sabato, 21 Dicembre, 2024
Politica

Legge di Bilancio sì definitivo

Alla Camera approvata con 200 sì, 112 no e 3 astenuti

Nell’Aula della Camera, la Legge di Bilancio ha ottenuto ieri il via libera diventando ufficialmente legge, con un responso di 200 voti favorevoli, 112 contrari e 3 astenuti. Il provvedimento, dopo l’ok del Senato, è uscito dalla seconda lettura senza modifiche e senza voto di fiducia. Un passo importante per il governo che, attraverso questa manovra, si propone di mettere a terra circa 28 miliardi di euro, destinati a sostenere la ripresa economica del Paese. La legge include diverse misure, tra cui la conferma del taglio del cuneo fiscale e l’introduzione di nuove disposizioni riguardanti Quota 103, pur con alcune penalizzazioni. Uno degli aspetti più significativi della legge è la destinazione di oltre la metà delle risorse, quasi 16 miliardi di euro, in extra deficit. Questo approccio mira a fornire una leva finanziaria immediata per affrontare le sfide economiche derivanti dalla pandemia e stimolare la crescita. Nel contesto del Milleproroghe, è stata inclusa la decisione di aumentare i pedaggi autostradali, suscitando però un forte dissenso da parte dei consumatori.

Impegno da mantenere

Nelle dichiarazioni di voto sulla Legge di Bilancio che hanno anticipato la votazione finale, il Capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti ha sottolineato la peculiarità dell’approvazione senza la concessione della fiducia, ribadendo l’impegno nel realizzare il programma di Centrodestra per il quale il Partito è stato votato, “non per attuare quello di coloro che hanno perso le elezioni”. Foti ha rivolto una critica all’opposizione, evidenziando la mancanza di un fronte unitario nelle loro posizioni.

No alla logica dei bonus

Nel corso delle dichiarazioni di voto, il Capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari ha delineato gli obiettivi del governo. Durante il suo intervento, ha espresso la volontà di mettere in atto una serie di misure volte a sostenere chi produce, abbandonando la logica dei bonus che, a suo dire, hanno danneggiato il Paese. “Bisogna fornire sostegno economico alle imprese e alle fasce più deboli della popolazione”. Molinari ha ribadito il proprio impegno nei confronti delle imprese, del comparto della sicurezza e della sanità, evidenziando le misure proposte dal governo in questi settori. Molinari ha, inoltre, replicato alle critiche delle opposizioni riguardo allo stop alla tassa sugli extraprofitti delle banche.

Sostegno ai redditi più bassi

Sempre nel contesto delle dichiarazioni di voto, il Capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli ha sottolineato l’importanza della manovra in un momento storico difficile, indicando che l’obiettivo principale del governo è stimolare la crescita economica, con un particolare focus sul sostegno ai redditi più bassi. Barelli ha citato numeri significativi, delineando alcune delle principali voci di spesa contenute nella proposta di legge di bilancio: “La proposta prevede 10 miliardi per il taglio del cuneo fiscale, 4 miliardi per la riduzione dell’Irpef, 5 miliardi per il rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione, 3 miliardi destinati alla sanità, 1 miliardo per il conguaglio delle pensioni e 1 miliardo per il sostegno delle famiglie”, ha affermato Barelli. Ha inoltre evidenziato il significativo investimento di 9 miliardi per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, sottolineando la sua importanza unificatrice per l’Italia. Il capogruppo di Forza Italia ha voluto dedicare un pensiero a Silvio Berlusconi, notando che questa è la prima legge di bilancio e il primo Natale senza la sua presenza diretta. Barelli ha riconosciuto il ruolo fondamentale svolto da Berlusconi nella formazione di una classe dirigente e ha espresso la convinzione che questa eredità continuerà a influenzare positivamente il percorso del partito.

Opposizioni contrarie

Nell’Aula della Camera la Segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha sollevato accese critiche nei confronti del governo, definendo la proposta in discussione come il risultato di una lunga serie di decisioni improntate all’arroganza e al disprezzo nei confronti del Parlamento. “Questa manovra è la figlia dell’arroganza che avete dimostrato in questi 14 mesi”, ha dichiarato Schlein con veemenza, evidenziando il carattere autoritario dell’operato dell’esecutivo. La Segretaria del Pd ha sottolineato come questo atteggiamento abbia raggiunto il culmine con l’imposizione del cosiddetto ‘diktat’, un ordine assoluto rivolto anche ai membri della maggioranza di non presentare emendamenti. Secondo Schlein, l’approvazione di questa manovra giunge appena in tempo per evitare l’esercizio provvisorio, ma ciò non rappresenta, a suo dire, una dimostrazione di forza e solidità della maggioranza. Al contrario, Schlein ha espresso preoccupazione per i contenuti della manovra, definendola dannosa per il Paese e colpevole di infliggere un colpo letale ai servizi pubblici. Ha criticato la proposta economica definendola una “fitta, ma inconsistente pioggerellina di micro-misure”, sottolineando la mancanza di una visione strategica e la presenza di misure superficiali. Ha inoltre accusato il governo di distribuire incentivi e agevolazioni con una logica di “scambio al ribasso”, definendo la pratica “a dir poco imbarazzante”.

Ha preso parola anche il Capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera Francesco Silvestri che ha lanciato dure critiche al governo, definendolo “inconsistente” nelle sedi europee e accusandolo di aver accettato un “pacco di stabilità” anziché un nuovo Patto finalizzato alla crescita del Paese.
Il deputato di Italia Viva Luigi Marattin ha annunciato il voto contrario motivandolo con una critica di metodo e di merito nei confronti del governo, sottolineando la mancanza di spazio per il dibattito nelle fasi precedenti e il presunto stallo al Senato, dove, secondo lui, l’esecutivo si sarebbe incartato nella transizione dagli slogan alla definizione ufficiale delle misure attraverso la Gazzetta Ufficiale. Ha poi affrontato le critiche di merito, affermando che gran parte della manovra è destinata alla conferma di tasse, senza affrontare la priorità più urgente del Paese: la crescita economica.

Infine, il Capogruppo di Azione alla Camera Matteo Richetti ha espresso critiche nei confronti dell’operato del governo, definendo l’approvazione della legge un’operazione legittima, ma da lui personalmente considerata insufficiente. In un discorso mirato, Richetti ha evidenziato le sue preoccupazioni riguardo al Servizio Sanitario Nazionale, sottolineando che il Paese sta perdendo questa importante risorsa, non tanto per colpa dell’esecutivo attuale, ma a causa dell’incapacità generale di garantire una risposta pubblica adeguata.

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