domenica, 15 Dicembre, 2024
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“Ho fiducia nell’Italia, abbiamo le risorse per affrontare il tempo nuovo”

Mattarella: ci aspettano sfide decisive”

“Abbiamo saputo affrontare momenti difficili, anche in tempi recenti della nostra storia repubblicana. Li abbiamo superati grazie anzitutto al senso di unità e alle qualità presenti nel nostro popolo. Ho fiducia nell’Italia. Che ha le risorse per affrontare il tempo nuovo”. Sono parole cariche di speranza quelle del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che dunque dà credito al futuro del Paese, dove nelle coscienze degli italiani “sono radicati i principi e i valori che danno senso all’idea di libertà così come ce la presenta la nostra Costituzione, di cui abbiamo celebrato i 75 anni”. Ma ieri, durante lo scambio degli auguri di fine anno al Quirinale con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile (presenti tra gli altri il Presidente del Senato della Repubblica Ignazio La Russa e il Presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera, assente per influenza il Premier Giorgia Meloni che ha comunque telefonato a Mattarella) ha tenuto a precisare che per vincere le prossime sfide bisognerà essere coesi e ligi ai doveri.

Politica vicina ai cittadini

Tanti gli argomenti toccati dal Capo dello Stato: dai conflitti in atto in Ucraina e in Medio Oriente all’intelligenza artificiale, passando per il cambiamento climatico e la situazione politica. Un primo passaggio Mattarella lo ha dedicato ai divari sociali sempre più evidenti: “Stridono le gigantesche ricchezze appannaggio di pochi a fronte del disagio di tanti, con una distanza mai prima registrata né in Italia né altrove”. E su questo punto Mattarella ha chiamato in causa il mondo della politica e le “democratiche istituzioni rappresentative” a cui devono essere affidate solo ed esclusivamente le scelte e le decisioni che incidono sulla vita sociale e sulla libertà dei cittadini, “non alle strategie di grandi gruppi finanziari in base ai loro interessi, che vanno rispettati, ma nell’ambito delle regole che devono osservare per tutelare i valori fondamentali della convivenza civile”. “Insomma”, ha aggiunto, “mai come in questo tornante della storia dell’umanità, il confine tra bene e male, tra giustizia e ingiustizia, tra vero e falso, dipende dalle nostre scelte. Dalla nostra capacità di leggere il cambiamento in atto per orientarlo. E farlo con la guida dei principi irrinunciabili della nostra civiltà. Nulla può essere dato per scontato. La pace innanzitutto. Ma anche la democrazia, i valori su cui si fonda. A cominciare dall’idea di libertà. Libertà di essere. Libertà di pensare e parlare. Libertà di accedere a fonti di informazione indipendenti, non manipolate. Il pluralismo non è mero confronto tra propagande. Libertà di concorrere alle decisioni. Libertà di agire. Libertà di muoversi. Libertà di dire no a ogni sopraffazione”.

Equilibrio fra i poteri

Il Presidente ha poi parlato dell’importanza della libertà che le istituzioni devono garantire ai cittadini: “La libertà come premessa di pace, giustizia, uguaglianza, democrazia, coesione sociale, dialogo, tolleranza, solidarietà. Dal rispetto della libertà di ciascuno discendono le democratiche istituzioni, l’equilibrio fra i poteri, il ruolo fondamentale del Parlamento, l’imparzialità, principio guida della pubblica amministrazione, unitamente al suo dovere di efficienza e competenza. Su queste qualità, su questi doveri della funzione pubblica, si fonda la garanzia di libertàdei cittadini e dunque la loro fiducia nelle istituzioni”.

Le due guerre

Chiaramente, un focus anche sulle guerre, a partire da quella che da due anni coinvolge l’Europa e che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, “con un immenso numero di vite umane perdute e immani distruzioni inferte al territorio – ha improvvisamente sgretolato la convinzione che la pace nel nostro continente, dopo la tragedia dei due conflitti mondiali, fosse acquisita una volta per tutte”. Mattarella si è soffermato anche sulla “guerra che, da settimane, infiamma il Medio Oriente, con la sanguinosa e brutale aggressione terroristica di Hamas a Israele e le azioni militari a Gaza, che stanno costando un numero inaccettabile di vittime civili, in uno scenario che rende sempre più grave la situazione umanitaria in quei territori”.

Tutti responsabili

Il Presidente si è detto particolarmente preoccupato per la flessione della partecipazione al voto da parte della gente, essenziale per la legittimazione delle istituzioni, appellandosi alla responsabilità di ognuno: “Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte. E dunque è questa la base della nostra comune speranza”, le sue parole rivolte non solo al popolo, ma anche alla politica affinché invogli le persone ad andare alle urne: “I presupposti etici e civili della democrazia vivono nei sentimenti della comunità. Le paure possono attenuare il senso di solidarietà e quindi il desiderio di partecipazione, possono affievolire la fiducia necessaria per farsi artefici del futuro”.

