Non si arresta il calo demografico in Italia. Secondo i dati che emergono dal report Popolazione residente e dinamica demografica dell’Istat, al 31 dicembre 2022 la popolazione del Paese risulta di 58.997.201 residenti. Rispetto al 2021 si registra una flessione pari a -32.932 individui, a sintesi di un calo significativo dovuto a una dinamica demografica ancora negativa pari a -179.416 persone e di un recupero censuario pari a +146.484 persone. Nel 2022 i nati residenti in Italia risultano 393mila, con un tasso pari a 6,7 nuovi nati ogni mille abitanti. Si tratta di quasi settemila nascite in meno rispetto al 2021 (-1,7%), e ben 183mila in meno (-31,8%) rispetto al 2008, anno in cui il numero dei nati vivi registrò il più alto valore dall’inizio degli anni 2000. Secondo il report il calo della natalità è dovuto, oltre che alla continua diminuzione della fecondità, anche dal calo della popolazione femminile in età riproduttiva (dai 15 ai 49 anni). A fine 2022 l’età media è risultata pari a 46,4 anni per il totale della popolazione (47,8 anni per le donne 44,9 anni per gli uomini). Rispetto al 2021, quando l’età media era pari a 46,2 anni si registra un ulteriore passo in avanti nel processo di invecchiamento della popolazione.
L’impatto degli stranieri
A differenza del 2021, nel 2022 l’impatto censuario risulta lievemente positivo su tutto il territorio. Nell’Italia Nord-Occidentale, Centrale e Meridionale è pari allo +0,3%, contando rispettivamente 41mila, 30mila e 34mila unità in più rispetto al 2021 (conteggiate come “abitualmente dimoranti” rispetto alla popolazione provvisoria calcolata al 31 dicembre 2022), mentre nell’Italia Nord-Orientale e Insulare è pari al +0,2%, contando rispettivamente 26mila e 15mila unità in più. La flessione della popolazione, secondo i dati Istat, si mantiene contenuta grazie alla dinamica positiva della popolazione straniera. Gli stranieri censiti sono 5.141.341 (+2,2% rispetto al 2021), con un’incidenza sulla popolazione residente dell’8,7%. In totale, la differenza tra sotto-copertura e sovra-copertura anagrafiche individuate sulla base dei “segnali di vita amministrativi” per la popolazione straniera è positiva e risulta pari a 343.678 individui. L’invecchiamento della popolazione, invece, è un processo che accomuna tutte le realtà del territorio pur in presenza di una certa variabilità. La Campania, con un’età media di 43,9 anni (43,6 anni nel 2021), continua a essere la Regione più giovane, mentre la Liguria, con un’età media di 49,5 anni (49,4 anni nel 2021) si conferma quella più anziana.
I decessi
Nell’anno 2022 i decessi sono stati 715mila, 342mila dei quali (48%) hanno interessato gli uomini e 373mila (52%) le donne, per un tasso di mortalità complessivo pari a 12,1 decessi ogni mille abitanti. Rispetto all’anno precedente il numero dei morti cresce di quasi 14mila unità (+2%). Il più alto numero di decessi si è avuto durante i mesi più rigidi, gennaio e dicembre, e nei mesi più caldi, luglio e agosto. In questi soli quattro mesi si sono rilevati 265mila decessi, quasi il 40% del totale, dovuti soprattutto alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato, nella maggior parte dei casi, individui anziani e fragili dal punto di vista delle condizioni di salute.