comandante militare di primo piano di Hamas è stato ucciso a Deir el-Balah, nel settore meridionale della Striscia di Gaza, da un aereo da combattimento israeliano dopo che il suo nascondiglio era stato localizzato dall’intelligence. Si tratta di Adel Masmah, comandante locale della unità di élite di Hamas ‘Nukhbe’. Il 7 ottobre, comandò di persona la cruenta incursione nel kibbutz Kissufim ed inviò due altre unità di ‘Nukhbe’ contro i vicini kibbutz di Beeri e Nirim.

Smotrich e Gvir

Due ministri israeliani di estrema destra hanno nuovamente annunciato di voler ripristinare insediamenti ebraici a Gaza e voler incentivare “l’emigrazione volontaria” di palestinesi dalla Striscia. La “soluzione corretta” per il conflitto israelo-palestinese è “incoraggiare l’emigrazione volontaria da Gaza verso paesi disposti ad accogliere i rifugiati”, ha detto il ministro delle Finanze Betzalel Smotrich, parlando ai militanti del suo partito Sionismo Religioso. Secondo Smotrich serve “un controllo permanente” di Israele sulla striscia di Gaza, compresa la creazione di insediamenti ebraici. Stesse proposte dall’alleato Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza Nazionale: “non possiamo ritirarci dai territori dove ci troviamo nella Striscia di Gaza. Non escludo nuovi insediamenti ebraici. Credo siano importanti”, ha detto Ben Gvir all’incontro con la sua fazione politica Otzma Yehudit.

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