giovedì, 19 Settembre, 2024
Società

È morto Toni Negri, l’ex leader di Autonomia Operaia

È morto a Parigi la notte scorsa, all’età di 90 anni, il filosofo e docente Toni Negri, storico leader di Autonomia Operaia. Negri, nato a Padova nel 1933, è stato tra i più importanti e discussi teorici della sinistra extraparlamentare e del marxismo operaista, già a partire dalla fine degli Anni Sessanta. La sua vita e la sua carriera sono state caratterizzate da una costante lotta per i diritti dei lavoratori e delle classi subalterne, che l’hanno portato a scontrarsi con il potere politico e giudiziario italiano.

Figura di spicco

Nel 1961 fonda il gruppo politico Potere Operaio, che successivamente si unisce ad altri gruppi per formare Autonomia Operaia. Negri diventa una figura di spicco nel movimento dell’Autonomia, che ha avuto un ruolo importante negli anni di piombo in Italia. Nel 1979 Negri viene arrestato con l’accusa di far parte delle Brigate Rosse, ma viene successivamente rilasciato per mancanza di prove. Sempre nel 1979 fu eletto deputato con il Partito Radicale, ma si rifugiò in Francia perché coinvolto nei processi ‘7 aprile’ ai militanti di Autonomia Operaia. Oltralpe beneficiò della dottrina Mitterrand, che concedeva l’asilo politico ai rifugiati politici perseguitati dai regimi autoritari.

Esilio in Francia

Dopo essere stato costretto all’esilio in Francia, dove diventa professore all’Università di Parigi VIII, Negri fa ritorno in Italia nel 1997. Nel 1998 viene condannato per associazione sovversiva e trascorre quattro anni in carcere prima di ottenere la semilibertà. Negri ha contribuito alla filosofia politica contemporanea attraverso la sua teoria del lavoro immateriale e del biopotere, che ha influenzato pensatori come Michael Hardt e Antonio Negri stesso. Negri è stato anche un mentore e un amico per molti attivisti e intellettuali, tra cui Paolo Virno e Franco ‘Bifo’ Berardi.

Autonomia Operaia fu un movimento politico di sinistra attivo in Italia negli anni ‘70. Toni Negri, insieme ad altri intellettuali come Mario Tronti e Sergio Bologna, fu uno dei fondatori del movimento. Il movimento Autonomia Operaia sosteneva la lotta di classe e la rivoluzione proletaria contro il capitalismo. Negri rientrò in Italia il 1° luglio 1997 per scontare la condanna definitiva di 12 anni. Dal 1999 gli venne concessa la semilibertà, nel 2003 quella totale. Dopo la sua scarcerazione, Negri ha continuato a scrivere e a insegnare, diventando uno dei più influenti intellettuali della Sinistra italiana.
Le sue opere, tra cui ‘Imperio’ e ‘Movimento di liberazione in Italia’ hanno avuto un impatto significativo sul dibattito politico e culturale italiano e internazionale.

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