sabato, 16 Novembre, 2024
Politica

“Patto di Stabilità, pazienza e chiarezza Ue: si voti sempre più a maggioranza”

Mattarella alla Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori

Superare le divisioni interne e lavorare congiuntamente per costruire un’Europa più integrata, sicura e coesa, basata sui valori che uniscono gli Stati membri. Questo il sunto del discorso di ieri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto alla Farnesina alla Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, che ha colto anche l’occasione per intervenire su uno degli argomenti più in auge del momento: quello relativo al Patto di Stabilità, quell’insieme di regole che garantiscono la disciplina di bilancio dei Paesi Ue per l’appartenenza all’Unione economica e monetaria. Il suo è stato un messaggio chiaro, l’accordo sul Patto deve essere raggiunto: “Come ogni costruzione umana”, le sue parole, “l’Unione Europea non è perfetta: è un cantiere permanente, da puntellare quotidianamente con il lavoro di tutti, unendo, insieme, resilienza, ferma chiarezza e pazienza, come necessario per la conclusione dei negoziati in atto per il Patto di Stabilità e Crescita”. Poi il Presidente ha lanciato un messaggio affinché l’Ue possa svolgere un ruolo rilevante a livello interno e internazionale, auspicando la fine della regola dell’unanimità a favore di un “sempre maggiore ricorso al voto a maggioranza”. In pratica una soluzione contro chi potrebbe ‘ricattare’ l’intera Unione.

I valori dell’Ue

Nel corso del suo intervento Mattarella ha voluto sottolineare l’importanza dei valori fondanti che guidano l’appartenenza all’Ue: “All’Unione si appartiene, anzitutto, per una scelta di valori: pace, libertà, coesione sociale, democrazia, Stato di diritto. Contrapporvi un’affermazione di esclusivo esercizio di sovranità solitaria, che sarebbe sempre più soltanto apparente, risulta illusorio e sterile. Appare del tutto incoerente vedere, nel dibattito europeo, per chi ha scelto liberamente di appartenere all’Unione, agitare una inconsistente contrapposizione tra Europa degli Stati ed Europa sempre più integrata”. Ha quindi sottolineato che l’Unione europea, per mantenersi all’avanguardia, deve evolversi e non arretrare, rafforzando i suoi meccanismi di governance. Aggiungendo quindi che la stessa Ue “è un cantiere da completare nella sua architettura e che non può reggere a lungo in una forma parziale”, richiamando dunque alla necessità di una coesione tra gli Stati membri. Rivolgendosi al dibattito europeo, il Presidente ha dichiarato che è fondamentale rilanciare il processo di integrazione, sottolineando la necessità di costruire una vera politica estera e di difesa europea. Ha evidenziato che le crisi attuali impongono azioni comuni, sottolineando l’importanza di agire insieme in costante coordinamento con gli alleati e la Nato, nella consapevolezza di dover aumentare nell’Unione il nostro grado di capacità strategica e di responsabilità. La sicurezza europea dipenderà sempre più dalla capacità degli europei stessi di provvedervi”.

Multilateralismo strada da seguire

Mattarella ha poi ribadito come il multilateralismo sia la strada da percorrere per Paesi come l’Italia, che respingono intenti imperialisti e aspirano a collaborare da pari a pari con tutte le nazioni. Questa visione aperta e cooperativa, secondo il Presidente, è essenziale per governare la globalizzazione, assicurandosi che il suo sviluppo sia in armonia con i principi fondamentali della libertà e del benessere.

Una delle chiavi della dichiarazione del Capo dello Stato è l’assertività del principio della sovranità democratica rispetto alla presunta sovranità di fatto, talvolta avanzata da grandi imprese ‘over the top’ che si considerano titolari del diritto di dettare regole. Una posizione chesottolinea l’importanza di preservare il controllo democratico sulle decisioni che influenzano la vita dei cittadini, contrastando eventuali tentativi di accentrare il potere nelle mani di pochi attori.

L’Italia, nelle parole di Mattarella, si pone insomma come un attore internazionale che rifiuta il ruolo di “satellite” e mira a cooperare con tutti gli Stati e i popoli di buona volontà.

Basta antisemitismo

Mattarella è tornato poi a parlare dell’antisemitismo che la crisi mediorientale ha fatto riemergere: “Si tratta di un fenomeno che, oggi come ieri, si nutre di luoghi comuni e di una visione distorta della storia. Derivazione di sottoculture che resistono al tempo e alla ragione, veri e propri magazzini dell’odio, mai svuotati della loro merce tossica, come le ha recentemente definite la Senatrice Liliana Segre. Si tratta di messaggi che debbono incontrare la più netta condanna, senza ambiguità, senza interpretazioni di comodo”.

Non poteva mancare, chiaramente, un passaggio del discorso del Presidente rivolto direttamente alle ambasciatrici e ambasciatori d’Italia. Dopo aver elogiato il lavoro che la rete diplomatico/consolare svolge, Mattarella ha chiesto a tutti coloro che rappresentano l’Italia una “neutralità politica, al servizio esclusivo dell’interesse generale del Paese”.

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