Intelligenza artificiale da governare

Il Capo dello Stato, come anticipato, ha trattato anche il tema dell’intelligenza artificiale, plaudendo la recente iniziativa avviata dalle istituzioni europee che va nella giusta direzione, ponendosi il decisivo problema della tutela della privacy e della libertà dei cittadini: “Immaginiamo solo per un momento”, ha detto, “applicando lo scenario descritto nel libro ‘1984’ di George Orwell, cosa avrebbe potuto significare una distorsione nell’uso di queste tecnologie al servizio di una dittatura del Novecento. Sono in gioco i presupposti della sovranità dei cittadini”. Per Mattarella il cambiamento in atto presenta potenzialità e rischi. Ha effetti concreti sulla vita delle persone. Tocca diversi ambiti e pone interrogativi nuovi che hanno profili giuridici, economici, sociali: “Rappresentano la sfida più alta sulla quale la politica è chiamata a esercitare la sua responsabilità”. Dell’intelligenza artificiale bisogna, peraltro, anche valutare con attenzione gli effetti sul mercato del lavoro, dato che recenti studi prevedono che la diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa possa determinare l’automazione, almeno parziale, di ampia parte degli attuali posti di lavoro: “L’automazione comporterà sicuramente anche la creazione di nuovi posti di lavoro ma in quale numero e di quale livello è assolutamente imprevedibile. Questo non può indurre a rifiutare di accogliere le nuove condizioni tecnologiche e le opportunità che esse offrono ma porrà, con sempre maggior forza, l’esigenza di riqualificare e ricollocare i lavoratori dei settori in contrazione”, ha detto il Capo dello Stato che ha anche fatto presente che la gestione delle tecnologie più avanzate è, nei fatti, patrimonio esclusivo di poche grandi multinazionali che, oltre a detenere una quantità imponente di dati personali – talvolta artatamente carpiti – possono condizionare i mercati, incluso quello che, abitualmente, loro stesse definiscono il mercato della politica: “È inevitabile, verosimilmente, che gli operatori dominanti in questo settore abbiano grandi dimensioni perché quelle attività richiedono capacità, dati, infrastrutture tecniche e risorse economiche che soltanto un numero estremamente ristretto di soggetti può assicurare ma vi è l’esigenza di regole – non ostacoli ma regole a garanzia dei cittadini – per evitare che pochi gruppi possano condizionare la vita di ciascuno di noi e la democrazia”. Altro fattore da tenere in conto, l’uso distorto della tecnologia dove ci potrebbe essere il rischio in futuro a vivere in dimensioni parallele, “in cui realtà e verità non siano distinguibili dalla falsità e dalla manipolazione: ne risulterebbe travolto lo spirito critico. E, con esso, la libertà che si trova alla base dei diritti di ciascuno”. Da qui la richiesta da parte di Mattarella di regolare, quanto prima, questo “fenomeno, nell’interesse delle persone, dei cittadini, ma sappiamo che questa esigenza fondamentale incontra difficoltà a causa delle dimensioni e del potere di condizionamento degli operatori del settore. La cui presunzione di divenire protagonisti che dettano le regole, anziché essere destinatari di regolamentazione, si è già manifestata in più occasioni”.

Violenza intollerabile

Mattarella è intervenuto anche sul tema della violenza sulle donne, oggi più attuale che mai. Un fenomeno “da contrastare con forza, che scuote le nostre coscienze ed è intollerabile. Senza dimenticare che un forte, efficace, contrasto viene fornito dalle tante, diffuse e preziose forme e iniziative di solidarietà, il cui messaggio di esempio, nella narrazione dei media e dei social, finisce sovente per essere oscurato”.

Tasse giuste

Altro tema, di grande rilievo per la portata dei mutamenti in atto, è quello della tassazione. Un recente rapporto dell’Osservatorio fiscale dell’Unione europea fornisce in proposito alcuni dati allarmanti. Nel 2022 più della metà delle entrate delle imprese statunitensi risultavano contabilizzate nei paradisi fiscali: cinquanta anni fa, nel 1970, questa percentuale era prossima a zero. Nel 2021140 Stati hanno convenuto di istituire una global minum tax sulle imprese multinazionali, ma gli Stati Uniti e numerose altre nazioni tra le più ricche non hanno dato adeguata attuazione alla misura. Molti tra i detentori di grandi capitali del pianeta, persone e aziende, riescono a eludere quasi integralmente gli obblighi fiscali, soprattutto nei servizi all’informazione, oggi settori di punta e in continua crescita: “Si tratta di un’altra questione che riguarda direttamente l’espressione della sovranità dei cittadini, ai quali viene chiesto di concorrere al finanziamento delle attività statuali in quanto titolari di diritti; mentre, contemporaneamente, c’è chi ritiene di potersi sottrarre a quel dovere, disconoscendo ruolo e natura dello Stato, talvolta avvalendosi di legislazioni compiacenti di alcuni Paesi”, il pensiero di Mattarella che ha sottolineato ancora “gli effetti dirompenti del cambiamento climatico, che, nel corso di quest’anno, abbiamo purtroppo toccato con mano, ancora una volta, vivendo la devastazione prodotta da alluvioni e inondazioni, come è accaduto in ampie zone di Emilia Romagna e di Toscana”.

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